San Marino. Caso Lolli-Rimini yacht: la superficialità delle finanziarie. L’informazione di San Marino

San Marino. Caso Lolli-Rimini yacht: la superficialità delle finanziarie. L’informazione di San Marino

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Finanziarie, condotte “contrarie ad elementari criteri di gestione prudenziale del credito” nel caso Lolli-Rimini Yacht

Il caso di Giulio Lolli  e della Rimini-Yacht, per il suo filone sammarinese, arriva in udienza lunedì. Lolli, rinviato a giudizio per truffa con il suo socio sammarinese, Stefano Fabbri, è ancora oggi latitante in Nordafrica, dopo aver messo nei guai parecchie società finanziarie, persone fisiche e istituzioni. I fatti per i quali si procede sul Titano vanno dal 2008 al 2010 e vedono ben undici parti lese. Sono d’altra parte 18 gli yacht fantasma, di cui si tratterà in questo processo, e che Lolli vendeva due volte, incassando e intascando il prezzo di imbarcazioni inesistenti da un lato e dall’altro facendosi dare soldi da società finanziarie tramite il leasing per acquisire i natanti inesistenti.

Superficialità finanziaria. A stigmatizzare il comportamento delle finanziarie che hanno avuto a che fare con Lolli, sono gli atti di un parallelo procedimento civile. In questa sede il giudice Gilberto Felici, che si occupava del caso, rilevava come le finanziarie avessero tenuto condotte apparentemente “originali”, se non inconsuete e contrarie ad elementari criteri di gestione prudenziale del credito. (…) In alcuni contratti il valore di locazione risultava inferiore al valore originario del bene. (…) In altri casi il maxicanone iniziale aveva un importo inadeguato in riferimento al valore dell’imbarcazione e in alcuni casi il maxicanone iniziale non veniva neppure fatto versare. (…)

 

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