San Marino. Carlo Franciosi L’informazione: la strana inerzia di Ap

San Marino. Carlo Franciosi L’informazione: la strana inerzia di Ap

Carlo Franciosi L’informazione di San Marino:I cittadini onesti si sveglino e non si lascino prendere per il naso dai ciarlatani’ / “E’ il crollo di un regime corrotto e corruttore che ha portato il paese in una crisi morale, politica sociale ed economica da cui è problematica ogni via d’uscita” / “L’area progressista è talmente frastagliata e in perpetua ricomposizione che non si capisce come possa parlare di unità in prospettiva

(…) Ora il discorso si fa più
delicato perché mi rimane di
parlare di Alleanza Popolare.
Devo confessare che il mio
rapporto con il Movimento che
ho contribuito a creare e a cui
ho dedicato per oltre vent’anni
tanto impegno e tutta la passione
civile di cui ero capace, si
è abbastanza deteriorato negli
ultimi tempi. Le ragioni sono
da ricercare nella gestione da
parte della dirigenza di Ap di
questa enorme crisi politica in
modo verticistico e, a mio parere,
con scarso fiuto e realismo.
Non a caso, quando in questo
frangente ho registrato la strana
inerzia a convocare gli organismi
dirigenti e ad assumere una
posizione adeguata, ho pubblicamente
parlato di crollo del
regime e della necessità di fare
punto e a capo accennando anche
all’opportunità di arrivare a
una soluzione di emergenza.
Non pretendevo di aver ragione io, ma quanto meno era giusto
confrontarci a fondo, almeno
dopo dieci giorni da quel fatidico
17 ottobre. Altri amici della
dirigenza Ap erano del mio
parere. Ci sembrava necessario
prendere immediatamente
le distanze da quella alleanza
imbarazzante, bollata da capi di
accusa infamanti quali corruzione,
associazione a delinquere,
riciclaggio, manipolazione
della volontà popolare attraverso
il mercato dei voti, per non
parlare delle infiltrazioni della
malavita organizzata. Ce n’era
abbastanza per giustificare
almeno la richiesta di ritirare la
delegazione di Ap dal governo.
Ci siamo beccati, io in particolare,
l’accusa di fanatismo e di
scarso senso di responsabilità.
Ora sono ancora molto preoccupato
e sento il dovere,
anche dietro le sollecitazioni di
parecchi concittadini, di dare
il mio contributo di idee pur se
non gradito da tutti.
(…)

 

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