San Marino. Consiglio Grande e Generale, 30 ottobre, seduta mattutina. Agenzia Dire

San Marino. Consiglio Grande e Generale, 30 ottobre, seduta mattutina. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 22-30 OTTOBRE

MERCOLEDI’ 30 OTTOBRE- MATTINA

I lavori consiliari riprendono in mattinata dall’articolo 14 dell’Assestamento di bilancio 2014. L’Aula dibatte, tra l’altro, sulla proposta di introdurre dei limiti agli stipendi di manager di banche che godono di aiuti pubblici, di canalizzazione dei pagamenti per consulenze e forniture della Pa e trasparenza degli assetti proprietari di istituti  finanziari.

Vengono subito respinti due emendamenti di Rete-C10-Su aggiuntivi di un nuovo articolo 14 bis, entrambi volti a porre dei tetti retributivi per banche e finanziarie interessati da interventi di sostegno pubblico.

Respinto anche l’emendamento C10-Su articolo 14 ter aggiuntivo di un nuovo articolo 14 ter “Finanziamento debito pubblico” che vieta investimenti del finanziamento del debito pubblico a soggetti autorizzati di cui l’Eccellentissima Camera detenga il controllo.

All’articolo 15, non passa l’emendamento di Ps-Upr parzialmente soppressivo dell’articolo 15, per correggere un termine temporale relativo alle spese per passaporti.

All’articolo 16 viene accolto un emendamento modificativo concordato da governo e forze consiliari. In particolare, Ps-Upr ritirano l’emendamento soppressivo e Rete due modificativi, ritenendosi soddisfatti della nuova versione dell’articolo che estende l’obbligo di canalizzazione dei pagamenti anche a cariche sociali e a tutti soggetti che hanno contratti di consulenza e collaborazione continuativa’ con la Pa.

All’articolo 17 Ps-Upr ritirano l’emendamento soppressivo.

Sull’articolo 18 , relativo alle disdette dei contratti di locazione di proprietà pubblica, Rete ritira gli emendamenti modificativi al comma 3 e comma 4 perché in parte recepiti nella legge del governo, mentre l’emendamento modificativo del comma 5, sempre di Rete, è respinto.

All’articolo 19 , sulla trasformazione di enti pubblici in unità organizzative, Rete ritira l’emendamento modificativo, parzialmente accolto dall’emendamento del governo. Viene invece respinto l’emendamento soppressivo di Ps-Upr.

Respinto l’emendamento all’articolo 20 di Ps-Upr.

L’articolo 20 bis che  abbassa l’imposta di bollo per la vendita di armi, vede il ritiro di un emendamento modificativo di Rete e la bocciatura di altri due emendamenti, sempre di Rete.

Infine, l’emendamento “articolo 20 ter trasparenza degli assetti proprietari” di C10 ed Su viene ritirato su impegno del segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, ad un confronto su un testo normativo che potrà essere incluso nella Finanziaria.

I lavori riprenderanno nel pomeriggio dall’esame dell’articolo 20 quater .

Di seguito un estratto del dibattito sugli emendamenti.

Articolo  14 Rafforzamento patrimoniale della Cassa di Risparmio.

Emendamento Rete-C10-Su aggiuntivo articolo 14 bis. In subordine, emendamento Rete, C10, Su aggiuntivo di un nuovo articolo 14 bis. Respinti

Andrea Zafferani, C10: “Presentiamo due emendamenti, uno base e uno in subordine.

Chiediamo che in presenza di interventi di sostegno a soggetti autorizzati venga posto almeno un tetto alle retribuzioni del personale impiegato, in particolare ci si riferisce a figure apicali di una banca e di una finanziaria, chi gestisce il soggetto autorizzato nel momento in cui non riesce a camminare con le proprie gambe ma ha bisogno dell’intervento dello Stato. Si parla di un tetto retributivo per tutte le retribuzioni, non solo quella base ma anche bonus. Poi si parla di quali siano le tipologie di sostegno, tra cui l’intervento sul capitale sociale. E’ proibito superare questo vincolo con altri tipi di contratti, come consulenze e indennità. Al di là di come viene normata la questione, l’emendamento in subordine lascia spazio a un decreto delegato ponendo dei vincoli. In caso il primo risulti troppo dettagliato c’è lo spazio per intervenire in seguito con il decreto. Lo scopo è quello di limitare le retribuzioni di chi non è stato in grado di camminare con le proprie gambe”.

