San Marino. Consiglio Grande e Generale: via libera alle modifiche del codice penale. Pene più severe per chi maltratta gli animali

San Marino. Consiglio Grande e Generale: via libera alle modifiche del codice penale. Pene più severe per chi maltratta gli animali

Consiglio Grande e Generale, sessione 14,15,16,17,22 aprile 2025

Mercoledì 16 aprile 2025, pomeriggio

La sessione pomeridiana riparte dall’analisi dell’articolato del Progetto di Legge “Modifiche agli articoli 197 e 198 del Codice Penale – Appropriazione indebita e Amministrazione infedele” che viene licenziato, dopo un acceso dibattito, con 29 voti favorevoli, 1 non votante e 3 contrari, con la minoranza che ha deciso di non partecipare alla votazione. Malumori in maggioranza arrivano da Alleanza riformista: “Condividiamo i primi tre articoli sul sistema sanzionatorio verso i reati contro gli interessi dello Stato e l’elevazione a 18 anni per l’alcool – spiega il capogruppo Berti – così come l’aggravamento delle pene per chi pone a repentaglio gli animali con trappole e veleni. Non condividiamo la scelta verso tutti i generi animali perché sarebbe stato sufficiente intervenire sull’articolo 282 bis per inasprire le pene giustificate.”

In particolare, nella prima parte della sessione il dibattito si accende sull’articolo 4 che introduce i reati contro gli animali nel Codice penale. Non viene accolta da parte dell’aula la richiesta del Segretario Canti di portare un emendamento per modificare l’articolo e specificare che l’articolo 323 si applichi anche all’articolo 323 bis del Codice penale.

A seguire inizia l’analisi in seconda lettura del progetto di legge sull’emergenza casa, presentata dalla Segreteria al Territorio. “Ritengo – ha detto il Segretario Matteo Ciacci – che il progetto di legge sull’emergenza casa sia un lavoro di squadra e porti soluzioni, pur non essendo la panacea, a un tema trascurato da troppo tempo. L’approccio è stato condiviso e aperto al confronto tecnico, politico, sociale ed economico.” Di tutt’altro avviso il relatore di opposizione Matteo Casali (Rf): “Dubito fortemente che questo intervento, così come strutturato, possa realmente risolvere i problemi. In particolare, temo che le misure proposte non tengano adeguatamente conto delle peculiarità del mercato immobiliare locale, rischiando di favorire dinamiche speculative e di penalizzare ulteriormente le fasce più deboli della popolazione”.

Di seguito una sintesi degli interventi.

Articolo 4 – Introduzione capitolo VII “Reati contro gli animali” 

Emanuele Santi (Rete): “Ribadisco che il mio gruppo è assolutamente concorde nel portare all’attenzione dell’aula degli articoli che vanno a delineare reati contro gli animali. Quindi, anche a livello di contenuto, non ci troviamo nulla di male e sosterremo questo tipo. Però, il punto è che qui si è barattata la bocciatura di un emendamento per togliere la ripressione per inserire questi ulteriori articoli. Di fatto, sono sei articoli che spiegano meglio quello che è già previsto dall’articolo 282 bis del 2021. Devo rilevare che, guardando il nuovo articolo 323 ter al comma 1, la prigionia per maltrattamento e abbandono viene portata dal secondo al primo grado, quindi non c’è un inasprimento. Mi sarei aspettato una possibilità di riflettere su alcuni articoli. Sembrava esserci la volontà di coprire la vergogna per non aver votato per togliere la ripressione e per la matanza dei cinghiali. I commissari si erano confrontati su un testo che poi è arrivato in aula completamente cambiato. A livello di concetto, assolutamente non saremmo contrari all’inasprimento delle pene per la tutela dei nostri animali.”

Dalibor Riccardi (Libera): “Credo che l’inserire questi articoli nel nostro ordinamento sia assolutamente un atto di civiltà. Mi congratulo con il governo e la maggioranza per aver introdotto normative che ad oggi non erano presenti e delle quali si sentiva esigenza. Gli animali oggi non sono più solo soggetti che vivono nel nostro territorio, ma sono anche d’affetto. Io, ad esempio, ho la fortuna di averne tre. Vedere comportamenti impuniti era assurdo. Credo che l’introduzione di queste normative possa portare a un atto di civiltà e a una stessa organicità sul pensiero di questi animali. Condivido quanto detto dal collega Belluzzi: non basta inserire articoli di legge con inasprimento pene, ma bisogna continuare verso una cultura del rispetto in genere. La tutela degli animali e il rispetto delle persone sono sempre un atto dovuto. Di conseguenza, voteremo favorevolmente e ci auguriamo che si continui un’educazione che porti sempre più al rispetto dei nostri animali e a una maggiore coscienza nell’affrontare questi temi.”

Michela Pelliccioni (Dml): “Io preciso di essere sicuramente a favore, come credo tutta quest’aula, della necessità di produrre tutele a favore degli animali a causa di spiacevoli fatti di cronaca. Però, critico come sono state introdotte queste norme. Credo ci sia una disomogeneità fra le pene: prigionia di primo grado per sevizie e di secondo per manifestazioni con difficoltà, dolore, strazio. Mi chiedo quale valutazione sia stata fatta sullo strazio maggiore. In linea di principio, i reati previsti sono condivisibili, a parte la disomogeneità delle pene e lo squilibrio con la tutela delle donne molestate. Insisto che andava fatta una discussione approfondita. Condivido che l’articolo 323 ter non è ricompreso nelle disposizioni di coordinamento, con il rischio di mandare in galera qualcuno per una trappola per topi: una follia. Stupisce la necessità di introdurre questo pacchetto senza discussione, mentre la maggioranza ha detto no all’assistenza e allo sgravio delle spese mediche per gli animali. Cerchiamo di essere coerenti.”

