San Marino, Congresso Dc: intervento saluto G. Giovagnoli, Psd

San Marino, Congresso Dc: intervento saluto G. Giovagnoli, Psd

27 novembre 2010

Gerardo Giovagnoli

 

Intervento di saluto del Segretario del PSD al XVIII Congresso del PDCS
E’ da diversi decenni che la Repubblica di San Marino non vive una crisi economica, occupazionale, di relazioni con l’Italia, una crisi di sistema della portata attuale; una situazione che coinvolge quasi tutti gli aspetti del funzionamento dello Stato, nello stesso istante. Non vorrei diventasse anche una crisi di identità del nostro paese per il futuro, un declino inarrestabile. E’ necessario farsi carico di quello che sta succedendo, mettendo a disposizione ognuno volontà, competenze e responsabilità: a cominciare dal Governo, passando per la politica, coinvolgendo tutti i legittimi portatori di interesse del Paese.
Sicuramente l’immobilismo di questi mesi non va nella direzione auspicata, proprio quando è
improcrastinabile decidere, saper scegliere tra soluzioni diverse, ma nessuna delle quali facili, piacevoli, positive per tutti. Il contesto delle entrate dello Stato peggiora, il prossimo anno sicuramente sarà più critico di quello che sta per finire ed il quadro complessivo rischia di diventare, nella sua pesantezza, più grande di ognuno di noi.
Serve un cambio di passo.
Così il PSD ha voluto intitolare un documento sul quale ci siamo confrontati con tutte le forze politiche, le forze sociali e le categorie economiche. Il punto uno che abbiamo individuato è la ricomposizione di un rapporto con l’Italia che per noi è irrinunciabile, ma lo è anche per gli industriali, i commercianti, gli artigiani, tutti hanno in qualche modo patito per la pressione negativa che i nostri vicini hanno determinato per limitare gli scambi tra Italia e San Marino. Su questo vogliamo essere chiari: la risoluzione dei problemi riscontrati, l’uscita dalla black list, la firma dell’accordo contro le doppie imposizioni, sono elementi fondamentali per la ripresa e sono obiettivi che non saranno raggiunti senza una serie di iniziative che la politica deve mettere in campo. A seguito dell’incontro col Patto che aveva lasciato spiragli per una visione più proficua anche con l’opposizione, purtroppo non abbiamo riscontrato atti concreti e anche la legge finanziaria è stata portata avanti senza coinvolgimenti.
La situazione non sarà ripianata senza interventi, il gelo dei rapporti non si scioglierà da sé, tocca alla nostra Repubblica fare il prossimo passo.
E’ necessario dare risposte sullo scambio di informazioni, sulla interazione giudiziaria, sul funzionamento del sistema bancario e finanziario che deve essere indipendente e trasparente; sinteticamente dobbiamo fugare ogni dubbio sulla volontà e sulla capacità nostra di controllare e reprimere i fenomeni potenzialmente dannosi per la Repubblica Italiana, ma soprattutto per noi: è interesse della Repubblica di San Marino tenere lontani faccendieri, criminalità organizzata, fatturifici e saper collaborare evitando accuratamente di dare l’impressione che qui, nella terra della libertà, si vogliano nascondere illegittimi interessi italiani, dato che per lo più non sono sammarinesi quelli che approfittano in maniera più pericolosa per noi delle falle del nostro sistema.
Per fare questo serve un traino che la politica deve dare, secondo il PSD con la maggior compattezza possibile; nessuna forza politica e neppure la maggioranza da sola, può riuscire in questa impresa titanica.
Il PSD riconosce alla Democrazia Cristiana, in questo momento, un ruolo fondamentale: quello di cui è investita dalla sua gente, la rappresentanza di una parte cospicua del Paese La DC spesso si è resa interprete del sentimento del popolo, cosa importantissima soprattutto ora, ora che la coesione sociale rischia di essere minata. Anche il PSD rappresenta una parte rilevante di San Marino e il richiamo che spesso viene fatto dal cittadino qualunque nell’interesse di tutti, permettetemi una espressione dialettale ma efficace, è “mitiv d’acord”.
Il PSD tutto, più volte si è reso disponibile ad un ragionamento allargato, alla possibilità di farsi carico pur da forza di opposizione, di un dialogo per il bene del Paese, senza trucchi, senza allargamenti che saprebbero di risiko al fine di accaparrarsi poltrone. La coesione di una comunità si valuta nei momenti di difficoltà e noi siamo pronti a fare la nostra parte, a condizione che l’esecutivo accantoni la spropositata e inutile tendenza all’autosufficienza che potrebbe in ogni caso, come già verificato in Consiglio, naufragare sotto una burrasca interna ala maggioranza.
Le elezioni anticipate sarebbero una dichiarazione di fallimento della politica e porterebbero ad un ulteriore e pericolosissimo semestre di immobilismo, anzi peggio di scontro pernicioso tra i partiti delle coalizioni, tra l’altro da rifare.
Per questo il PSD, che ha cultura di governo e capisce le legittime difficoltà di questo esecutivo ma non giustifica l’incapacità si saperci portare fuori dalle sabbie mobili, ritiene che si debba aprire una fase nuova.
La situazione è straordinaria e richiede capacità, condivisioni e forza straordinarie da mettere a disposizione al solo fine di restituire alla Repubblica fiducia, prestigio, sicurezza e stabilità attraverso un credibile e convinto cambio di passo e definire, possibilmente tutti assieme, cosa vuol essere San Marino nel prossimi anni, il ché per noi inizia dalla richiesta di adesione all’Unione Europea.
Questa è la portata della sfida che abbiamo davanti, ora non si tratta di fare lievi aggiustamenti, sul piatto ora c’è il futuro: dei giovani, dei lavoratori, dello Stato.
La frammentazione politica non aiuta, anzi frena fortemente la capacità di dialogo e di decidere, ognuno rivendica il proprio limitato interesse e non si riesce a fare con quella velocità che l’attualità richiede.
Il PSD è dalla sua nascita incline ad unire e non a dividere e continuiamo a credere in questo e il progetto della Costituente del Partito Socialista è per noi una concreta dimostrazione di questo. E’ necessario che le forze storicamente, idealmente e politicamente compatibili facciano uno sforzo per eliminare la piaga dei personalismi, per favorire il rinnovamento delle persone e dei metodi, in particolare per restituire dignità e autorevolezza ad una politica che ogni volta che dà segni di divisione, denuncia la sua debolezza e permette ad altri soggetti, non democraticamente legittimati, di sgomitare e deviare la politica verso interessi privati invece di quelli pubblici.
Il PSD è particolarmente attento a quello che scaturirà dal vostro Congresso e intendiamo rapportarci senza preclusioni con vi guiderà da lunedì. Il vostro ruolo attuale è assieme di privilegio ma anche di grande responsabilità, siamo convinti che saprete essere interpreti della volontà di chi veramente conta, ovvero i nostri concittadini; su questo troverete nel PSD un interlocutore serio, propositivo ma anche vigile e intransigente.
Vi auguro un proficuo lavoro congressuale, Grazie.

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