San Marino. Consiglio Grande e Generale. 24 gennaio 2014. Seduta notturna. Agenzia Dire

San Marino. Consiglio Grande e Generale. 24 gennaio 2014. Seduta notturna. Agenzia Dire

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE DEL 21- 24 GENNAIO

VENERDI’
24 GENNAIO –
NOTTE

In
seduta notturna i lavori del Consiglio grande e generale riprendono
dall’esame de
ll’odg
di C10, Su e Rete per istituire una commissione consiliare
d’inchiesta, che viene respinto con 36 voti contrari e 11 favorevoli.

Approvato
a maggioranza, invece, il successivo odg
presentato
da alcuni consiglieri “per impegnare il governo a inserire nella
prossima legge di Bilancio la parificazione della retribuzione per i
lavori consiliari a prescindere dal settore di occupazione dei
consiglieri”. Il testo, spiega il consigliere del Psd, Guerrino
Zanotti, è stato integrato prevedendo di affrontare la questione
entro il 30 giugno attraverso il nuovo regolamento consiliare. “Era
infatti stato presentato prima della legge di Bilancio”.

Si
passa poi al voto dell’ordine del giorno, concordato con tutti i
partiti a parte Rete e letto in Aula dal consigliere Luca Beccari del
Pdcs, che conclude il dibattito in merito all’integrazione
all’Unione europea. L’odg passa a maggioranza.

Ultimo
atto della seduta la ratifica di due decreti delegati. Quello sul
Compenso
dei membri del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Poste San
Marino

passa a maggioranza. Il consigl
iere
del Ps Paride Andreoli stigmatizza la differenza nelle indennità tra
i consiglieri e altri funzionari pubblici. Una questione da
affrontare, sottolinea, e con lui concorda Antonella Mularoni di Ap.

L’altro
decreto, “Disciplina degli oneri deducibili” previsti dalla
riforma fiscale, viene ratificato con 29 voti favorevoli e 21
contrari. Vengono respinti tutti gli emendamenti presentati da Civico
10 per il “sostegno alle famiglie numerose”, per modificare
alcune quote di deducibilità, per usare anche bancomat e carte di
credito, per “semplificare la vita ai contribuenti”. Durante la
discussione Valeria Ciavatta di Ap ricorda che, “non è chiarito
nella legge, ma le passività deducibili che hanno un tetto massimo
sono applicate non solo al titolare del reddito ma anche ai membri a
carico. Occorre dare un segnale in favore della famiglia, visto che
altri strumenti non sono stati utilizzati. Serve un’attenzione
ulteriore e ci sono le garanzie che ci sarà”.

Con
la ratifica del decreto termina la seduta.

Di
seguito una sintesi

Ordine
del giorno di Su, Rete e C10 per l’istituzione di una commissione
consiliare di inchiesta per individuare le responsabilità politiche
nelle vicende che hanno evidenziato legami tra la politica e i
rapporti economico- finanziari. Respinto (36 No – 11 Sì)

Dichiarazioni
di voto

Roberto
Ciavatta, Rete
:
“Mi aspettavo un’indicazione del governo in merito. Il momento
storico in cui abbiamo presentato l’odg mantiene la sua validità,
anche alla luce delle notizie emerse: il caso Stamina, le
comunicazioni giunte a molti consiglieri sui conti correnti di una
banca che non rispettano l’antiriciclaggio, il rinvio a giudizio
sul caso Varano. Alcune voci farebbero intuire che non ci sia la
volontà di accogliere l’odg con la motivazione che sarebbe una
commissione troppo generica. Avevamo indicato una serie di casi.
Finché il Paese non metterà in discussione le logiche politiche che
hanno a lungo governato, non potrà pretendere rispetto o trattamento
favorevole dall’esterno. E’ arrivato il momento di una
commissione politica che valuti tutti i casi di collaborazioni
affaristiche tra politica e attività economico-finanziarie”.

