Bollini (Osla): “Dopo le riaperture ora è il tempo delle riforme”
Dopo la pubblicazione dell’ultimo decreto, ecco le considerazioni del presidente di Osla, l’Organizzazione sammarinese degli imprenditori, Monica Bollini.
Come giudicate Lei e il gruppo Osla l’uscita del nuovo decreto e, soprattutto, le graduali aperture che verranno concesse? “Avevamo espressamente richiesto alle istituzioni che il nuovo decreto prevedesse la programmazione delle riaperture delle attività. Accogliamo quindi con favore le nuove misure poiché rappresentano un primo passo verso il ritorno alla normalità”. (…)
Cosa chiedete in futuro alla politica? “Occorre immediatamente mettersi al lavoro per portare avanti le riforme non più rimandabili. La nostra struttura normativa era già obsoleta prima della pandemia e già da diverso tempo necessitava dell’introduzione di misure per rendere competitivo il nostro Paese per l’attrazione degli investimenti e per mantenere sul territorio le realtà economiche attuali. Quanto è avvenuto nell’ultimo anno ha cambiato il mondo, sotto ogni punto di vista e San Marino non può rimanere inerme rispetto a questa sfida. Le risorse finanziarie che lo Stato ha reperito dovranno obbligatoriamente essere impiegate in primis per la ripresa economica e la creazione di nuovi posti di lavoro; solo in questo modo potrà essere sostenibile il costo dell’indebitamento e l’impatto sul bilancio dello Stato. Tutto questo deve andare di pari passo con la messa a punto della riforma della Pa con l’equiparazione degli aspetti normativi e retributivi tra pubblico e privato, la riforma pensionistica e l’importante riforma del mercato del lavoro dove non può essere lo Stato a sostituirsi all’imprenditore nelle scelte strategiche della propria azienda. È necessario cambiare radicalmente mentalità passando da un atteggiamento assistenzialistico e del tutto è dovuto a quello dell’intraprendenza e della meritocrazia, tenendo ben presente che senza l’iniziativa privata non potranno mai generarsi risorse per sostenere l’apparato statale compreso quello sanitario”. (…)
Articolo tratto da La Serenissima
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