San Marino. Commissione di inchiesta, la relazione ignora testimonianza giudice Felici

San Marino. Commissione di inchiesta, la relazione ignora testimonianza giudice Felici

I membri del Covig avevano il dovere di mettere in minoranza Savorelli

Emerge dalla testimonianza del giudice Felici, della quale però neanche una parola è riportata nella relazione della Commissione di inchiesta sul Cis

La Commissione di inchiesta su BancaCis non ha inserito nella relazione neppure una parola della testimonianza qualificata del Giudice Gilberto Felici, oggi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Una testimonianza dettagliata e precisa che smentisce la narrazione fatta negli ultimi anni, narrazione mirata a ribaltare la realtà e a tratti denigratoria della maggioranza dei giudici del Tribunale.(…) Ecco perché è necessario pubblicare in maniera compiuta – come faremo nel corso di più giorni – i contenuti di questa testimonianza, resa pubblica dalla trasmissione delle audizioni agli atti del processo Mazzini.

Di evidente rilievo il riferimento a come in Bcsm si sia trattata la questione Cis. Proprio una parte della testimonianza del Giudice Felici, che non viene però riportata nella relazione, verte sulla trasposizione in politica di vicende che, invece, avrebbero dovuto avere un carattere prettamente tecnico.

A Felici viene chiesto se nella sua attività abbia avuto modo di trattare casi inerenti BancaCis. Uno di questi riguarda proprio l’attività di Bcsm e quanto accaduto in Via del Voltone.

“Nella causa civile la 47/2016 di lavoro, intentata da Giuliano Battistini, dal mio punto di vista venne licenziato illegittimamente, perché mancava il criterio della gradualità disciplinare: andava solo sanzionato e non licenziato…”

“Stiamo parlando del caso della e-mail mandata per sbaglio?” chiede il Presidente Gerardo Giovagnoli.

“Sì esatto”, risponde Felici.

“Questo è interessante, sì”, dice il Presidente, anche se poi, nonostante l’interesse, nulla si riporta nella relazione.

“In questo caso – spiega Felici – BancaCis resta sullo sfondo, ma c’è. Perché in questo caso le giustificazioni del dipendente, per questa e-mail inviata per errore, non a BancaCis ma ad un ente della galassia di BancaCis che è Scudo Investimenti… il dipendente disse come scusa: ‘beh ma in quel periodo bisognava stare attenti, queste persone contavano tanto…’, intendendo la galassia BancaCis”.

Quindi, prosegue Felici “Battistini dice: ‘Eh, ma io ero in una situazione difficile’”. Così narra il membro del Coovig (Coordinamento della Vigilanza), che “a luglio 2016 lui e altri, uno o 2 membri della Commissione di Vigilanza, misero sul tavolo di Savorelli il rapporto di una ispezione effettuata nel 2014, quindi due anni prima, che era molto critico e, anzi, richiedeva provvedimenti nei confronti di BancaCis, in quanto, presumo, insolvente, con carenza patrimoniale, con delle poste in bilancio sovraesposte e altre sopravvalutate…”

La risposta di Savorelli fu di “prendere le distanze da un dossier risalente al 2014, rispetto al quale la Vigilanza e la Dirigenza della Banca Centrale avevano già ‘ai primi del 2015 tutti gli elementi necessari a prendere una decisione”, chiedendosi – Savorelli – perché ‘mi venga sottoposto con urgenza oltre un anno dopo e perché sia rimasto in sospeso per questo lungo lasso di tempo’, chiedendo – sempre Savorelli – ‘una relazione dedicata su situazioni simili”.

Quindi il Giudice Felici riferisce quanto scritto nella sentenza della causa di lavoro: “Se le condotte del Direttore generale si fossero configurate come omissive (ad esempio, mancato seguito provvedimentale all’esito di ispezioni presso soggetti vigilati) o abusive (ad esempio, indebite pressioni sugli altri membri del coordinamento per assumere od omettere un provvedimento) il dovere dell’ufficio di Battistini – vale a dire quelle responsabilità appena sopra citate, tenuto conto anche delle garanzie di inamovibilità che la legge assegna ai membri Coovig – imponevano reazioni ben diverse dall’avvertimento di guardarsi le spalle rivolto ai subordinati – la famosa e-mail – in danno plateale dell’autorevolezza dell’Istituzione, o dalle mere dimissioni dal solo ruolo di membro del Coordinamento, ma non da quello di dipendente lautamente stipendiato dell’Istituzione pubblica”.

