San Marino. Cessione crditi carisp, l’opposizione dura

San Marino. Cessione crditi carisp, l’opposizione dura

L’informazione di San Marino

“Con l’operazione di svendita degli NPL Delta ci hanno rubato qualcosa come 200 Mln di euro” 

Opposizione dura sulla cessione dei crediti Carisp: “Consiglio e commissione usati per avallare atti impropri”.

Impegni disattesi, istituzioni parlamentari ‘usate’, un Cda spaccato, per una perdita da 200 milioni di euro che poteva essere evitata: l’opposizione incontra la stampa per raccontare la sua versione della ‘svendita’ degli Npl Delta, avvenuta nella Commissione consiliare Finanze riunita in seduta segreta lunedì scorso. I membri di Pdcs, Psd, Ps, Dim della Commissione tirano le somme sulla decisione presa dalla maggioranza, attraverso un Odg che definiscono “preconfezionato” con cui hanno avvallato la decisione di vendere il pacchetto Delta di Carisp, presa in via definitiva dall’Assemblea dei soci nella serata di lunedì. 

“Il governo e la maggioranza – spiega Francesco Mussoni, Pdcs– hanno disatteso l’Odg del Consiglio dell’11 gennaio scorso che imponeva la gestione pubblica degli Npl”. E ancora: “Vi è stato un utilizzo delle componenti istituzionali che ha rallentato il processo decisorio per poi venire meno agli impegni presi dall’Aula”. Per il consigliere, malgrado le scadenze ravvicinate imposte dalla Società di gestione dei crediti Delta, “si doveva valutare un riavvio negoziale per evitare di prendere una decisione sugli Npl, nel corso di indagini della magistratura”. Le ordinanze diffuse on line infatti avrebbero imposto una pausa di riflessione e non di continuare l’iter di vendita. Per questo “l’opposizione- motiva- ha deciso di non prendere parte alla votazione” dell’Odg della maggioranza.

Marianna Bucci, Rete, rimarca come in tutto il processo di vendita sia il Consiglio che la Commissione Finanze siano state usate “per avvalare atti impropri con vizi procedurali”. Non solo, Bucci spiega che, come è emerso in Commissione durante l’audizione dei membri del Cda di Cassa, la decisione sulla cessione non è stata affatto unanime, “per la spaccatura tra maggioranza e opposizione anche all’interno del Cda dell’istituto”. Per Iro Belluzzi, Psd, c’era volontà di vendere i crediti Delta “al di là di ogni enunciato”. Lamenta poi la mancanza di volontà della maggioranza di sedersi attorno ad un tavolo per valutare altre opzioni. Con il risultato che “la cessione degli Npl è stata decisa a un valore più basso di almeno 150-200 mln di euro -spiega – rispetto quanto è stato riferito dai membri del Cda di Cassa di minoranza”.

Federico Pedini Amati, Mdsi, rincarca la dose: “ Con questa operazione ci hanno rubato 200 mln di euro”. Viene contestato il valore di 109 mln di euro destinati a Cassa. “Le relazioni ci dicono che possiamo recuperare un valore non inferiore a 300 mln di euro, quindi si sono persi 200 milioni”. Pedini cita l’ordinanza Morsiani: “Si parla di gestione infedele di Cassa proprio per arrivare a una valutazione di quel tipo per gli Npl e l’ordinanza ci dice che su quell’operazione si sono palesati interessi ed è possibile anche reati”. Se così fosse appurato dalle indagini, “la decisione della maggioranza si pone in continuazione dell’eventuale reato”. Pedini contesta anche l’ultima valutazione dei crediti fatta dalla società Aram:

“La relazione è stata fatta in soli 4 giorni ed è una mera valutazione statistica che si basa sulle precedenti valutazioni, non è reale”. Per la settima e ultima consulenza quindi gli Npl del pacchetto Delta sono valutati a 307 mln di euro, rivela Pedini. “Ma si stabilisce che i costi di recupero sarebbero al 50% per questo ci fa tornare ai 109 mln di Cassa”: e quel ‘50%’ di costi “è improprio, ce lo dicono gli stessi membri del Cda e secondo quanto sostenuto dai rappresentanti di Bcsm in Commissione, questa operazione non è risolutiva per l’istituto né sotto l’aspetto patrimoniale, né contabile o della liquidità, perciò, perché la vendita si sta compiendo comunque?”. Il non aver partecipato al voto sull’Odg di maggioranza, “non è stato un capriccio o un atto di protesta- spiega Alessandro Mancini, Ps– è stato un atto politico di grande responsaiblità. C’e’ un giudice che sta indagando su come sono stati redatti i bilanci di Cassa, che contengono la svalutazione dei crediti Delta”. Per guesto fatto, “la commissione non doveva essere fatta”.

Chiosa Teodoro Lonferenini, Pdcs: “Gli Npl dovevano essere ceduti non all’offerta più veloce, ma alla migliore”.

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