La CDLS si dimostra fiduciosia sull’esito positivo del Referendum Salva Stipendi visto l’entusiasmo raccolto non solo dai lavoratori, ma anche da molti giovani e pensionati.
Un SI quindi per rafforzare il contratto collettivo che è e rimarrà un valore assoluto ma che può rafforzarsi con una forma di indicizzazione leggera che spinga le parti a soluzioni in tempi accettabili. (…)
Ma il quesito ha scatenato anche reazioni catastrofistiche messe in scena ad arte per alimentare paure sociali assolutamente ingiustificate. Si ricorda che in sette paesi dell’area Euro (Belgio, Spagna, Francia, Cipro, Lussemburgo, Malta e Slovenia) esiste una forma automatica di indicizzazione delle retribuzioni ai prezzi dei più comuni generi di consumo, ben più strutturata di quella che prevede il quesito Salva Stipendi, senza che l’economia di questi paesi sia andata per questo in crisi. (…)
Domenica 20 Ottobre, un SI al Salva Stipendi significa anche mitigare la conflittualità sociale e rendere migliori i climi aziendali a tutto vantaggio della produttività. Tante buone ragioni insomma per recarsi in massa alle urne e tracciare una croce sul SI.
Leggi il comunicato CDLS