Matteo Casali (Rf): “Condivido lo spirito della legge, ma evidenzio grosse criticità. Secondo me era opportuno distinguere gli animali d’affezione o liste di animali soggetti a particolare tutela, perché estendere la tutela a tutto il regno animale può creare incomprensioni, come l’esempio delle trappole per topi. Anche nel mondo della caccia ci sono problemi, perché la legge che approviamo potrebbe non escludere la caccia, mentre la legge sulla caccia non esclude quella che abbiamo approvato, causando un corto circuito. Questo pacchetto non esisteva in prima lettura, e questo è male. Le criticità sono arrivate in quest’aula perché c’era la necessità di rifarsi una verginità sulla vicenda cinghiali, barattata con il no all’eliminazione della reprensione. Peggio di così non si poteva fare, non si può arrivare al baratto politico.”

Tomaso Rossini (Psd): “Io intervengo a supporto di questo emendamento perché lo statuto sammarinese doveva adottarsi di questa legge. Purtroppo le violenze verso gli animali continuano. Non possiamo distinguere tra animali d’affezione e non, perché tutti vanno tutelati. Questo articolato è stato ampiamente discusso e condiviso con l’associazione protezione animali sammarinese. Loro, che da anni si battono per la tutela degli animali, ci hanno dato consigli preziosi. La maggioranza ha voluto inserire questo articolato per dare una risposta che la società e le associazioni animaliste aspettavano da anni, ricordando i cani abbattuti in passato. Oggi abbiamo uno strumento per punire i responsabili con la prigionia. La distinzione fra animali d’affezione e non è superata, tutti meritano dignità. Riguardo all’uccisione di animali come topi, sta al buon senso di chi applicherà la legge distinguere la crudeltà dalla disinfestazione. Credo che questo articolato, con l’appoggio dell’associazione protezione animali, sia ben fatto.”

Katia Savoretti (Rf): “Noi di Repubblica Futura non siamo contrari all’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali. Critichiamo il metodo con cui è stato portato avanti questo emendamento, inserito in un progetto di legge nato per altri articoli. Non ci è stato permesso di affrontare adeguatamente questi temi con soli quattro minuti di discussione. Sebbene si inaspriscano le pene, cancellare l’articolo 282 bis crea un vuoto normativo sulla detenzione incompatibile e l’omissione di custodia. Avevamo chiesto di fermarci per ragionare e disciplinare meglio la materia in maniera più complessa. In questo modo, non risolviamo le criticità e creiamo un corto circuito. Va tutto bene, inasprite le pene per gli animali, ma manteniamo la riprensione per le moette sessuali. Non parteciperemo alla votazione per non avere responsabilità su questi articoli scritti male.”

Antonella Mularoni (Rf): “Chiaramente, questo progetto era partito con due articoli fuori tema per la maggioranza. Bene non si approfitti più di modificare il Codice penale con decreto, però avete utilizzato il primo treno per inserire norme che con la prima lettura non c’entravano nulla e la fretta fa i gattini ciechi. Gli articoli introdotti sono scritti in maniera non encomiabile. Sopprimendo il 282 bis si creano lacune; oggi include reati dolosi, togliendo condotte punibili. Sul 323 bis, l’eutanasia, se male interpretata, potrebbe ricadere nell’uccisione, nonostante le linee guida veterinarie. Cosa significa abbandono? La confisca dei cuccioli è copiata dall’Italia; giuridicamente cos’è un cucciolo? Pensate a processi lunghi con un giudice unico che interpreta la norma in base a una piattaforma secondaria diversa. Avevamo chiesto di fermarci per scrivere meglio le norme insieme. Se un dipendente pubblico commette questi reati, verrebbe sospeso. Non parteciperemo alla votazione per non avere responsabilità su questi articoli scritti male.”

Enrico Carattoni (Rf): “Non siamo contrari a leggi che inaspriscano le sanzioni o definiscano meglio il maltrattamento di animali. L’eliminazione del 282 bis potrebbe creare problemi perché oggi include reati dolosi, togliendo però condotte punibili come lasciare un cane in macchina d’estate. Ci sono questioni sul 323 bis riguardo l’eutanasia, che se male interpretata, potrebbe ricadere nella condotta di uccisione, nonostante le linee guida veterinarie. L’abbandono di un animale è punito, ma cosa significa esattamente? Poi c’è la confisca dei cuccioli, un’invenzione copiata dall’Italia, ma giuridicamente cos’è un cucciolo?. Pensate a processi di 4-5 anni con un giudice unico che interpreta la norma in base a una piattaforma normativa secondaria differente da quella italiana. Avevamo chiesto di fermarci per scrivere meglio le norme insieme. Se un dipendente pubblico commette uno di questi reati, verrebbe sospeso dal lavoro”.

Silvia Cecchetti (Psd): “Riprendo il filo ricordando un ordine del giorno di Repubblica Futura del 7 febbraio 2025, sottoscritto e votato dall’aula, che chiedeva un intervento legislativo su custodia, cura, benessere animali, sanzioni per negligenza e regole di convivenza, invitando il governo a elaborare un progetto di legge organico per tutelare sia gli animali che l’ordine pubblico. Mi dispiace constatare che mancano contenuti che RF riteneva dovessero essere in questa legge, rischiando di affossarla nonostante l’aula abbia il dovere di approvarla. L’associazione di categoria citata dal collega Carattoni sostiene la legge. Riconosco che alcune questioni saranno trattate in futuro, ma ciò non significa che questa legge sia fatta male o che non si debba fare. Non facciamo del bene al paese mistificando la situazione.”

