San Marino come la caverna di Alì Babà, l’accusa di Tremonti

San Marino come la caverna di Alì Babà, l’accusa di Tremonti

“DALLA PADELLA ALLA BRACE: Ottimi i rapporti con la Repubblica d’Italia. Per Tremonti adesso siamo diventati come Ali Babà e i quaranta ladroni.”

Il nuovo vento nelle relazioni italo-sammarinesi sembra ogni giorno arricchirsi di capitoli nuovi ed interessanti in cui la realtà ormai supera la fantasia.

Dopo “la rabbia e l’orgoglio” manifestata all’Ambasciatore d’Italia da quattro baldanzosi Segretari di Stato, a due settimane dal G8 dell’Aquila il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti inizia a scaldare i toni e a preparare un’ulteriore offensiva sulla Repubblica di San Marino.

Proprio ieri a Roma in occasione della Festa della Guardia di Finanza il Ministro Tremonti nel suo discorso ha detto: “Mercato e diritto, economia e regole, devono convergere verso l’alto, verso un massimo comune denominatore. Ed è questa la ragione della proposta che abbiamo fatto, in sede internazionale, per un G8 delle regole. Fra le regole, e non la minore, c’è anche il contrasto ai paradisi fiscali. E’ infatti difficile contrastare l’evasione fiscale nazionale se, appena fuori dal confine nazionale, è possibile e comodo e sicuro depositare il bottino come in una caverna di Ali Babà.”.

E evidente che il nome del nostro Paese non viene menzionato, ma l’allusione è evidente, così come è forte la parabola utilizzata dal Ministro di fronte ai vertici della Guardia di Finanza.

La coincidenza è ancora più preoccupante, dato che cade in un momento in cui appare complesso chiudere una serie di accordi bilaterali con l’Italia in materia finanziaria e fiscale – dal contenuto top secret – e su tutto pesa la spada di Damocle dello scudo fiscale III, autentica mannaia pronta a cadere sul sistema finanziario sammarinese.

Ogni paese ha l’ovvia facoltà di scegliere le normative nazionali a lui più consone, ma l’essere equiparati a una caverna e a quaranta ladroni è troppo per una Repubblica che ha una sua sovranità ed autorevolezza.

Ci chiediamo a cosa starà pensando e cosa s’inventerà questa volta il Segretario di Stato alle Finanze Gatti, dopo aver sbandierato in ogni dove gli ottimi rapporti che ha con il collega italiano.

I Democratici di Centro chiedono al Governo di protestare formalmente verso queste dichiarazioni infamanti che feriscono profondamente il nostro orgoglio nazionale e soprattutto vogliono dipingere San Marino come luogo del malaffare.

La superficialità nella gestione dei rapporti internazionali e soprattutto l’arroganza con la quale il Governo affronta problematiche complesse, sono molto preoccupanti per il futuro della Repubblica di San Marino e per tutta l’economia del Paese.

Lo “stiracchiato tema” svolto dal Segretario di Stato per l’industria nell’ultima sessione consiliare sull’economia, le ottimistiche dichiarazioni del lunedì che hanno addirittura scomodato anche il Fondo Monetario Internazionale per lodare le politiche del Governo, sono l’emblema di un Governo che forte nei numeri ma debole, per non dire inconsistente, con le proposte per fare uscire il paese da una crisi che nei prossimi mesi, superata la pausa estiva, colpirà il Paese pesantemente.

Non vogliamo essere disfattisti, ma i dati e le reazioni dell’Italia non sono incoraggianti sull’idea di sviluppo per la Repubblica di San Marino che oggi ha l’amico governo italiano.

Questa situazione deve fare riflettere il Governo e la sua maggioranza ad aprire un serio confronto con l’opposizione ed il “Paese reale” per affrontare insieme, nell’interesse comune, una delle fasi più delicate e difficili della sua storia.

Nella consapevolezza che, nei momenti di difficoltà, la nostra comunità si è sempre unita e non divisa.

Ed oggi sarebbe serio e responsabile farlo!

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