Mario
Lazzaro Venturini, Ap
:
“Non si vogliono prendere scuse per non votare l’odg. Quando
venne presentato dichiarai che una commissione d’inchiesta che si
deve occupare di sette casi complessi, su cui sono in corso indagini,
non è la maniera migliore per affrontare con serietà il
coinvolgimento della politica in certe vicende. Condivido al 95% il
testo dell’odg. Ma come può una commissione in due anni fornire
risposte a dubbi che non ha sciolto la magistratura? Non ha nemmeno
gli strumenti di indagine necessari. O c’è ingenuità politica o
si vogliono alzare i polveroni. Dobbiamo chiarire dove si vuole
arrivare. Servirebbe una commissione d’inchiesta per ogni caso, ma
ci prenderemmo in giro. L’odg non è firmato dal consigliere
Foschi. Forse perché conosce bene come funziona una commissione
d’inchiesta. Diciamo di no per una questione di buon senso”.

Ordine
del Giorno presentato da alcuni consiglieri per la parificazione
della retribuzione per i lavori consiliari a prescindere dal settore
di occupazione dei consiglieri.

Approvato a maggioranza.

Dichiarazioni
di voto

Roberto
Ciavatta, Rete
:
“E’ un passo significativo dopo tanti anni. Ringrazio l’Aula.
Mi auguro che le tempistiche vengano rispettate se non anticipate. E’
un buon segnale che la politica dà. Sarà una parificazione al
ribasso, ci sarà un risparmio per lo Stato in termini di permessi
retribuiti”.

Ordine
del giorno sull’Ue. Approvato a maggioranza.

Luca
Beccari, Pdcs
:
Il
Consiglio grande e generale

prende
atto

della “Relazione, in data 18 novembre 2013, della Commissione al
Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale
europeo e al Comitato delle Regioni sulle Relazioni dell’Unione
Europea con il Principato di Andorra, il Principato di Monaco e la
Repubblica di San Marino, opzioni per la loro partecipazione al
mercato interno”, e delle “Conclusioni del Consiglio dell’Unione
Europea, in data 16 dicembre 2013, sulle relazioni della UE con il
Principato di Andorra, la Repubblica di San Marino e il Principato di
Monaco”;

e,

udito
il riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri sullo
sviluppo del rapporto fra la Repubblica di San Marino e l’Unione
Europea ed il successivo dibattito,

valuta
con favore l’indicazione espressa dall’Unione Europea – al
termine delle consultazioni svoltesi nel corso del 2013 con i Governi
dei tre Paesi e delle verifiche realizzate in parallelo, mediante
appositi incontri e l’analisi dello specifico dettagliato
Questionario compilato dalle Amministrazioni sulle loro legislazioni
e sulle rispettive capacità amministrative rispetto all’acquis
comunitario – per la negoziazione di uno o di più Accordi di
Associazione tra la UE e i suddetti tre Paesi, i cui contenuti
dovranno essere adattati in modo da rispettare, da un lato, i
requisiti della UE e, dell’altro, le specificità dei tre Paesi,
quale migliore opzione per il rafforzamento delle reciproche
relazioni;

ritiene
che la scelta di uno o più Accordi di Associazione, multilaterali o
bilaterali, debba essere subordinata alla valutazione e successiva
definizione dei temi da negoziare, unitamente alle deroghe e alle
salvaguardie capaci di tutelare le peculiarità e la sovranità del
Paese, e all’identificazione delle condizioni per garantire il più
adeguato livello di partecipazione del Paese alla fase di
consultazione preliminare nonché alle fasi decisionali del
recepimento dell’acquis comunitario;

indica
che il negoziato, che avrà come riferimento le quattro libertà e il
relativo acquis, debba riguardare, fra gli altri, i seguenti temi:


il ruolo politico e la cittadinanza europea;


la possibilità di adesione ai programmi culturali e di formazione;


la possibilità di accesso agli strumenti e programmi di
finanziamento europei;

-lo
sviluppo competitivo delle infrastrutture tecnologiche, di viabilità
e di telecomunicazione;


l’autonomia nella gestione delle dogane.

