La coalizione San Marino Bene Comune, si accinge a distruggere il bene collettivo più importante e prezioso della Repubblica di San Marino, quello che, a partire dalla metà del Novecento, ha caratterizzato la sua storia socio economica: l’Istituto per la Sicurezza Sociale.
Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Sanità. Il piano ipotizza tagli per almeno 4 milioni: basta con un sovraccarico di farmaci, di esami e prestazioni stile clinica privata
/ Battaglia sull’introduzione dei ticket
/ La maggioranza li vuole e senza esenzioni per le fasce deboli, l’authority si oppone
(…) se la
prima bozza del piano sanitario
si discosta da questo
principio, in realtà
non lo esclude totalmente
e lo fa proprio parlando di
appropriatezza delle prestazioni:
basta con un sovraccarico
di farmaci, e
basta con un sovraccarico
di esami e prestazioni
stile clinica privata. Chi
vorrà vedersi garantire lo
stesso servizio di sempre,
dovrà pagare. Eccolo lo
scalino che accomuna le
due visioni. Un esempio:
al fine di incrementare
l’assistenza domiciliare e
far diminuire i costi di
mantenimento del paziente
in ospedale, la fisioterapia
a un invalido
potrebbe essere fatta a casa
invece che in corsia;
chi vorrà il servizio di
prima dovrà pagare.(…)
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Così si tradiscono i principi base della legge dell’Istituto Sicurezza Sociale creato
nella Repubblica di San Marino a metà del Novecento dal governo socialcomunista: il diritto alla salute, come il diritto allo studio è
un bene primario e come tale va garantito a tutti gratuitamente
indipendentemente dal reddito.
Per continuare a proteggere i furfanti. La presenza del Psd al governo è tutt’altro che rassicurante, visti i precedenti