San Marino. Civico10 sulla legge libere professioni

San Marino. Civico10 sulla legge libere professioni

E’ questo un momento di estrema emergenza nazionale, dove le imprese quasi giornalmente chiudono i battenti, le liste dei disoccupati si allungano ogni giorno, i nostri concittadini sperimentano il buio della mancanza del lavoro, dei licenziamenti, dell’impossibilità a ricollocarsi, dell’incertezza estrema e di non poter garantire un degno futuro ai propri figli.  E’ questo il girone dantesco in cui una politica scellerata e miope che ha segnato negativamente gli ultimi 20 anni di storia ci sta gettando.

Ma è in questo momento che il “buon padre di famiglia” dovrebbe adottare atteggiamenti di massima tutela nell’esclusivo interesse dei propri “figli”, in sintonia con le urgenti necessità di fette sempre più larghe di popolazione. Assistiamo invece impotenti al conclamato distacco dalla realtà in cui versa il Governo, che non ha ancora deciso quale direzione prendere né come concretizzare in piani esecutivi (reali non solo sulla carta) le raccomandazioni del Gruppo di Revisione della Spesa.

Governo che è molto bravo a generare figli e figliastri, mettendo categorie di cittadini gli uni contro gli altri, incurante dei “messaggi” forti e chiari giunti da ben tre manifestazioni partecipate come non mai. In un momento di tale difficoltà diffusa, questo Governo pone tra le sue priorità la proposta di legge sulle libere professioni dei medici e del personale non medico del nostro ISS. Questo avulso progetto di legge, che dovrebbe far saltare sulla sedia i concittadini, oltre che le sigle sindacali, sta procedendo invece sul suo cammino di ratifica, incontrando scarsa resistenza, tranne che da Civico10 e pochi altri. E’ una legge pericolosa e mal concepita in grado di creare un “vulnus” giuridico importante e di garantire ad una categoria di DIPENDENTI PUBBLICI, già ben remunerati e con un contratto solido e sicuro, un doppio introito a fronte dello sfacelo occupazionale e di destabilizzazione della già complessa organizzazione dell’Istituto Sicurezza Sociale.

Durante la scorsa seduta consigliare abbiamo rivolto numerose domande al Segretario Mussoni per le quali, in moltissime occasioni, non ha risposto. Eccone alcune:

– com’è possibile che si impianti una legge potenzialmente devastante dal punto di vista organizzativo, senza aver precedentemente aggiornato il Piano Sanitario Nazionale?

– Come si giustifica la possibilità di far compiere un doppio lavoro a dipendenti pubblici il cui contratto regolamentato dalla legge Organica e sue modifiche, VIETA espressamente di espletare un altro lavoro, senza abolire gli articoli, che impongono questo divieto, sanciti dalla stessa legge Organica?

– Come conciliare le potenziali istanze che verranno avanti da diversi profili professionali presenti in PA, che chiederanno a loro volta di poter svolgere una doppia attività?

– Come mai si sbandiera la necessità di addivenire ad una razionalizzazione della spesa corrente dell’ISS poi nulla si concretizza in merito ai numerosissimi contratti atipici presenti, la cui anomalia è stata riconosciuta del Segretario competente, sulla cui natura giuridica, forma, ed inquadramento legislativo, lo stesso Segretario si è ben guardato di rispondere?

– Come mai, se si deve giustamente risparmiare, si continuano ad emettere Delibere del Congresso di Stato che conferiscono incarichi a privati cittadini in posizioni che, per legge, dovrebbero essere ricoperti da figure reperibili negli uffici dell’Istituto stesso?

– Come conciliare le necessità organizzative contingenti dei veri reparti (contenimento delle sostituzioni, ferie, malattie improvvise, congedi, permessi straordinari, ecc) con i nuovi assetti organizzativi dettati da questa legge senza che ha soffrirne siano coloro che usufruiscono del servizio sanitario pubblico, in quanto la possibilità di guadagno potrebbe con tutta probabilità, generare distorsioni all’organizzazione stessa, visto la lunga catena autorizzativa e il macchinoso meccanismo dei controlli congegnati?

– Com’è possibile che ancora una volta a decretare se il tal professionista o la tal altra equipe possano essere autorizzati ad operare in modalità libera professione, sia l’organo di espressione POLITICA e cioè il Comitato Esecutivo dell’ISS?

– Infine, com’è possibile per l’ennesima volta definire che la legge potrà essere modificata con Decreto Delegato, modificandola ad uso e consumo, in base alle necessità del Segretario di turno?

Assieme ai Cittadini ci chiediamo cosa ci sta a fare il Consiglio Grande e Generale, se per by-passare il suo confronto, il Segretario Mussoni adotta sempre più spesso questo meccanismo in modo antidemocratico ed ai limiti della legalità?

Invitiamo a seguire i lavori della prossima sessione consigliare nella quale ci si può rendere conto che è purtroppo iniziato lo smantellamento del nostro sistema sanitario. Tuttavia, vi assicuriamo fin da ora che, seppur con i pochi numeri a nostra disposizione, tenteremo con tutte le nostre forze di fermare questo abominio normativo.

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