Fabio Righi (Dml): “Nessuno ha detto di non credere alla ratio di questa normativa, ma non si è d’accordo nel dare adeguata tutela a chi maltratta, uccide o si avvita agli animali per le problematiche e criticità tecniche riscontrate nella stesura e applicazione pratica. Lo avete detto voi reciprocamente e anche esperti di diritti. Ci sono aspetti critici che comporteranno inevitabilmente delle criticità nell’applicazione pratica. Il risultato è un concetto di legge che creerà delle problematiche. Vi siete autodetti che ci sono serietà, quindi non sia l’equilibrio politico a dettare l’approvazione, ma la volontà di farlo operare bene perché incide sulla sfera personale dei cittadini. Siamo preoccupati per l’applicazione della normativa perché ve lo siete detti voi: è scritta male. Se c’è disponibilità, riformuliamo insieme anche con una maggioranza allargata per un risultato a favore dei cittadini. Approvare così diventa marketing.”

Luca Lazzari (Psd): “Da fuori vedere provvedimenti su tutele e diritti trasformati in un’arena di rancori fa perdere il senso del nostro mandato di fare leggi migliori. Voglio fare chiarezza: abbiamo introdotto il reato di molestie sessuali, una conquista importante. Tra le pene c’è la riprensione, che non è la causa del reato. Abbiamo anche introdotto nuovi reati a tutela degli animali, riconoscendoli come esseri senzienti, una conquista di civiltà giuridica. Questo capitolo mancava, è scritto bene da esperti ed è confrontato con altri ordinamenti europei. Sentire che non si potrebbero più uccidere lumache è una caricatura. Strumentalizzare queste leggi è pericoloso e fa apparire il consiglio come un teatrino. Pur essendoci problemi nella maggioranza, invito l’opposizione a non trascinare il contenuto delle leggi nella bagarre politica, perché riguardano le persone.”

Giovanni Maria Zonzini (Rete): “Ritengo che il problema delle esche avvelenate sia inquietante, non solo per gli animali da compagnia, ma per il potenziale rischio verso gli esseri umani. Siamo d’accordo sull’articolo presentato, anche se poteva essere scritto meglio. Vorrei sottolineare che mettere esche avvelenate è già reato con la legge 53 del 2022, che ha introdotto l’articolo 282 bis. In questi anni, però, i responsabili non sono stati presi. Va bene aumentare le pene, ma il governo dovrebbe avviare attività operative con le forze dell’ordine per individuarli. Suggerisco di mettere telecamere nascoste e fare indagini serie. Aumentare le pene è inutile se i colpevoli restano impuniti. Questa questione va avanti da anni senza che si scopra chi sia. Oltre alle leggi, servono strumenti operativi per prendere i responsabili.”

Maria Luisa Berti (Ar): “Il reato di maltrattamento e abbandono di animali era già disciplinato dal codice penale, quindi non è una novità. Il legislatore era già intervenuto per le attività illecite come i bocconini avvelenati. Questi articoli vanno a declinare in modo diverso il reato, dedicando discipline apposite e innalzando le pene. Forse avremmo dovuto avere un approccio di equilibrio organico nella disciplina, dato che puniamo il maltrattamento come la molestia sessuale, creando anomalie nelle gerarchie dei beni tutelati. Se questi articoli vengono approvati, deve essere integrato l’emendamento sulle disposizioni di coordinamento, includendo anche l’articolo 323 ter, per il requisito della tutela della salute pubblica. Altrimenti, si rischia di denunciare penalmente chi uccide un topo. Cerchiamo di mettere dei ripari per evitare abusi di denuncia. A mio modo di vedere, l’articolo del 282 bis forse era migliore per certi versi.”

Gian Matteo Zeppa (Rete): “A me non frega un fico secco delle lotte di partigianeria. Cercherò di rimanere sull’emendamento proposto dalla maggioranza, con cui concordo. Ricordo che nel 2013 depositammo un progetto di legge come rete per una commissione d’inchiesta sul killer dei cani, per individuare ingerenze politiche. Quel progetto cadde dopo tre anni. Tutto ciò che riguarda lo svilimento degli animali è da prendere bene, perché gli animali sono le vittime e le bestie vere sono gli esseri umani. A me le battaglie di partigianeria non interessano. Non concordo quando si dice che la norma è perfetta, perché è un “copin incolla” del codice penale italiano. Vorrei chiedere spiegazioni sulle differenze delle pene pecuniarie rispetto alla normativa italiana. Non mi scandalizzo, lo voterò a favore, però resta la questione della commissione d’inchiesta sul killer dei cani.”

Segretario di Stato Rossano Fabbri: “Ritengo che in questo contesto, dove sento opinioni giuridiche da chi probabilmente non ha le competenze tecniche, dovrei diventare un grande sostenitore dei decreti delegati per questioni tecniche. Sento affermazioni su dati oggettivi non corrispondenti alla realtà. Vorrei specificare che il nostro ordinamento aveva già il reato di maltrattamento e abbandono di animali, unitamente al turpiloquio. Non introduciamo quindi una nuova casistica. Molte questioni erano già previste nel 282 bis abrogato. Riconosco che il Parlamento può decidere di trattare separatamente il maltrattamento di animali, e la vera novità riguarda le confische. Non paragonerei però questa materia alle questioni sessuali. Forse l’errore della maggioranza, ma ringrazio il segretario Canti per la disponibilità, è stato accogliere diverse sensibilità e includere argomenti non presenti nel PDL originario, che riguardava l’aumento delle pene per appropriazione indebita ai danni dello Stato e delle banche, allargandolo poi ai diritti fondamentali. In futuro, sarebbe meglio affrontare le questioni penali argomento per argomento.”

Segretario di Stato Stefano Canti: “Il nostro provvedimento iniziale riguardava gli articoli 197 e 198 del codice penale. Poi abbiamo esaminato un’istanza sull’articolo 165 approvata nella scorsa legislatura e ho portato un emendamento. Successivamente, la maggioranza ha voluto introdurre i reati contro gli animali. Ho incontrato sia la maggioranza che l’opposizione per condividere queste modifiche. L’opposizione ha presentato emendamenti, alcuni dei quali di Repubblica Futura abbiamo accolto. Non abbiamo potuto accettare la proposta sugli “animali di affezione” perché “affezione” non è un termine giuridico chiaro. Ci siamo rifatti al codice penale italiano per i reati contro gli animali. Abbiamo specificato che la soppressione da parte di un veterinario non implica responsabilità, come avviene in Italia. Credo sia necessario specificare che l’articolo 323 si applichi anche all’articolo 323 bis. Chiedo la disponibilità dell’aula per inserire questa specifica.”

L’articolo è approvato con 29 voti favorevoli, 1 astenuto e 1 non votante.

Articolo 5 – Disposizioni di coordinamento 

Segretario di Stato Stefano Canti: “L’articolo 323 bis si applica alle attività svolte nel rispetto delle normative speciali che reggono la caccia, la pesca e la macellazione degli animali. Inoltre non si applica l’abbattimento o l’eliminazione di animali infestanti quando è necessario per la tutela della salute pubblica. Non si applica altresì ai casi di cui la soppressione di un animale venga effettuata da un medico veterinario conformemente alla normativa vigente. Chiedo di poter inserire e rendere valido questo articolo non solo per l’articolo 323 bis ma anche per l’articolo 323 ter perché così facendo credo che il testo possa funzionare meglio, nel senso che va ricompreso anche il maltrattamento, l’abbandono degli animali in questo termine di disposizioni di coordinamento.” 

Massimo Andrea Ugolini (Pdcs): “Confermo che se c’è la volontà dell’aula di estendere la specifica nella normativa nella disposizione di coordinamento per l’articolo 323 bis anche l’articolo 323 ter credo che possa essere una specifica valida, quindi saremo a disposizione. Chiaro che ci vuole un accordo di tutta l’aula”.

Maria Luisa Berti (Ar): “Ritengo opportuno inserire assolutamente l’articolo 323 ter nelle disposizioni di coordinamento, perché altrimenti risulta difficilmente applicabile nel modo migliore. Inoltre, a mio modo di vedere, sarebbe opportuno eliminare il riferimento nel capoverso successivo, laddove si dice “inoltre non si applica l’abbattimento e l’eliminazione di animali infestanti quando necessario per la tutela della salute pubblica”. Anche questo inciso andrebbe omesso, perché altrimenti diventa effettivamente di difficile applicazione questa scriminante, dato che ci deve essere sempre e solo la condizione della tutela della salute pubblica. Ritorno all’esempio dell’uccisione di un topo magari in campagna in una proprietà privata; in questo caso, non si potrebbe effettuare la soppressione di questo animale perché non c’è un’esigenza di tutela della salute pubblica.”

Matteo Casali (Rf): “Nel testo si dice che le disposizioni si applicano “nel rispetto delle normative speciali che regolano la caccia”, non negli ambiti disciplinati da tali normative. Questo significa che se io abbatto un fagiano, essendo in regola con la caccia, non posso essere perseguito. Però, nel rispetto delle normative speciali, il mancato rispetto comporta l’applicazione dell’articolato che discutiamo? Temo di sì, anche per l’articolo 15 del decreto 2007 che non esclude il codice penale. Un cacciatore che per errore abbatte una specie protetta oggi rischia sanzioni amministrative, ma ora potrebbe rischiare il carcere. Questo dipende dalla mancata restrizione degli ambiti. Forse un sinonimo per animale d’affezione sarebbe stato più preciso, o una lista di specie tutelate. Se si abbatte un animale di pregio, è giusto incorrere in sanzioni maggiori, ma così si lasciano aperte le porte. Mi chiedo se si è parlato con le associazioni venatorie, perché questo corto circuito potrebbe recare problemi a chi caccia. Chiedo rassicurazioni e propongo una riformulazione.”

Antonella Mularoni (Rf): “Il testo necessita di essere modificato. È fatto talmente bene che probabilmente qualcuno da fuori di quest’aula ha fatto capire al governo che non è fatto così bene. Io sono molto preoccupata del fatto che pensiamo di andare a modificare il Codice penale facendo poi le le note a verbale. Allora, il codice penale deve essere chiaro. Noi che dobbiamo chiedere al giudice quando deve interpretarlo di andarsi a guardare il verbale del Consiglio Grande Generale per capire come era stato interpretato dalla maggioranza di quest’aula e poi con la proposta che voi volete fare adesso andate a introdurre un altro articolo che non c’era prima. Ecco, quindi mi spiace, noi abbiamo, anzi ci diceva anche il collega di un altro gruppo di opposizione è stato sbeffeggiato quando in sostanza solleva la stessa questione e quindi ci dispiace tanto. Porterete a casa il vostro capolavoro e poi vedremo se ci sarà necessità, dovete intervenire con i vostri amati decreti legge.

Enrico Carattoni (Rf): “Innanzitutto sollevo una questione formale: il segretario Canti e il capogruppo Ugolini richiedono di presentare un emendamento, ma ricordo che durante l’esame dell’articolato gli emendamenti non si possono più presentare, a meno che l’aula non sia tutta d’accordo. Prima dell’esame, servivano 39 firme e voti. Il PSD ci ha detto che questa norma era scritta bene, vista da consulenti e copiata dalla normativa italiana, ma in realtà mostra difetti proprio sulla tutela dei cacciatori, escludendo il maltrattamento degli animali. In un incontro preliminare, presentammo emendamenti in spirito collaborativo alla maggioranza, riguardanti anche gli animali d’affezione e l’eutanasia, ma furono respinti. Non si dica ora che la norma è stata confrontata con chissà chi o che è scritta bene; i limiti emergono dalla fretta con cui è stata portata. Non accettiamo di cambiare le regole adesso per presentare emendamenti.”

Silvia Cecchetti (Psd): “Sono stata citata nuovamente dal consigliere Carattoni. Noi siamo qui per far politica e confrontarci per arrivare a soluzioni. Mi dispiace perché ho appreso che volevate inserire “animali d’affezione”. Rispondo che è peggiorativo, le associazioni lo dicono, toglierebbe tutela agli altri animali. Siamo in un articolo che parla di norme di coordinamento e c’è un refuso. Se volete collaborare, veniteci incontro e mettiamo a posto insieme questa norma di coordinamento per portare a casa questa legge migliorativa. Vi chiedo di intervenire su una norma di coordinamento, non vuol dire che tutta la legge sia sbagliata. Potremmo risolvere con poco questo problema sulla norma di coordinamento.”

Emanuele Santi (Rete): “Ieri ci avete tacciato di essere demagoghi, di perdere tempo, di dare contro a prescindere, senza contenuti né proposte, ma ve le abbiamo messe tutte sul tavolo. Adesso ci chiedete supporto perché non abbiamo presentato l’emendamento nel tempo utile, avevate un giorno per presentarlo. Dovete ammettere che l’articolo è stato scritto male, tanto che la norma di coordinamento non prevede l’articolo 323 ter, quindi siete molto in confusione. In quest’aula è un giorno che fate solo una questione politica fra di voi, tutto da soli, con dictat vicendevoli. Adesso non sapete più che palla prendere e chiederete di modificare l’articolo di coordinamento perché non l’avete fatto dopo un giorno che ne parlate. Penso veramente che se non vi mettete nell’idea di fare le normative con la testa e a disposizione del paese, non a farvi guerre fratricide perché non siete d’accordo su niente, non stiamo facendo un buon servizio. Non so come potete andare avanti a gestire un paese in questo modo.”

Segretario di Stato Stefano Canti: “L’articolo 30 del regolamento del Consiglio Grande Generale ci dà facoltà di avanzare proposte di emendamento anche nella discussione dei singoli articoli quando ciò si renda necessario per un corretto coordinamento con le modifiche approvate precedentemente, per correggere errori formali o per armonizzare emendamenti diversi sullo stesso articolo. Abbiamo fatto un approfondimento oggi e abbiamo visto che confrontandoci ulteriormente la legge funzionerebbe meglio se introduciamo questa modifica all’articolo 323 ter. Ho chiesto cortesemente la disponibilità dell’aula consiliare per poter approvare questa ulteriore precisazione come consentito dal regolamento. Se non c’è accordo nonostante il regolamento ce lo consenta, metto in votazione così. Comunque grazie.”

Dopo una breve pausa di confronto si decide di portare in votazione l’articolo senza modifiche.

L’articolo viene approvato con 30 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto.

Articolo 6 – Abrogazioni

Maria Luisa Berti (Ar): “L’articolo che andiamo ad abrogare prevedeva anche il reato di maltrattamento nel caso di missione di custodia che invece, per effetto delle modifiche normative appena approvate, purtroppo non trova più disciplina, quindi volevo che questa mia dichiarazione rimanesse gli atti.”

L’articolo è approvato con 31 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto.

Articolo 7Entrata in vigore
L’articolo è approvato con 30 voti favorevoli e 2 astenuti.

Dichiarazioni di voto

Enrico Carattoni (Rf): “La nostra forza politica non parteciperà alla votazione di questo progetto di legge per le tante motivazioni che abbiamo portato all’attenzione dell’aula. Questo progetto nasceva per la riforma di due articoli sui reati finanziari, l’amministrazione infedele e l’appropriazione indebita, già presenti in un decreto ritirato dal segretario Canti per confluire in questo testo, cosa che voglio rimarcare. Sulla modifica del reato di molestie sessuali, la maggioranza sapeva che avremmo ripresentato l’emendamento per togliere la riprensione. Invece, sono stati presentati emendamenti contestati, con mancanza di norme di coordinamento. Eravamo d’accordo a fare un ragionamento serio per inasprire le pene sui reati contro gli animali, ma non credo che questo sia un deterrente efficace. Credo sia stato un errore cestinare le nostre proposte di correzione, che riguardavano anche l’eutanasia per gli animali. Molto amara è la condotta sul reato di molestie sessuali; siete caduti nel solito schema, bocciando la modifica e rinviandola forse fra anni. È inutile ergersi a paladini dei diritti delle donne così. Avreste potuto sgonfiare la questione in due minuti con i nostri consigli. Il dibattito ha mostrato le divisioni della maggioranza, e vi vorrò vedere affrontare riforme complesse. La politica di oggi è fatta di slogan e di ordini del giorno per i selfie, senza considerare le conseguenze a lungo termine. Oggi si è scritta una bruttissima pagina sulla questione delle moleste sessuali.”

Giovanni Maria Zonzini (Rete): “Questo progetto di legge nasce per la modifica degli articoli 1998 del Codice penale, cioè l’aggravio delle pene per chi commette atti di amministrazione infedele a appropriazione indebita danneggiando lo Stato. Il nostro gruppo aveva voluto fortemente questo intervento normativo sin dalla scorsa legislatura. Riteniamo che fosse molto meglio il testo così come depositato in prima lettura e ci siamo opposti in Commissione al testo che poi verrà licenziato. Non possiamo dirci totalmente soddisfatti per la parte relativa all’amministrazione infedele e alla appropriazione indebita in danno dello Stato. Per quanto riguarda gli alcolici, ci sono sensibilità differenti nel nostro gruppo. Abbiamo votato favorevolmente all’emendamento sulla tutela degli animali. Ci ha lasciato molta amarezza la mancata accettazione dell’emendamento che eliminava la pena della riprensione per chi compie atti di molestie. Ritenevamo necessario eliminare questa pena per tale reato. Il nostro giudizio su questo progetto di legge è estremamente variegato. Consideriamo positivo l’introduzione di maggiori tutele per gli animali, molto negativo la mancata introduzione di maggiori tutele per le vittime di molestie sessuali, e solo parzialmente soddisfacente l’inasprimento delle pene per i reati contro lo Stato. Per questi motivi, il nostro non sarà né un voto favorevole né un voto contrario, quindi ci asterremo dalla votazione. Questa situazione dimostra l’incapacità dell’attuale quadro politico di portare avanti riforme necessarie per il paese.”