Questo quadro, dice Felici, imponeva reazioni diverse “dalla disseminazione di informazioni presso membri di pura elezione politica come il Consiglio Direttivo e il Collegio Sindacale, che nella fattispecie veramente non c’entra nulla. Era quindi necessario – aggiunge – esprimere il proprio avviso al fine di contribuire alla formazione di una maggioranza propendente per la corretta decisione e – nel caso – adire anche l’autorità giudiziaria”.

In sostanza Felici evidenzia che i membri del Coovig, che erano maggioranza, “invece di votare per mettere in minoranza il Direttore e prendere provvedimenti contro BancaCis, fanno qualche spiata al Consiglio Direttivo, al Collegio Sindacale, buttando tutto in politica, piuttosto che lasciarlo nella sua sede”. Poi aggiunge: “Qui BancaCis è sullo sfondo ed evidentemente beneficia un po’ di tutte queste situazioni perché poi l’ispezione non ci fu più, se non sbaglio nel 2016 e nel 2017, ma beneficia anche della condotta di Battistini”.

A quel punto il Presidente chiede: “Beneficia della condotta di Battistini o della sua assenza di condotta?” “Beneficia del non-voto di Battistini. Del fatto che non viene messo in minoranza il Direttore”.

Allora il Presidente Giovagnoli chiede se ci fosse, in quel periodo, una ostilità verso i funzionari da parte della nuova Dirigenza.

“Indubbiamente – risponde Felici – c’era un conflitto molto forte in quel momento tra alcune parti della Banca Centrale, tra cui alcuni funzionari storici e questo Savorelli assieme ad un altro funzionario esterno che si chiamava Siotto, mentre invece Cherubini, Battistini e qualcun altro evidentemente erano in conflitto, ma proprio perché loro erano in maggioranza avevano il dovere di stare nell’Istituzione e fargli adottare il provvedimento adeguato, e non invece dimettersi solo dal Coovig, perché Battistini non si dimise affatto da Bcsm, e quindi continuare a percepire lo stipendio da un lato, e dall’altro levarsi questa responsabilità anziché alzare la mano e dire [al Direttore] ‘stai facendo un’omissione d’atti d’ufficio”.

Insomma, specifica ancora Felici, “l’idea è stata quella di una fuga di Battistini che dice ‘toccalo tu Direttore questo che io non lo tocco’; il Direttore dice ‘è vecchio lo dovevate fare prima’… e il funzionario a quel punto non fa niente se non ‘fare la spia’ – lo dico tra virgolette – con qualcuno in Consiglio Direttivo, con qualcuno in Collegio Sindacale, che è una modalità assolutamente sbagliata, perché significa, in un secondo, uscire dalle regole – senza commettere nessun reato sia ben chiaro – però uscire dalle regole e consentire ancora una volta, ai membri di nomina politica, di farsi carico di una questione che è chiaramente tecnica, regolata perfettamente dal nostro testo unico”.

Alcuni Commissari – in particolare il Presidente Giovagnoli e poi anche Vladimiro Selva – insistono con le domande sul clima interno a Bcsm: “Può essere – chiede il Presidente – che i dipendenti della vigilanza di Banca Centrale avvertissero un clima talmente ostile che avessero paura proprio che fossero licenziati e non solo redarguiti nel momento in cui insistessero nel portare avanti quello che avrebbero dovuto?”

“Mi dispiace Presidente – risponde Felici – non accetto questa giustificazione. Per il semplice fatto che l’ammontare della retribuzione e lo status giuridico, articolo 15 comma 7 della legge 96 del 2005, attribuisce al membro Coovig l’assoluta inamovibilità. Quindi qualsiasi licenziamento illegittimo o arbitrario o abusivo, sarebbe stato tutelato, come di fatto è avvenuto. Quindi non è ammissibile, non è ammissibile, che un funzionario di quel livello non adempia al proprio dovere per il fatto che ha paura. Perché non si può avere paura. E’ una retribuzione come quella dei magistrati e uno status che vengono dati per non avere paura”.

Di questo, però, nella relazione nulla viene riportato e addirittura l’Odg di maggioranza quasi eleva a virtuosi determinati comportamenti.

 
Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy