Clelio Galassi non è più ambasciatore in Vaticano della Repubblica di San Marino. Destinatario di una comunicazione giudiziaria, l’ex Segretario di Stato democristiano al Lavoro, al Commercio e alle Finanze, nonché attuale Presidente della Società Unione Mutuo Soccorso (SUMS) ha prensentato ieri le dimissioni dall’incarico in una lettera inviata al segretario di Stato agli Affari Esteri. Nell’ordinanza -scrive Civico 10- si legge che Galassi avrebbe avuto un ruolo nella vicenda Grey&Grey, risultando destinatario di parte della tangente versata da Andrea Angelo Facchi per la costruzione del Centro Uffici Tavolucci. Bene quindi ha fatto
Clelio Galassi – prosegue il movimento-, a
dimettersi dal ruolo di ambasciatore in Vaticano, un ruolo che
presuppone oltre a requisiti professionali anche un profilo etico e
morale di alto livello. Stesse caratteristiche, peraltro, che
presuppone la presidenza di un’Associazione a scopi solidaristici
come la SUMS.
La riflessione che però va fatta, a livello politico, è diversa e va a monte di questa nomina. Era davvero così necessario chiamare, in un ruolo così delicato, un
personaggio che è stato innegabilmente un grande protagonista politico
di quei decenni in cui l’indagine Conto Mazzini aveva già ampiamente
dimostrato si fosse mossa un’associazione a delinquere caratterizzata
dal connubio politica/affari, chiamando in causa proprio quel Partito
(la Democrazia Cristiana) di cui era esponente di spicco Clelio Galassi,
braccio destro del duopolio Gatti/Podeschi e protagonista di quelle
macchinazioni di bilancio la cui drammaticità è diventata palese nei
primi anni 2000? (…)
Leggi il comunicato Civico 10