San Marino. Caso Bonifico Bcs in blocco dei pagamenti assolti in appello Giannini, Gemma e Carli

San Marino. Caso Bonifico Bcs in blocco dei pagamenti assolti in appello Giannini, Gemma e Carli

L’informazione di San Marino (venerdì 17 febbraio 2017)

Caso Bonifico Bcs in blocco dei pagamenti assolti in appello Giannini, Gemma e Carli

Per il giudice Brunelli manca la prova del dolo pertanto il fatto non costituisce reato

Antonio Fabbri

Il giudice delle appellazioni David Brunelli ribalta la sentenza di primo grado e dichiara l’assoluzione di Otello Carli e Sergio Gemma, commissari straordinari di Bcs, e Mario Giannini, Direttore all’epoca di Banca Centrale. 

Il caso è quello del bonifico da 1,2 milioni di euro a favore della Finanziaria infrastrutture dell’ex console William Colombelli e di Claudia Minutillo, implicati nelle vicende delle tangenti venete per il Mose.
Il giudice delle appellazioni ha dichiarato l’assoluzione nei confronti di tutti e tre gli imputati del processo – nel frattempo Sergio Gemma è deceduto – perché il fatto non costituisce reato, valutando il difetto della prova del dolo.

Così il giudice Brunelli assolve gli imputati che in primo grado, invece, erano stati condannati, per interesse privato in atti d’ufficio, ciascuno a 7 mesi di prigionia e a un anno di interdizione, oltre a 1000 euro di multa (pene sospese) e al risarcimento del danno a favore delle parti civili, lo Stato e Banca Centrale. La lettura della sentenza di ieri ha dunque decretato l’assoluzione per un caso che ha tenuto
banco parecchio sul Titano e fece parlare molto, considerato che venne dato corso ad un bonifico, il 15 dicembre del 2011, di 1,2 milioni quando la Banca Commerciale Sammarinese, commissariata, era in regime di blocco dei pagamenti. Bonifico a favore del Console a disposizione, Colombelli, che poi non tardò troppo a trasferire la sua quota di 600mila euro circa in Svizzera. Le difese, sostenute dagli avvocati Gianna Burgagni per Giannini e Pier Luigi Bacciocchi per Carli e Gemma assieme ai colleghi romani, avevano affermato, dal punto di vista del fatto, che la disposizione del bonifico era intervenuta prima che fosse decretato il blocco dei pagamenti. Per quanto riguarda l’elemento psicologico le difese, a loro volta, avevano fatto leva sulla carenza della prova del dolo. Tesi che, evidentemente, il giudice di appello ha condiviso.

Occorrerà ora vedere le motivazioni.

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