San Marino. Chat con contenuti pornografici e violenti. Allarme tra i minori. Lettera del preside ai genitori

San Marino. Chat con contenuti pornografici e violenti. Allarme tra i minori. Lettera del preside ai genitori

Un canale WhatsApp con all’interno materiale pornografico e violento e circa 700 utenti: tra di loro anche alcuni minori che frequentano le scuole di San Marino.

L’allarme, partito in queste ore da un genitore sammarinese, ha portato alla mobilitazione delle autorità scolastiche e delle istituzioni. La segnalazione parla di una chat nella quale sono stati iscritti dei ragazzini di 10 e 13 anni, che avrebbero così potuto visionare contenuti espliciti a sfondo erotico o ritraenti scene di violenza. 

Il tutto ha portato ad una denuncia alla Gendarmeria e all’interessamento della Polizia postale italiana con l’obiettivo di risalire agli amministratori del gruppo. Nel frattempo, sul tema, è intervenuto il dirigente delle scuole medie di San Marino, Remo Massari, scrivendo una lettera rivolta ai genitori, con alcune linee guida da adottare per tenere i ragazzi lontani dai pericoli del web.

Di seguito il testo della lettera

Gentili famiglie, anche questa direzione è venuta a conoscenza del fatto che negli ultimi giorni molti fra ragazze e ragazzi della Scuola Media partecipano a un gruppo di un social network nel quale vengono condivisi materiali inappropriati (foto e video contenenti violenza e pornografia), il tutto accompagnato da un linguaggio violento e scurrile. Purtroppo diversi sono stati inseriti a loro insaputa.

Si chiede a tutti voi di monitorare le attività dei vostri figli in internet. Come già accennato nella circolare n. 39 dell’8 febbraio 2024, vi ricordo che:

-i genitori hanno il diritto-dovere di supervisionare l’attività dei minori in rete, per evitare l’accesso a materiali non adatti alla loro età ed alla loro formazione educativa;

-I’accesso libero ai contenuti in rete è pericoloso perché il minore può subire adescamenti da adulti oppure essere trascinato in sfide online pericolose;

-l’utilizzo dei social network (TikTok, BeReal, Instagram ma anche il comunissimo Whatsapp) richiederebbe un’età non inferiore ai 13 anni;

-così come nella vita reale, anche in rete la responsabilità per eventuali illeciti, civili o penali, compiuti da minori ricade sui genitori. Per esercitare il diritto-dovere al controllo delle attività in rete dei propri figli, voi genitori potete utilizzare gli strumenti di controllo genitoriale presenti nei dispositivi, con i quali è possibile:

-impostare limiti di tempo e orari di utilizzo; -non permettere l’utilizzo di alcune applicazioni; -limitare l’accesso a contenuti non adatti all’età;

-proteggere la privacy e altre funzioni. La Scuola svolge attività per promuovere un “utilizzo consapevole degli strumenti digitali”. È necessario però creare anche una rete genitori-scuola, ma soprattutto fra genitori, per condividere gli obiettivi educativi anche nell’ambito dell’utilizzo degli smartphone e dell’accesso a internet. 

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