Marco Podeschi, Upr: “Ringrazio Zafferani per aver sollevato il problema. Normalmente nei Paesi aderenti all’Fmi, quando ci sono interventi pubblici massicci con cui lo Stato entra nel capitale sociale di una banca, per prassi etica sono adottate norme sugli stipendi dei manager. Lo si fa per un semplice motivi etico, perché attraverso il denaro dei contribuenti viene assicurata continuità operativa a una banca. Il dibattito su un tetto ai manager è aperto in tutti i Paesi evoluti. Il mio è un appello al segretario Felici, ci venga incontro, dia un segnale etico”.

Gian Nicola Berti, Ns: “E’ presente lo spirito dell’estrema sinistra oltranzista in questi emendamenti  e trasuda la mancanza minima di logica. E’ inaccettabile poter investire in un soggetto che vada a fare concorrenza in libero mercato e allo stesso tempo volergli tagliare le ali. Vogliamo tagliarle all’intellighenzia, alle teste pensanti. In questo modo faremo davvero un pessimo investimento. Perderemmo la classe dirigenziale, la capacità dell’azienda di poter fare concorrenza sul mercato”.

Simone Celli, Ps: “Sono comprensibili alcune osservazioni del collega Berti, ma mi piacerebbe che certe considerazioni venissero fatte anche in altri casi, perché i super bonus e i super benefit li abbiamo anche per i dirigenti di Bcsm. Visto che vogliamo ragionare in termini di risultati da raggiungere, mi piacerebbe sapere quali sono i meriti e i risultati raggiunti dal management di Banca centrale, riflettiamoci”:

Roberto Ciavatta, Rete: “E’ quasi comica l’ossessione del consigliere Berti della sinistra oltranzista. Le etichette lasciano il tempo che trovano. Forse Berti non ha letto l’emendamento, non si parla solo di Carisp, ma di tutti gli istituti su cui lo Stato sarà costretto a intervenire. Non si tratta più infatto di un caso isolato, da qualche anno gli interventi pubblici a sostegno di banche si sono ripetuti e si ripeteranno. Una contropartita va richiesta”.

Antonella Mularoni, Ap: “L’emendamento solleva questioni su cui la maggioranza si sta interrogando in Finanziaria. In momenti di difficoltà si pensa a forme di equità, tuttavia l’emendamento così come presentato non ci pare accoglibile. A parte il fatto che chi ha creato problemi alla Cassa non c’è più, l’emendamento poi nulla ha a che vedere con Bcsm, ma solo con i soggetti vigilati. I membri Cda di Cassa hanno poi preso sempre somme lontane da quelle indicate e siccome tutti noi abbiamo ora la facoltà di designare persone, dovremo dare input per risparmiare nelle spese. Ultima osservazione, i decreti delegati non vanno mai bene, salvo se li presenta l’opposizione. La situazione sollevata va valutata e si terrà in considerazione in Finanziaria e riguarderà soggetti vigilati e vigilanti e la media retributiva del Paese rispetto al momento particolare che sta vivendo”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Intervengo per fatto personale, non intendo continuare a partecipare ai lavori in Aula se il metodo resta quello dell’insulto e della mistificazione della realtà, mi è stato detto che non so leggere. Non accetto il riferimento all’ipocrisia, ho espresso considerazioni, se dobbiamo andare avanti agli insulti, mi creda consigliere Ciavatta, sono più bravo di lei”.

