San Marino. Consiglio G. e G. Pomeriggio: revisione spesa pubblica. Documento

San Marino. Consiglio G. e G. Pomeriggio: revisione spesa pubblica. Documento

 Presentato dalla maggioranza Documento di lavoro della maggioranza sulla revisione della
spesa pubblica”
      

 Con la
presentazione del “Documento di lavoro della maggioranza sulla revisione della
spesa pubblica” si sono chiusi i lavori della terza giornata consiliare. In una
ventina di pagine sono elencati gli ‘interventi strutturali da attuarsi nel
breve periodo’, ovvero entro il 2013, e ‘interventi strutturali e organizzativi
da attuarsi nel breve-medio termine’, ‘interventi immediati’, ‘interventi
ulteriori’ e ‘altri interventi’. Il documento, letto in Aula dai consiglieri
Fabio Berardi,
Pdcs, e Andrea Belluzzi, Psd, è stato presentato come aperto ai contributi di
tutti e volto a individuare la base per redigere un ordine del giorno
conclusivo del dibattito al comma 5 su programma economico 2014, spending
review e  riforma dell’Igr. .

Interventi e testo del documento sulla spending review presentato dalla
maggioranza.

Comma 5. Riferimento
del governo sul programma economico 2014 e sulle politiche di bilancio.

Guerrino Zanotti, Psd

Giovanni Francesco
Ugolini, Pdcs

Massimo Cenci, Ns

Manuel Ciavatta, Pdcs

Federico Pedini Amati, Ps

Alessandro Cardelli, Pdcs

Fabio Berardi, Pdcs: “Intervengo per dare lettura del documento di lavoro
della maggioranza sulla revisione della spesa. E’ un documento aperto ai
contributi di tutti.

“PREMESSA: La Relazione
del 31 maggio 2013, elaborata dal Gruppo Tecnico incaricato a mente
dell’articolo 15 della Legge 21 dicembre 2012 n.150, costituisce un valido
documento di analisi delle aree di inefficienza ed incoerenza della spesa
pubblica sulla quale impostare un piano di interventi pluriennali che consenta
di ottenere una forte riduzione della spesa senza intaccare la qualità dei
servizi erogati ed, anzi, miri ad una ottimizzazione degli stessi attraverso la
revisione e razionalizzazione dei
processi e l’introduzione di sistemi di controllo, di gestione e di verifica
della qualità dei servizi
pubblici.

L’attività di rilevazione
e di studio dei dati effettuata dal Gruppo Tecnico, come compendiata nella Sintesi Descrittiva –
Sezione VIII° della Relazione, è scaturita in una serie di n. 109 orientamenti
e possibili indicazioni di
revisione contenuti nella Sezione IX° della Relazione medesima che ilGoverno ha vagliato e sta,
tuttora, approfondendo con il contributo degli uffici, organi ed Enti del Settore Pubblico
Allargato.

Il processo di revisione
della spesa pubblica è, tuttavia, complesso ed articolato specie in relazione all’esigenza – al di là di
quella, pur non rinviabile, di ottenere immediate economie di spesa – di introdurre modifiche
strutturali che consentano una duratura riduzione della spesa corrente allo scopo di generare una più
equilibrata composizione di entrate e spese e di percorrere con convinzione il sentiero di
risanamento che conduce al pareggio di bilancio.

In sostanza, affinché, il
processo di revisione della spesa sia effettivo e produca risultati durevoli, occorre impostare ed
avviare un profondo cambiamento culturale nella gestione dell’economia pubblica che veda nella
definizione chiara di obiettivi e risultati da parte dell’Esecutivo, nella responsabilizzazione di
dirigenti e funzionari, nel contrasto severo a fenomeni di scarsa efficienza e mancato rispetto dei
doveri di assolvere in modo diligente e sollecito le mansioni in conformità all’interesse pubblico,
nella convinzione e motivazione del lavoratore pubblico i presupposti per un reale mutamento
organizzativo.

Il presente documento
deve, pertanto, intendersi come relativo alla prima fase di interventi di riduzione della spesa
pubblica fra quelli proposti dal Gruppo Tecnico cui potranno seguire altre iniziative, con
particolare riferimento al rapporto con gli Enti partecipati dallo Stato ed
alla revisione del modello
organizzativo dello Stato secondo criteri di selettività e sostenibilità
dell’azione pubblica.

Le azioni prioritarie individuate
dalla maggioranza, come sotto elencate, sono sia di natura strutturale, da attuarsi
nel periodo breve e medio-breve, sia di natura prettamente economica con interventi relativi alle
componenti accessorie della retribuzione dei pubblici dipendenti ed alla razionalizzazione delle
spese conseguenti ad una gestione connotata da evidenti profili di diseconomicità ed
inefficienza .

            La volontà del maggioranza, in linea con quanto
evidenziato dal Gruppo Tecnico, è quella di intervenire sugli aspetti di maggiore
e palese distorsione evitando di procedere, nell’ambito di questa prima fase del
processo, ad un taglio lineare delle retribuzioni dei pubblici dipendenti. In considerazione del fatto
che all’interno del Settore Pubblico Allargato lo stesso Gruppo Tecnico ha apprezzato una marcata
differenziazione delle situazioni e delle problematiche sia nell’ambito del Settore Pubblico Allargato
fra Pubblica Amministrazione ed Enti Pubblici/Aziende Autonome di Stato sia all’interno
della Pubblica Amministrazione fra i diversi settori della stessa, un’azione equilibrata e corretta
impone una differenziazione degli interventi.

La situazione economica e
le difficoltà che affliggono il Bilancio Pubblico impongono un’azione forte, precisa e condivisa
non solo dal Governo e dalla Maggioranza ma dall’intero Consiglio Grande e Generale;
l’obiettivo di raggiungere il pareggio del Bilancio Pubblico impone anzitutto una assunzione di
consapevolezza e responsabilità da cui consegua una azione coerente da parte delle Forze Politiche
volta a correggere le distorsioni, ad eliminare le spese superflue e le inefficienze che la
finanza pubblica non è più in grado di sostenere, a rivedere alcuni trattamenti retributivi, a intervenire
con decisione sulle aree di spreco e privilegio, a richiedere un maggiore rigore nella gestione dei
pubblici dipendenti.

Nella gestione del
personale pubblico, in particolare, va impostato un sistema maggiormente meritocratico e con meno
progressioni automatiche, organizzato in termini di fabbisogno, budget e costi standard in ogni
singolo settore, dando la responsabilità alla dirigenza di ottenere il risultato in base al
programma stabilito con la messa a regime di un sistema premiante/penalizzante e
valutando le performance della dirigenza medesima con una comparazione del costo dei
servizi con i migliori esempi internazionali o almeno col valore medio
cui tendere.

Il piano di azione deve
avere, quindi, una visione generale, complessiva, strutturale e strutturata, con l’obiettivo di una
razionalizzazione complessiva e permanente della spesa pubblica e l’ottimizzazione dei
servizi, qualificandone l’offerta e la risposta che gli stessi devono dare ai
cittadini e alle imprese.

 Continua a leggere il Documento (Comunicato Agenzia Dire)

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