La Repubblica di San Marino – con una maggioranza bulgara, come si addice alle grandi scelte – ha imboccato decisamente la strada del casinò (anzi di tanti casinò) come segno di rinnovamento dopo l’uscita dalla black list.
La decisione arriva in un Paese che, a livello mondiale, è ultimo nella lotta alla corruzione.
La decisione arriva in un Paese in cui operano 15 clan mafiosi, come ha illustrato la Fondazione Caponnetto nel Teatro Titano, presenti le massime autorità sammarinesi, le quali né nell’occasione né successivamente sono intervenute sull’argomento.