San Marino. Caso Titoli, Marco Podeschi:”Epilogo di una storia farcita con illazioni di ogni natura”

San Marino. Caso Titoli, Marco Podeschi:”Epilogo di una storia farcita con illazioni di ogni natura”

Riceviamo e pubblichiamo

Se Atene piange, Sparta non ride. Sarebbe da commentare così l’epilogo giudiziario della “vicenda titoli” un finale con il botto che rimarrà negli annali. Una storia in cui c’erano tutti gli ingredienti di una serie TV. Il cattivo: Marino GrandoniConfuortiGrais & co, gli sciacalli e gli amici del cattivo.

Da quanto si legge dalla stampa il giudice eletto al ruolo di epuratore chiude le indagini non coinvolgendo politici, Francesco ConfuortiWafik Grais e Marino Grandoni.

Epilogo sconvolgente, non allineato allo storytelling messo in piedi la scorsa legislatura con abilità e scaltrezza tale da fare implodere la maggioranza per mano di alcuni suoi illustri componenti. Una storia farcita con illazioni di ogni natura. Il sottoscritto e alcuni colleghi avrebbero avuto conti correnti all’estero, goduto di gite in barca, regali, amanti, cene e sarebbero stati parte di un ampio disegno criminale messo in piedi dalla “cricca” per spolpare il Paese.

Più il racconto andava avanti con denunce, capatine periodiche di membri di governo in tribunale (penso di essere stato fortunato o scarso a seconda dei punti di vista per essere stato chiamato solo una volta) più la trama rapiva anche alcuni membri della mia ex maggioranza ossessionati dall’incalzante storytelling. Celli esce dal governo. Guidi ai domiciliari. BancaCIS commissariata. I francesi vogliono comprare la banca senza soldi. 

Un racconto su cui incombeva la Commissione d’Inchiesta che con l’indagine per la “vicenda titoli” avrebbe inchiodato tutta la cricca alle proprie responsabilità compresi i politici sodali, RF sola al governo a chiedere una soluzione sostenibile del dossier BancaCIS.

Affossati fra accuse, spesso lanciate allo stato liquido nei bar e nei pour parler con gli elettori per raccattare qualche consenso, si è chiusa nell’ignominia una legislatura riformista per aprirne una in cui tutto sarebbe stato restaurato e rimesso al punto giusto.

Gli underdog, i vincitori sbagliati al ballottaggio nel 2016 sarebbero spariti nel nulla. 

Il Paese sarebbe tornato alla normale routine. Unica novità gli amici della decrescita felice al governo con quelli del “si stava bene prima” (gli anni novanta e duemila giusto per memoria). Gli elettricisti liberati da un governo che stava sempre più stretto e stralunati dalla folgorazione ricevuta dall’elettrico Giancarlo, abile costruttore dell’attuale quadro politico.

Le lancette della storia non tornano indietro e anche se l’esito delle indagini è diverso rispetto agli auspici di chi ha basato la sua temporanea fortuna politica sulle menzogne, è difficile seminare solo sul letame sperando di raccogliere frutti rigogliosi e duraturi. 

Ci sono situazioni che vengono da molto lontano, ben prima del governo di Adesso.sm e alcuni dei protagonisti di questo progetto lo sanno bene e hanno più volte manifestato apparenti amnesie.

Giustizia e banche non sono flipper in cui chi dà il colpo più forte riesce sempre a mandare la pallina in alto. A forza di pugni i flipper vanno in tilt, le luci si spengono e il gioco finisce. 

Un tilt che nel caso della “vicenda titoli” costerà centinaia di milioni di euro alla collettività, a tutti noi.

Un colossale sputtanamento mediatico portato avanti da chi invocava addirittura al golpe (ci scandalizziamo dei fatti americani ma abbiamo fatto quasi peggio), da chi invocava trame oscure da parte di un finanziere straniero nemmeno rinviato a giudizio. 

Un minestrone di accuse, illazioni, distante dalla realtà dei fatti per quanto riguarda il mio punto di vista che insieme ad altri fatti avrei voluto portare all’attenzione della Commissione d’Inchiesta su BancaCIS. Ci ho provato due volte senza successo, non rientravo nei testi, così mi hanno scritto.

Tante supposizioni diventate però nebbia quando si parla dell’arrivo di Wafik Grais a San Marino. È stato un precursore della legge su i buskers?

Un artista franco-egiziano-svizzero venuto in Repubblica per una esibizione in cui spiega ai villani come si gestiscono delicate questioni bancarie o le relazioni con il Fondo Monetario InternazionaleTono suadente, si destreggia fra l’inglese e il francese così non capisce mai niente nessuno, cala il coup de theatre al Meeting per l’Amicizia tra i popoli insieme a F.C. con Savorelli in tribuna a fare il dito medio. 

Per inciso, durante la diretta su Youtube, ho visto l’unica volta in cui Grais ha parlato di temi bancari con cifre, grafici e informazioni.

Nessuno ha ancora spiegato come F.C. abbia operato nel sistema finanziario nazionale senza entrare negli schermi radar della politica, presenziando regolarmente al Meeting di Rimini in cui i politici sammarinesi sono di casa.

Un perfetto sconosciuto appare per incanto nella primavera del 2017, capace di uno sconquasso così potente da fare saltare un governo e una maggioranza legittimamente eletti nel primo e unico ballottaggio della storia; aprire un caso politico-giudiziario il cui epilogo stupisce oggi perfino chi lo ha progettato scientemente.

Una vicenda per la quale siamo oggetto di accuse, insulti, lanci di fango che ha provocato danni i cui oneri saranno a carico della nostra collettività per anni.

Questa è la rabbia che provo ancora oggi pensando all’epoca di Grais&Savorelli, gentile omaggio del governo e maggioranza che ha retto la Repubblica dal 2012 al 2016.

Non penso sia possibile cancellare quanto avvenuto, sia in termini personali che politici.

Trovo penosi i tentativi di arrampicarsi sugli specchi dopo il triplice epilogo: relazione Commissione d’Inchiesta, o.d.g. Consiglio Grande e Generale, conclusione indagini sulla “vicenda titoli”

Mi piace pensare che alcuni politici hanno agito in buona fede, sia nello storytelling, sia nel dar forza al pensiero diventato unico che ha portato al termine di una legislatura e di una alleanza di governo svolta fra minacce di morte, intercettazioni telefoniche e telematiche, pedinamenti, fascioli in tribunale, anticipazioni di arresti mai alla fine avvenuti, perché la politica al di là della storia raccontata, non faceva parte di quanto accaduto anzi, in molti frangenti, aveva posizioni diametralmente opposte.

Se ne parlerà tanto e spero questo non sia utilizzato per distogliere l’attenzione dal problema vero reale che tutti abbiamo davanti: l’emergenza sanitaria. Trovare al più presto i vaccini e stabilire una strategia di medio–lungo termine per gestire la pandemia e sostenere l’economia. 

In questo siamo molto lontani e questa volta non è colpa di F.C., di Marino Grandoni del sottoscritto o dei disastri lasciati da Adesso.sm.

La montagna di letame scaricata per accreditarsi a livello elettorale e politico pare abbia lasciato tanta puzza ma dietro c’è il nulla.

Ma di questo e altro avrò modo di tornare più avanti anche su alcune vicende decisamente strane avvenute nella scorsa legislatura e stranamente cadute nell’oblio. 

Marco Podeschi



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