Fabio Righi (DML): “Da parte nostra ci sarà un’astensione perché questa abitudine di inserire nel medesimo testo di legge argomenti sconnessi l’uno con l’altro ci fa esprimere in modo negativo su alcuni passaggi di questo provvedimento normativo, mentre su altri chiaramente ci troviamo parzialmente d’accordo. Io credo che questa opposizione oggi fondamentalmente abbia fatto poco il suo lavoro di opposizione e molto il lavoro di supporto. Laddove c’è coinvolgimento e dignità nelle proposte, abbiamo sempre fornito un contributo. Ho sentito tacciare l’opposizione di carenza di contenuti, quando in realtà ne sono stati portati molti, e la preoccupazione non era di essere contro la tutela degli animali, ma che il testo così scritto possa non tradursi in una tutela rafforzata. Questa è una maggioranza nata non su una visione condivisa del paese, e questa ne è l’ennesima conferma. Se sapevano le dinamiche politiche, perché hanno portato la norma in seconda lettura? Ci saremmo aspettati una posizione più seria, come rimandare al Consiglio di maggio per sciogliere gli aspetti tecnici.”

Massimo Andrea Ugolini (Pdcs): “Noi abbiamo portato all’interno di quest’aula un progetto di legge che andava in aspirire le pene appunto per l’amministrazione infedele, la protezione in debita, se il fatto era commesso ai danni dallo Stato e credo che siano degli articoli che necessitavamo tutti da diverso tempo. Abbiamo ritenuto prima di avanzare con un progetto di legge come fosse più fortuna dell’impegno che ci siamo presi. In fase di commissione sono stati introdotti anche degli articoli che intervenivano sui reati contro gli animali. Io credo che la maggioranza ha cercato di innescare un dibattito per cercare di portare a complimento un testo che potesse avere una sua prenotazione e potesse essere il più condiviso possibile. Per quel che riguarda il reato della riprensione suesti sessuali, credo che se ne continua a parlare più per un fatto politico perché voglio dire l’abbiamo introdotto non meno di 4-5 mesi fa e cerchiamo di capire quali sono gli effetti se c’è una necessità. Noi crediamo che dal punto di vista normativo con questo progetto di legge andiamo incontro alle residenze, andiamo quantomeno a portare complimento un un testo che l’aula riteniamo possa approvare. Quindi parere favorevole al al testo di legge approvato da parte della Democrazia Cristiana.”

Silvia Cecchetti (Psd): “Esprimo il voto favorevole del gruppo consiliare del PSD e ringrazio veramente tutta l’aula per lo sforzo fatto. Abbiamo dato prova su argomenti su cui comunque è normale che ci siano più sensibilità. Oggi inaspriamo le pene per i reati che vengono commessi ai danni dello Stato. Alziamo l’asticella per coloro che somministrano alcolici ai minorenni. Innastriamo le pene e comunque introduciamo reati per coloro che commettono atti di violenza sugli animali. Introduciamo e votiamo un ordine del giorno che ci impegna tutti a verificare sul reato di molestie sessuali quali pene possano essere più adeguate e in particolare se la riprensione possa essere utilizzata per ammorbidire questo tipo di reati. Io credo che noi oggi possiamo dirci soddisfatti. Il PSD pensa che inasprendo le pene e cercando di sensibilizzare, la politica deve dare per prima l’esempio e deve non tollerare un certo tipo di atteggiamenti. Quindi, siamo assolutamente favorevoli all’approvazione di questa normativa, soddisfatti e mi sento di ringraziare chi nelle forze di opposizione penso per esempio a rete che invece la parte sugli animali l’ha votata favorevolmente. E ritengo che comunque anche l’atteggiamento della opposizione di astensione voglia dire che poi così male non abbiamo fatto.”

Gian Nicola Berti (Ar): “Noi avevamo convenuto un intervento normativo a tutela degli animali di affezione, ma poi in commissione si è scelto di tutelare tutto il mondo animale. Però nel mondo animale esteso ci sono anche calabroni, zanzare, mosche, e ci sono animali alloctoni che se inseriti nel nostro ecosistema sono dannosi per le nostre specie animali e normalmente dovrebbero essere sradicati, cosa che non sarà più possibile a San Marino per effetto di questa legge. Sulla tutela degli animali siamo d’accordo, ma crediamo che debbano essere distinti e che il bene giuridico principale da tutelare sia l’animale di affezione e non l’intero genere animale. Non viene introdotto nessun nuovo reato, tutto è già previsto dall’articolo 282 bis, ma il bene giuridico tutelato era la moralità pubblica. Riteniamo di non votare, ma condividiamo i primi tre articoli sul sistema sanzionatorio verso i reati contro gli interessi dello Stato e l’elevazione a 18 anni per l’alcool, così come l’aggravamento delle pene per chi pone a repentaglio gli animali con trappole e veleni. Non condividiamo la scelta verso tutti i generi animali perché sarebbe stato sufficiente intervenire sull’articolo 282 bis per inasprire le pene giustificate. La dimenticanza di non inserire l’articolo 323 ter nelle norme di coordinamento e il fatto che la scriminante si occupi solo di attentato alla salute pubblica non è una bella scelta. Non è applicabile la legittima difesa per tutelare i miei animali. Per la moneste sessuali, questo reato l’ha introdotto questa maggioranza che è interessata al monitoraggio dell’applicazione per evitare confusione normativa.”