Stefano Macina, Psd: “Nel merito sono d’accordo con le posizioni di Mularoni e Berti, questo argomento è oggetto di confronto e di un preciso impegno. Se andiamo a vedere l’articolo 15 della legge di Bilancio, già approvata, si dà mandato di rivedere la normativa retribuzioni nel settore pubblico, questi sono gli impegni assunti dal governo, attorno questi aspetti presenteremo una disciplina nella prossima legge di Bilancio, ma in una visione organica per non mettere soggetti in subordine rispetto altri”.   

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Mi ritrovo negli interventi di Mularoni e  Macina, ci sono impegni che il governo intende onorare, così come la revisione della spesa dovrà toccare gli ambiti citati da Macina. La cosa poi va armonizzata, dobbiamo confezionare norme applicabili e non oggetto di contenzioso. Con Bcsm abbiamo già iniziato una riflessione, una parte si vede dall’assestamento, nell’ambito della rinegoziazione della convenzione sarà rivisto anche il tetto delle retribuzioni”.

Andrea Zafferani, C10, replica: “Ho apprezzato l’esposizione di Felici, non il tono del consigliere Berti. Rilevo con dispiacere che quando si propongono emendamenti non solo immediatamente esecutivi, ma completabili in seguito, spesso si preferisce la  politica del rinvio anche se si dice ‘ne condividiamo il principio’ Ci sono dei momenti in cui sarebbe un bel segnale dare input in un senso diverso”.

Emendamento C10-Su 14 ter aggiuntivo

Andrea Zafferani C10: “C’è un forte rischio connesso all’intervento a sostegno della Cassa di Risparmio perché la liquidità può essere utilizzata per investire in titoli di debito pubblico del nostro Paese. Noi chiediamo che non si possa usare la liquidità dei soggetti autorizzati di cui lo Stato detenga il controllo, per il finanziamento del debito pubblico della Repubblica di San Marino”.

Marco Podeschi, Upr: “Io credo che qualche aspetto tecnico dell’emendamento andrebbe affinato però è eticamente accettabile che soggetti che hanno una partecipazione pubblica possano poi finanziare il debito pubblico dello Stato? Secondo noi no. Siamo uno Stato molto piccolo ed io esprimo preoccupazione per connotazioni di natura etica”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Per come è scritto, c’è un problema tecnico perché se dovessi leggere alla lettera il contenuto del documento e applicarlo non potremmo portare avanti l’operazione di ricapitalizzazione di Cassa di Risparmio. Non sta in piedi da un punto di vista tecnico ma neppure politico. Inaccettabile che si ribalti l’onere della prova a carico del Governo: abbiamo già detto che non abbiamo intenzione di attivare finanziamenti che vadano a garantire la spesa corrente ed è un impegno che intendiamo mantenere. Chiedo che emendamento venga respinto”.

Andrea Zafferani, C10: “Problemi tecnici si possono risolvere in realtà il vero problema è politico ovvero che la maggioranza dice di non voler attivare finanziamenti per garantire la spesa corrente ma non prende impegni scritti”.

 
Articolo 16 Canalizzazione pagamenti

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Spiego l’emendamento del governo, abbiamo voluto aggiungere Bcsm ai soggetti sottoposti alla norma, altrimenti poteva essere interpretabile come escluso dalla canalizzazione”

Emendamento soppressivo  articolo 16 Ps-Upr. Ritirato

Marco Podeschi, Upr: “E’ di natura abrogativa perché di fatto si va a modificare l’articolo 33 della legge di sviluppo, approvata pochi mesi fa. Ricordo le spiegazioni date da Felici in prima lettura, capisco le difficoltà che ha l’amministrazione ad applicare l’articolo di legge per lo Sviluppo che prevede la canalizzazione per ogni consulenza e fornitura per la Pa, ma è un ragionamento che non ci piace. Chi ha consulenze si sogna di aprire un conto corrente a San Marino, ma ci sono disposizioni antiriciclaggio. Avere fornitori, consulenti che hanno un conto a San Marino è un’ulteriore garanzia. Ad esempio, se esisteva questo articolo, i signori della Rothschild non avrebbero mai fatto la consulenza perché sarebbero stati costretti ad aprire un conto a San Marino.   