I
suddetti temi dovranno essere trattati tenendo conto delle
realistiche difficoltà di un piccolo Stato come San Marino, in un
ambito di soddisfacente integrazione europea che possa consentire di
rimuovere gli ostacoli che impediscono l’accesso al mercato unico
da parte di imprese ed operatori finanziari al fine della
parificazione degli stessi a quelli europei;

raccomanda
al Governo di proseguire nel percorso avviato con l’Unione Europea,
mediante l’individuazione dei responsabili che all’interno della
Pubblica Amministrazione, per i rispettivi ambiti di pertinenza,
saranno coinvolti nell’attività del negoziato, l’individuazione
attraverso rigorosi criteri di selezione delle indispensabili figure
specialistiche in grado di sostenere adeguatamente le scelte più
opportune rispetto alla predisposizione dell’Accordo di
Associazione con l’Unione Europea;

sottolinea,
infine, l’esigenza di garantire lungo il percorso di maggiore
integrazione europea di San Marino che vengano coinvolte tutte le
forze politiche e le realtà sociali ed economiche e professionali
del Paese, nonché messe in atto le opportune iniziative utili a
informare la cittadinanza, trattandosi di una materia che investe
l’interesse generale della popolazione, il futuro del Paese, delle
sue Istituzioni e dell’intero sistema
”.

Dichiarazioni
di voto

Roberto
Ciavatta, Rete
:
“Non abbiamo sottoscritto l’odg non perché non lo condividiamo
nei principi e negli impegni. Quanto perché una nostra
considerazione, altre sì e ringrazio la maggioranza, non è stata
accolta. Come avevamo chiesto in commissione Finanze di regolamentare
il modo in cui vengono decise le consulenze, optavamo
nell’individuare figure specialistiche per criteri di scelta ancora
più stringenti. Mi asterrò”.

Gerardo
Giovagnoli, Psd
:
“Esprimo la soddisfazione del Psd per come si conclude il
dibattito. C’è un odg condiviso, nello spirito da tutti. E’ un
risultato positivo per il Paese. Questo documento costituisce una
base di partenza per il vero negoziato con l’Ue dopo anni di
discussione. C’è una volontà condivisa. Questo è l’inizio del
cammino vero verso l’integrazione da tutti richiesta. Il Psd è per
un’integrazione totale, ma accogliamo positivamente questo
negoziato. E’ un passaggio storico per la Repubblica. Quello
dell’opposizione è stato un intervento migliorativo: percorriamo
una strada comune con Monaco e Andorra, ma che deve trovare nel
negoziato un abito adatto alle nostre esigenze. E possiamo essere il
capofila della trattazione. Al centro c’è il futuro del Paese.
Potremmo ospitare a San Marino una sede internazionale che riconosca
la nostra diplomazia e neutralità”.

Antonella
Mularoni, Ap
:
“Il dibattito è stato molto costruttivo e saluto con gioia la
consapevolezza di lavorare insieme. L’odg indica una strada precisa
al governo e a tutti coloro che vogliono dare il loro contributo.
Sono coinvolti la politica, la Pa, le forze economiche e sociali, gli
ordini professionali. Anche per Ap le consulenze esterne devono
essere poche e qualificate. Ci sono molte competenze a livello
sammarinese. Ma restringere a bandi di concorso avrebbe potuto
impedirci di ricorrere a certe professionalità. Avremo la massima
vigilanza per il miglior lavoro possibile”.

Massimo
Cenci, Ns
:
“A nome della lista Pdcs-Ns esprimo soddisfazione per il clima e lo
spirito del dibattito e per la sua conclusione. E’ una grande
occasione per il nostro Paese, da non perdere. Dobbiamo arrivare
preparati e carichi politicamente e tecnicamente. Dovremo fare scelte
importanti che dovranno essere condivise e ineccepibili a livello
tecnico. I lavori devono procedere sollecitamente”.

Paride
Andreoli, Ps
:
“E’ stato un confronto aperto e sereno, seppure partendo da
posizioni diverse. Avevamo presentato un odg come Ps-Upr, la
maggioranza ha fatto altrettanto ed è stato aperto il confronto.
Abbiamo potuto condividere gli aspetti salienti. Diamo il nostro voto
favorevole”.

Luca
Santolini, C10
:
“Ringrazio tutta l’Aula per avermi dimostrato che su una tematica
così importante si può discutere con serenità, ragionando sui
temi. Spero che questo atteggiamento possa diventare la normalità e
non l’eccezione. Nell’odg sono state introdotte nostre proposte”.

Ratifica
decreti delegati

Decreto
delegato 31/10/2013 n.154 Compenso dei membri del Consiglio di
Amministrazione dell’Ente Poste San Marino. A maggioranza.