Giuseppe Maria Morganti (Libera): “Grazie al segretario Canti che ha accettato di trasformare decreti in progetti di legge in maniera tale che la discussione del Consiglio Grande Generale sia la più approfondita possibile. Questo significa che c’è una certa vivacità intellettuale che va in qualche maniera verificata. Sotto il profilo prettamente dei contenuti direi che il Consiglio sta svolgendo uno dei ruoli prioritari che è quello di intervenire sul Codice penale. I primi due articoli sull’inasprimento delle pene sull’amministrazione infedele e sulla appropriazione indebita mettevano d’accordo tutti. Le aperture di dialogo si sono manifestate analizzando l’applicazione dell’articolo relativo all’innalzamento del divieto della somministrazione degli alcolici per i ragazzi inferiori ai 18 anni, che ci pare una norma piuttosto saggia. Sulla protezione del regno animale nessuno può dire che si stia facendo un cattivo lavoro perché viene specificato un lavoro significativo e la società moderna riconosce nella difesa del regno animale un valore prioritario. Sottolineare che ci sono reati compiuti contro il regno animale che vengono condannati da pene ancora più forti credo sia importante. C’è poi la questione sollevata da un emendamento delle opposizioni sulla possibilità della ripressione come deterrente per il reato di molestia sessuale. Abbiamo visto una divisione netta fra due modelli culturali. Per sanare questa dicotomia si è studiato un meccanismo di verifica sull’applicazione della riprensione e nel caso non fosse sufficiente si reinterverrà. Il nostro gruppo politico voterà favorevolmente al progetto di legge e ringrazia tutti coloro che si sono impegnati.

Giovanna Cecchetti (Indipendente): “Esprimo il mio voto favorevole a questo progetto di legge. Per quanto riguarda i primi due articoli sull’inasprimento delle pene per i reati di appropriazione indebita e amministrazione infedele, così come sul punto della somministrazione degli alcolici elevata all’età di 18 anni, non ci sono stati particolari problemi. Il dibattito si è molto dilungato, a volte anche in maniera surreale, sulla scelta di togliere la dicitura di “anmali d’affezione”. Credo che sia stata invece una scelta di grande responsabilità e di grande tutela verso tutti gli animali primari. Quando sento frasi che non possiamo tutelare un moscerino, mi sembra strumentale. Per me sarebbe stato dispiacevole la dicitura di “animali d’affezione” perché avrebbe voluto dire non avere una legge applicabile nella stessa maniera per quegli animali selvatici importanti. Il trattamento e la sevizia sono uguali sia per animali d’affezione che per animali selvatici. Ho sentito dire che l’impianto sanzionatorio non è deterrente; no, non lo sarà, ma sicuramente d’ora in poi chi commetterà questi reati si troverà una legge applicata con pene abbastanza serie. Per quanto riguarda la riprensione, è uno strumento voluto da una forza politica che a me non piaceva e non votai all’epoca. Però, questo ordine del giorno ci dà modo, fin da subito, di vedere se la sua applicazione possa essere distorsiva o invece strumentale al decreto che avevamo provato.”

L’intera legge è approvata con 29 voti favorevoli, 1 non votante e 3 contrari. 

Comma 18 – Progetto di legge “Interventi straordinari per emergenza casa” (presentato dalla Segreteria di Stato per il Territorio) (II Lettura)

Paolo Crescentini (Psd – relatore di maggioranza): “Questa iniziativa concreta nasce dalla sentita difficoltà della nostra comunità nell’accesso all’abitazione. La casa è un bene essenziale e intendiamo fornire risposte efficaci e tempestive ai cittadini, con particolare attenzione ai giovani e alle famiglie, contrastando il disagio abitativo. Il provvedimento che oggi arriva è frutto di un lavoro approfondito del Consiglio Consiliare. L’obiettivo principale è garantire maggiore accessibilità alla casa per chi oggi fatica a trovare una soluzione abitativa idonea. Tra le misure previste, vi è un sostegno tramite la garanzia dello Stato sui mutui agevolati per i cittadini tra i 18 e i 45 anni. Il progetto prevede mutui a tassi agevolati con garanzia che consentiranno di acquistare la prima casa o costruire il proprio futuro con maggiore serenità. Il progetto interviene anche sui temi dei mutui per la prima casa, riducendo l’importo massimo finanziabile da 300.000,00 a 250.000,00 euro e fissando superfici massime degli immobili finanziabili. Contestualmente, vengono introdotte modifiche alle disposizioni relative al trasferimento del privilegio. Interveniamo sul problema degli affitti, introducendo incentivi fiscali per chi affitta a canone calmierato. Prevediamo benefici fiscali anche per chi concede in locazione immobili a canone sostenibile non inferiore a 320 euro lordi annui. Questo progetto di legge creerà una banca dati immobiliare per monitorare gli immobili ultimati e non concessi in locazione o comodato. Riteniamo che questo intervento rappresenti una risposta concreta a una necessità avvertita, offrendo una prospettiva di stabilità a chi altrimenti sarebbe costretto a vivere in una condizione di incertezza. Con questo progetto, Governo e maggioranza dimostrano che il problema può essere affrontato con pragmatismo e responsabilità. Chiediamo quindi a quest’aula di approvare un testo che rappresenta una svolta e che ha un unico obiettivo: garantire ai cittadini il diritto alla casa con misure e risorse reali.

