Rassegna stampa – Il ricordo dei dottori che nel vecchio nosocomio iniziarono la loro carriera.
Beatrice Casali – È ancora vivo il ricordo del vecchio Ospedale in tutti quei sammarinesi che vi sono entrati per essere curati, o per trovare un parente malato. Ma è ancora più vivido in coloro che, all’Ospedale, ci lavorava tutti i giorni. “Non era un Ospedale moderno, ma non era nemmeno male – racconta il dottor Peppino Lombarun’infermeria, di, che ci lavorò per diversi anni – era diviso per genere. Al primo piano la medicina e la chirurgia degli uomini, e al secondo piano quella delle donne”. Ma quando ci lavorava Lombardi, l’Ospedale aveva già fatto passi da gigante in materia di progresso e tecnica. Costruito intorno al 1865, l’Ospedale si presentava come gestita dalle suore. Venne poi riqualificato poco prima del secondo conflitto mondiale, in pieno spirito di “Rifabbrica” fascista. Il cantiere, in mano a Gino Zani, venne chiuso nel 1944. Ancora si possono notare alcuni dettagli che richiamano il periodo fascista italiano tra le finiture dei pavimenti. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino