San Marino. Commissione d’inchiesta Cis, Md e Psd invocano la Magistratura

San Marino. Commissione d’inchiesta Cis, Md e Psd invocano la Magistratura

“Non solo determina e disvela condotte e responsabilità specifiche, ma rende più chiaro e comprensibile quanto è accaduto nella politica sammarinese a partire dal momento in cui è iniziato il crollo del ‘sistema’ San Marino anni ‘90 e 2000”.

Lo dicono Movimento democratico e Partito dei socialisti e dei democratici, che in una nota congiunta commentano con toni forti e duri la relazione finale della Commissione d’Inchiesta su Banca Cis.

“L’opera di moralizzazione è stata una vera e propria strategia mirata al cambio totale della geografia dei poteri interni. Una strategia che ha scardinato dei poteri inquinati e in disequilibrio, ma a vantaggio di uno solo di essi: il potere grandoniano – riporta il comunicato -. Ciò ha determinato uno sfasamento grave e generale delle dinamiche politiche, istituzionali ed economiche, che si è oltremodo acutizzato col governo di Adesso.sm, un governo costituzionalmente debole in quanto retto da un premio di maggioranza di quindici seggi e dalla volontà primaria di sopravvivenza delle forze politiche che lo componevano”.

“Per quanto accaduto nella legislatura precedente, per la gravità dei danni apportati alle finanze pubbliche e per il grado di violazione istituzionale raggiunto”, Md e Psd chiedono a gran voce che venga svolta “un’indagine ulteriore da parte della Magistratura”.

Quindi l’affondo verso i “ribelli grandoniani” del Psd, cioè coloro che tra il 2007 e il 2008 fecero cadere il governo di centro-sinistra e che la commissione d’inchiesta ha rivelato essere finanziati da Marino Grandoni. Nella relazione vengono citati Fabio Berardi, Denise Bronzetti e Nadia Ottaviani.

“Si è dimostrato infatti – continua il comunicato – che il Psd era inquinato da una frangia che rispondeva in via primaria a quel potere in cambio di proposte di affari e gratificazioni economiche. Noi chiediamo – senza risentimento alcuno – che per dignità della nostra storia, chi partecipò a quella fase e ancora ricopre incarichi pubblichi faccia un passo indietro”. 

 

Leggi il testo integrale del comunicato

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