Mi sfugge che Enel non apra un conto nelle nostre banche per ricevere 20 mln di euro di forniture. Abbiamo una sudditanza psicologia verso Italia. Visto che dobbiamo sostenere l’economia, questo è tutto il contrario”.

Emendamento di Rete modificativo del comma 1. Emendamento di Rete modificativo del comma 2.Ritirati.

Roberto Ciavatta, Rete: “Il primo emendamento sul Comma 1 va ad eliminare l’esclusione degli emolumenti relativi alle pensioni e li si reinserisce. L’altro è la riproposizione del comma 2 così come deliberato in Aula qualche mese fa, che include nell’obbligo di canalizzazione chi avrà rapporti di fornitura e consulenze con la Pa superiori a 3 mila euro. Chiediamo alla maggioranza di confermare quello che qualche mese fa abbiamo votato con convinzione”:

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Confermo a Ciavatta e Podeschi che l’accettazione dell’emendamento del luglio scorso era convinta, l’obiettivo era condivisibile, non abbiamo cambiato idea. Rispetto al discorso dei pensionati, l’esclusione va motivata perché molti di loro non hanno ancora un conto corrente. In alcuni rapporti di fornitura che abbiamo in essere, questo tipo di obbligo prevede un vincolo in grado di interromperli. Possiamo rifllettere che tra consulenze, forniture e collaborazioni ci può essere un impatto diverso. Se il Consiglio la pensa diversamente, lo accettermo, ma assicuro che ci confronteremo con difficoltà gestionali non trascurabili”.

Paolo Crescentini, Ps. “Ribadisco che il concetto canalizzazione esteso a Bcsm è condivisibile, ma l’articolo così presentato dal governo lo riteniamo limitativo e del tutto ingiustificato perché vengono colpiti i dipendenti da reddito fisso, mentre sono esentate consulenze, collaborazioni e forniture, emolumenti del Cda, Così come impostato va a snaturare il concetto dell’emendamento presentato a giugno alla legge di sviluppo sulla canalizzazione dei pagamenti e lo va a depotenziare”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Posso impegnarmi per la maggioranza e il governo a rivedere l’articolazione in Finanziaria. Oppure propongo una stesura da poter adottare in questa sede. La seguente: ‘Tale disposizione si applica anche per la corresponsione di emolumenti per cariche sociali- le ricomprenderebbe- a soggetti con contratti di consulenza e collaborazione continuativa assimilabile al lavoro dipendente’, escluderemmo le forniture per i problemi che ho spiegato”.

Elena Tonnini, Rete: “Chiedo tempo per la valutazione della proposta”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Il testo proposto, ‘tale disposizione si applica alla corresponsione di emolumenti a cariche sociali e a tutti soggetti che hanno contratti di consulenza e collaborazione continuativa’…su questo se l’espressione è confermata”. Emendamento Approvato a maggioranza.

Roberto Ciavatta, Rete: “Riconosciamo al segretario la disponibilità di accogliere lo spirito dell’emendamento, ci siamo presi a verbale un impegno, da parte del segretario, per ragionare entro il mese prossimo sulla posizione invece dei fornitori. Ma viene compresa ogni altra situazione e ci pare un passo in avanti. Siamo favorevoli all’accoglimento di questo emendamento modificato di comune accordo e ritiriamo i due  che abbiamo presentato”.

Marco Podeschi, Upr: “Ringrazio i consiglieri di maggioranza che hanno compreso lo spirito dell’emendamento abrogativo e anche il segretario Felici. Upr e Ps ritirino l’emendamento abrogativo proposto all’articolo 16 e sostengono l’emendamento aggiuntivo ulteriore all’articolo. Auspichiamo che, o nella Finanziaria, o in un altro provvedimento, questo argomento legato a forniture e contratto venga tenuto in considerazione”. 

Articolo 18, Disdetta contratti di locazione Ecc.ma Camera.

Emendamenti di Rete modificativo art.18 comma 3; modificativo art. 18 comma 4, modificativo art. 18 comma 5.