Claudio
Felici, segretario di Stato per le Finanze
:
“La decisione presa due sedute fa con la sospensione della
procedura di ratifica c’è stata perché sono necessari interventi
di armonizzazione del trattamento degli organismi. Nel frattempo con
la legge di bilancio all’articolo 50 c’è il mandato al congresso
di Stato per un decreto entro il 31 marzo sui compensi. Il decreto
154 non riesce a coprire la data del 31 marzo, ma è prevista una
riduzione straordinaria più o meno pari a un’aliquota del 20%. Un
taglio del 10% su un taglio del 10%. Per questo riproponiamo la
ratifica”.

Roberto
Ciavatta, Rete
:
“Si proroga di due mesi la discussione di tutti gli emolumenti.
C’era un impegno diverso. Volevamo avere spiegazioni. Non siamo
convinti, ma certi che non saranno due mesi a cambiare le sorti del
Paese”.

Paride
Andreoli, Ps
:
“Il taglio del 10% vale per tutti. Ma il problema va oltre. Perché
un consigliere prende 103 euro di indennità di funzione e altri
400-500 o 1.000 euro. Il parlamentare fa le sue funzioni senza
prendere nulla e a chi lavora in privato gli tolgono pure lo
stipendio. Siamo i soli a servizio del Paese. Non deve cadere nel
dimenticatoio che quando si parla dei consiglieri non si può parlare
di indennità economica. Come se fosse una vergogna. La vergogna è
elargire gettoni mensili da 500 euro a qualcuno e ad altri da 100. E
con il regolamento si porteranno i tempi di discussione pure a 5
minuti senza possibilità di confronto. Per la politica serve
dignità. Ma così la farete da soli”.

Antonella
Mularoni, Ap
:
“Avevamo sollevato una questione di principio. Aspettare due mesi
non è un problema. Ma certe questioni vanno affrontate. Ci dovrebbe
essere dignità in tutte le funzioni, invece c’è una sperequazione
per il trattamento consiliare. Serve una valutazione complessiva,
altrimenti il rischio è che non si sia più attratti a fare il
consigliere. Non ho paura della demagogia popolare, dobbiamo
affrontare seriamente la questione”.

Claudio
Felici, segretario di Stato per le Finanze, replica
:
“La proposta della ratifica è per non fare decadere l’effetto
della misura, in attesa dell’armonizzazione”.

Decreto
delegato 30/12/ 2013 n.180 Disciplina degli oneri deducibili di cui
agli articoli 14, comma 7 e 148, comma 11 della Legge 16 dicembre
2013 n. 166 e definizione dello strumento di pagamento elettronico
per il pagamento delle spese effettuate in territorio. A maggioranza
(29 Sì-21 No).

Claudio
Felici, segretario di Stato per le Finanze:
“Le
modifiche: le spese online sono solo quelle attribuibili al sistema
San Marino. Si introducono elementi di equità: c’è la
compensazione tra coniugi delle eccedenze per raggiungere le
deducibilità; le spese a carico del contribuente possono essere
dedotte per persone a carica. Abbiamo poi chiarito che sul
transitorio, che verrà definito tramite decreto, non sarà
obbligatorio il pos. Oltre alla Smac si potranno dedurre scontrini
sotto 70 euro, sopra serve la fattura, come per la Smac che chiede il
pin. Per maggiore equilibrio abbiamo portato la percentuale di quota
forfettaria nel transitorio dal 15% al 30%. Infine c’è una facoltà
in più: sull’emissione dello scontrino fiscale e della fattura
sono possibili mezzi alternativi al cartaceo. Così abbiamo dato
maggiore equilibrio ed equità alla prima parte di applicazione della
riforma fiscale per fare partire un percorso non semplice, che per
passi arriverà all’implementazione completa. Dal momento in cui
avremo la Smac obbligatoria non saranno obbligatori anche gli sconti.
L’adesione resterà una facoltà dell’operatore economico”.

