Secondo Unione per la Repubblica il contratto di consulenza con la Rotschild, che ha impegnato pesantemente le finanze della Repubblica di San Marino, sarebbe stato firmato con la filiale italiana del gruppo.
Non è accettabile che soggetti esteri siano sistematicamente preferiti ai
sammarinesi.
La polemica della delibera Rotschild – di questi giorni – è
un caso emblematico.
Un gruppo estero, filiale italiana, un fiume di
denaro per pagare anche le imposte italiane per avere 5 persone che per 18 mesi
lavoreranno per reperire investimenti.
Nonostante il Governo potesse
utilizzare gratuitamente le potenzialità e le professionalità interne (Banca
Centrale, Camera di Commercio, Associazione Bancaria Sammarinese e sistema
bancario sammarinese) ed esterne (Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale
oltre ai funzionari del Dipartimento Finanze, Funzionari del Dipartimento Affari
Esteri, Funzionari del Dipartimento Attività Produttive).
Leggi il comunicato stampa, Upr
Si tratta di un contratto, molto chiacchierato, quello stipulato con Rothschild.
Del contratto si è venuti a conoscenza da Simone Celli, Segretario del Psrs, nel corso di un dibattito all’interno della Festa dell’Amicizia.
E’ un contratto di diritto sammarinese oppure di diritto italiano come farebbe temere le particolarità sulle spese (Iva italiana e bollo) di cui si è venuti a conoscenza da La Tribuna Sammarinese?
Finora il Governo ha difeso l’operazione, ma, di fatto, sulla domanda specifica, non ha risposto. E’ questo un elemento di enorme importanza ai fini di una valutazione serena e, per quanto possibile, oggettiva della deliberazione presa dal Congresso di Stato, presenti anche i due – futuri – dimissionari, Augusto Casali e Romeo Morri.