Roberto Ciavatta, Rete: “Presento 3 emendamenti all’articolo 18. Il primo modifica il comma 3 andando ad incidere sulla scadenza con cui il locatario deve comunicare la disdetta del canone di locazione: non più 6 mesi bensì 12 mesi. Il secondo modifica il comma 4 prevedendo le indennità di avviamento (una sorta di riconoscimento economico che viene dato a ex locatari a cui viene sospeso l’affitto del locale) che invece nel testo originario dell’articolo sarebbero eliminate. Il terzo comma invece è aggiuntivo al comma 5. Nostro interesse è di ristabilire, in un grande momento di difficoltà per quei cittadini che hanno attività dentro stabili dello Stato, una serie di tutele per coloro a cui non viene rinnovato l’affitto”.

Francesco Pedini Amati, Ps: “Sostengo gli emendamenti proposti da Rete. Occorre avere un occhio di riguardo per tutte quelle classi sociali che hanno come unico introito nel locale affittato dallo Stato”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Intenzione dell’articolo 18 è evidentemente quello di andare a rivedere i contratti d’affitto e non di mandare via gli inquilini. Siamo favorevoli all’emendamento al comma 4 per non eliminare del tutto le indennità di avviamento ed è positivo prevedere un loro dimezzamento piuttosto che un’abrogazione totale. Per quanto riguarda il comma 5 dell’articolo 18 proponiamo un allungamento a dodici mesi per comunicare disdetta del contratto d’affitto, solo nel caso in cui le famiglie locatarie non risultano titolari di altri redditi”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Vorrei solo sottolineare che l’obiettivo di questo intervento è di razionalizzare gli affitti dello Stato per recuperare risorse.

Rete ritira gli emendamenti modificativi al comma 3 e comma 4 perché in parte recepiti nella legge del Governo mentre l’emendamento modificativo del comma 5 è respinto.

Art.19 Disposizioni sulla struttura della Pubblica amministrazione

Emendamento Ps-Upr soppressivo. Respinto

Marco Podeschi, Upr: “L’articolo riporta d’attualità le difficoltà applicativa della riforma della Pa. Si prevede di inserire in Assestamento un articolo che preveda di disciplinare gli enti pubblici in unità operative, non vedo il senso logico. Ci sono leggi che già prevedono questo, per l’azienda numismatica per esempio. A cosa vi riferite? All’Aspl? E’ un articolo politico con cui si da per l’ennesima volta mandato su decreti di normare questi aspetti. Tra poco c’è legge di Bilancio, non vedo perché inserire norme programmatiche in assestamento”.

Emendamento Rete modificativo articolo 19. Ritirato

Roberto Ciavatta, Rete: “L’emendamento non fa che cancellare il comma A in cui si stabilisce la necessità di ulteriori accorpamenti, di recente già è stato indicato con delibera. Altra intenzione è la sostituzione di un decreto delegato passando per una proposta di legge”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “Il segretario ha sostenuto che questa è una legge di assestamento e che bisogna muoversi in questo ambito. Ma cosa c’entra con una variazione di bilancio il tema così trattato della Pa. Scelte di questo tipo deve essere inserito in percorso diverso, da prevedere all’interno di dibattito su Pa, non può passare in sordina all’interno di un assestamento di Bilancio”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Maggioranza e governo hanno proposto di eliminare la lettera A, si deve spiegare. Il primo caso, disciplinato dalla lettera A, non serve perché si prevede una gerarchia delle fonti, solo con uno o più uffici si possono fare decreti, diversamente serve una legge. Per questo si è cambiato dalla prima lettura. Il governo ha voluto concretizzare con questo articolo obiettivi di accorpamento già previsti dal documento di Spending review che riguardano la centralizzazione di certi servizi, come la gestione di personale e stipendi, oppure quello introdotto di recente dalla segreteria al Lavoro in materia di ispezioni. Si tratta di accorpare U.o che già esistono in enti diversi, siccome si dovrà cambiare la missione dell’Uo, è stata prevista una precisione nella lettera C. La lettera B si è lasciata generico. Forse è un articolo più adatto a una Finanziaria che a una legge di Variazione di bilancio, tuttavia male non fanno. E speriamo che quanto previsto in spending review nella delibera e nell’assestamento siano messe in esecuzione”.