Andrea
Zafferani, C10
:
“Si è generata molta confusione in questa prima fase applicativa
della riforma. Si incentra da subito sulla Smac tutto il meccanismo
delle deduzioni, quando molti esercizi non ce l’hanno. Servivano
anche altre forme. E si doveva renderla prima obbligatoria. Condivido
che gli sconti non siano obbligatori. Ci sono molte difficoltà con
le fatture, è stato chiarito, ma andava fatto prima. Non era
definita l’equipollenza fiscale dei documenti, e si precisa. C’è
poi la problematica delle spese escluse: oltre l’80% delle spese
via Smac sono alimentazione, benzina (35%) e acquisto automobili
(10%). Le ultime due sono limitate o escluse, come le assicurazioni.
L’adempimento del 30 aprile per usufruire delle spese deducibili è
illogico. È un diritto perché devo dire di volerlo? Alcuni problemi
sono stati risolti, rimane la colpa del ritardo. L’approssimazione
non è accettabile. I nostri emendamenti servono a semplificare la
vita.

Cinque
domande infine. Chi ha fatture, anche una sola, deve fare
dichiarazione dei redditi, non c’è modo di evitare? E deve portare
anche documentazione della Smac? Chi paga i 3.000 mila pos? La Smac
nelle farmacie quando? I tempi per l’utilizzo della Smac neutra?”.

Paride
Andreoli, Ps
:
“Ho una serie di domande. Vorrei chiarimenti sulle spese effettuate
dal coniuge convivente. Se la moglie a carico non lavora, la
deducibilità è doppia? Sul regime transitorio vorrei chiarimenti
sui limiti temporali previsti. E’ eccessivo portare al 30% il
forfettario, a chi giova? A tutti i lavoratori o solo ai
frontalieri?”.

Roberto
Ciavatta, Rete
:
“Ho vinto la scommessa che la percentuale di deducibilità senza
documentazione sarebbe aumentata. Stava nelle cose, non sono state
create le precondizioni alla riforma. Si poteva prevedere il
transitorio anche per i lavoratori dipendenti. Ci saranno altri
decreti perché la norma non può essere operativa, ma la sia vuole
portare avanti come se lo fosse. Certi emendamenti del governo sono
anche validi, ma ci sono delle difficoltà evidenti negli uffici e
confusione tra i lavoratori. C’è grande difficoltà per la
cittadinanza. Si poteva evitare una simile complicazione. Voteremo
contro. Non ci pare la strada intrapresa sia foriera di buoni
auspici”.

Claudio
Felici, segretario di Stato per le Finanze, replica
:
“Sono convinto che una norma di questo tipo dovrà aspettare per
trovare un suo equilibrio attuativo. Quando Zafferani e Ciavatta
saranno al governo e scriveranno nome più precise lo riconosceremo.
Noi ci accontentiamo di un ritardo di 20 giorni. La Smac deve essere
diffusa il più possibile, è uno strumento di sistema trivalente:
tracciabilità, deducibilità e promozione. Abbiamo inserito dei
limiti, sui carburanti per esempio, per estendere a tutto il sistema
i benefici. Non sarà l’ultimo intervento. Reiteremo se ci saranno
concentrazioni di spesa su singoli prodotti. Non ho mai negato che
avremmo potuto cambiare qualche valore.

Chi
fa fatture deve fare dichiarazione perché nel transitorio il
contribuente deve raccogliere il documento. Abbiamo uno storico sulla
Smac. Con 400 commercianti che hanno aderito alla scontistica, si
spende tra i 4.000 e 4.500 euro per ogni carta. La spesa dei 9.000 è
raggiungibile con l’implementazione e siamo pronti a intervenire.
All’Abs abbiamo chiesto il numero di pos installati. Il costo non
sarà necessariamente sostenuto da tutti. La rete c’è già e
verifichiamo il passaggio al’Adsl. Pagheremo il pos ai commercianti
che aderiscono alla scoutistica. Le farmacie si stanno attrezzando.
La Smac neutra ci sarà nei tempi in cui sarà definita obbligatoria.
La data entro la metà di febbraio. L’adempimento di aprile impegna
il lavoratore in maniera attiva, è una procura al datore di lavoro.
Sulla comparazione tra coniugi non c’è confusione. Il forfettario
del 30% giova a raggiungere l’obiettivo e minimizzare il numero
delle dichiarazioni e della documentazione.

Non
c’è stata né forzatura né velocizzazione. L’esercizio del 2014
era l’impegno e l’abbiamo rispettato. E’ una norma work in
progress. La larghissima parte dei contribuenti raggiungerà la quota
di deducibilità”.

San
Marino, 24 gennaio 2014/03

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