Elena Tonnini, Rete: “Visto che il punto A è già previsto dalla legge e sul punto C avevamo fatto nostro l’emendamento del governo, ritiriamo il nostro”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “E’ necessaria la tracciabilità degli impegni della spesa nella Pa”.
Art.20 Imposta di bollo per vendita armi.

Emendamenti di Rete aggiuntivi di un nuovo articolo 20 bis comma 1, 20 bis comma 3, 20 bis comma 5.

Roberto Ciavatta, Rete: “Presento tre emendamenti modificativi dell’articolo 20 bis, comma 1-3-5. Oggi le imposte di bollo di 20 euro si pagano solo su pistole e non su fucili e altre armi. La nuova legge prevede un’imposta di bollo di 5 euro su tutte le armi, mentre nel nostro emendamento l’imposta passa a 10 euro: dimezzata rispetto all’attuale, ma non di 5 euro come prevede la nuova legge del governo. Al comma 5 invece prevediamo che l’entrata in vigore dell’articolo avvenga non oltre il primo gennaio 2014”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Il settore della vendita armi si è trovato in difficoltà nel 2011 quando è stato introdotto un diverso atteggiamento normativo da parte dello Stato italiano nella vendita di armi di operatori sammarinesi. Si sono rese più complicate le operazioni di vendita. Il settore ha subito una perdita del mercato pari al 60%. Chiedo di mantenere l’imposta di 5 euro”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Ritiriamo l’emendamento modificativo del comma 1”.

Gli emendamenti al comma 3 e comma 5 vengono respinti. 

L’articolo 20 ter trasparenza degli assetti proprietari

Andrea Zafferani, C10:“Mira ad applicare immediatamente l’articolo 26 della Finanziaria su trasparenza assetti proprietari. Avevamo riconosciuto la difficoltà applicativa e avevamo chiesto governo di provvedere a trovare strumenti in modo di far conoscere comunque i soci effettivi di banche e finanziarie. C’erano problemi sulla pubblicazione sul sito del singolo istituto e non di Bcsm e non c’era un regolamento per normare la materia, per cui è chiesto un mandato esplicito della legge. Quindi si chiede con l’emendamento la pubblicazione dei beneficiari e delle quote societarie dei soggetti autorizzati dalla Lisf sul sito di Banca centrale e che la stessa Bcsm, entro 60 giorni dall’entrata in vigore dell’assestamento, emani apposito regolamento. 

Il governo ha annunciato però di voler lavorare a un intervento su questo tema, chiediamo di conoscere meglio i suoi intendimenti. Sottolineiamo che a dicembre scorso l’Aula ha espresso la volontà di conoscere i soci a prescindere dalla quota posseduta, al di là dei requisiti internazionali. E’ segnale che va reso applicabile”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Confermo in questa sede quanto ho sostenuto in seduta segreta, il governo ha già predisposto un testo normativo che sarà messo al confronto con l’opposizione, ma vorrei evitare che, come in Finanziaria scorsa, un’approvazione consiliare in fase di approfondimento limitato, porti all’inapplicabilità della norma.

Chiediamo a tutto il Consiglio di approfondire l’argomento in modo che alla prossima votazione in Finanziaria sia risolto. Chiederei di ritirare emendamento e di darci appuntamento per trovare soluzione condivisa”.

Andrea Zafferani, C10: “Apprezzo disponibilità al confronto da parte del segretario, che mostra attenzione sul tema. Devo dire che fino a questo momento, si è posta attenzione sul fatto che l’emendamento andasse al di là delle pratiche internazionali. Voglio credere che segretario voglia accogliere volontà del Consiglio. Per il momento ritirerei l’emendamento, precisando che per noi è importante che si tenga conto che vogliamo fare passo di trasparenza estrema. Se non si avvererà ripresenteremo emendamento in Finanziaria”.

San Marino,30 OTTOBRE 2013/01

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