Matteo Casali (Rf – relatore di minoranza): “Sin da subito, abbiamo notato come la proposta sia stata avanzata con una comunicazione che definirei carente, giungendo in Commissione in modo non esaustivo e senza un adeguato coinvolgimento. Ritengo fondamentale sottolineare come le nostre perplessità non siano state pienamente accolte, e ciò ha ostacolato un confronto approfondito e costruttivo. Pur comprendendo la gravità della situazione abitativa, dubito fortemente che questo intervento, così come strutturato, possa realmente risolvere i problemi. In particolare, temo che le misure proposte non tengano adeguatamente conto delle peculiarità del mercato immobiliare locale, rischiando di favorire dinamiche speculative e di penalizzare ulteriormente le fasce più deboli della popolazione. Ho espresso più volte il mio disaccordo su alcuni articoli specifici, come quelli relativi al “Canone Calmierato”, che a mio avviso presentano criticità significative in termini di applicabilità e di reale beneficio per i cittadini in difficoltà. Credo che si sarebbe dovuto prevedere un coinvolgimento maggiore degli enti locali e delle parti sociali nella definizione di misure più mirate ed efficaci. La fretta con cui si è voluto approvare questo provvedimento non ha permesso una valutazione completa delle sue potenziali conseguenze, e temo che ciò possa portare a risultati indesiderati nel breve e nel lungo periodo. La situazione è complessa e richiede soluzioni ponderate, che vadano oltre interventi spot e che tengano realmente conto delle esigenze di tutti i cittadini.”

Segretario di Stato per il Territorio Matteo Ciacci: “Ritengo che il progetto di legge sull’emergenza casa sia un lavoro di squadra e porti soluzioni, pur non essendo la panacea, a un tema trascurato da troppo tempo. L’approccio è stato condiviso e aperto al confronto tecnico, politico, sociale ed economico. C’è stata trasparenza nel confronto, cercando di essere chiari e sinceri su un tema sensibile come le politiche abitative. Ci siamo confrontati anche in Commissione e abbiamo visto che dare soluzioni non è scontato. Sul mutuo prima casa, abbiamo cercato di mantenere equilibri e parametri economici, agevolando l’accesso a coppie e persone separate, rafforzando il contributo in conto interessi e reintroducendo la garanzia dello Stato con 5 milioni per i prossimi sei mesi, stabilendo anche uno spread massimo con le banche. Abbiamo integrato proposte dell’opposizione sull’affitto con riscatto, la coabitazione intergenerazionale e il supporto a persone con deficit psicofisico. Sul tema degli affitti, abbiamo optato per il canone calmierato con incentivi per chi lo applica, aprendo un varco per una norma potenzialmente strutturale. Per il bonus ristrutturazione, abbiamo voluto stimolare le finiture e la riduzione dello sfitto, rendendolo accessibile a tutti con una percentuale che si riduce al crescere del reddito. Infine, monitoreremo gli immobili non locati per capire la situazione e attuare politiche mirate. Questo progetto è un primo passo concreto dopo anni di dichiarazioni. La partita continuerà con le deleghe sul tema della locazione e della pianificazione territoriale.”

Vladimiro Selva (Libera): “Questa situazione cade in un momento economico difficile, con guerra, caro bollette e inflazione, rendendo difficile per molti, soprattutto i giovani, trovare casa e progettare il futuro, generando l’emergenza casa. Questo provvedimento è un primo passo. Abbiamo aumentato il prestito agevolato per l’acquisto della prima casa fino a 250.000 euro, garantito in alcuni casi dallo Stato, riducendo così la domanda di affitti. Abbiamo introdotto il bonus ristrutturazioni con prestiti agevolati per recuperare appartamenti inutilizzati, come quelli ereditati, con l’impegno di immetterli sul mercato degli affitti o di essere utilizzati da chi li ristruttura. Ci aspettiamo un aumento dell’offerta e una possibile riduzione dei canoni di affitto. Abbiamo definito il canone calmierato, un canone di riferimento basato sui vani utili, il cui calcolo sarà reso pubblico, e per chi aderirà potranno esserci agevolazioni economiche. Abbiamo agito sulle residenze tipiche riducendone il numero e l’aspettativa. Abbiamo introdotto e normato i contratti di affitto transitori, dando ai proprietari la possibilità di valutare l’inquilino per periodi rinnovabili, con l’obiettivo di aumentare l’offerta. Siamo certi che un effetto ci sarà e ne discuteremo tra un anno.”

Miriam Farinelli (Rf): “La ricerca di soluzioni ha trovato la massima collaborazione fra le forze politiche di opposizione verso le forze di maggioranza. È doveroso sottolineare come anche questa volta il metodo sia stato carente nella comunicazione e i tempi ristretti non hanno permesso i necessari approfondimenti. La mancanza di dati oggettivi non ha permesso una reale cornice al problema, correndo il rischio di orientare gli sforzi legislativi in maniera disordinata ed inefficace. Repubblica Futura ha sottolineato come la tematica delle residenze atipiche non avesse nulla a che fare con l’emergenza casa. L’inserimento del bonus ristrutturazione non risponde alle caratteristiche emergenziali dichiarate dalla legge per i tempi di attuazione. Anche il cannone calmierato non produrrà, a nostro avviso, risultati concreti. Sono stati respinti numerosi emendamenti volti a rassicurare le proprietà degli immobili per agevolare l’introduzione sul mercato delle abitazioni sfitte. Per questi motivi si ritiene che il progetto di legge non abbia centrato il bersaglio. Con molto orgoglio segnalo l’approvazione dell’emendamento che introduce la coabitazione intergenerazionale temporanea, una novità che permette la coabitazione fra anziani e studenti o lavoratori stagionali alleggerendo la domanda e ampliandone l’offerta e migliorando la socialità degli anziani.”

Gaetano Troina (DML): “Non lo definirei un vero lavoro di squadra, forse solo dello staff della Segreteria al Territorio. In aula e in Commissione non c’è stato un lavoro di squadra. Si partiva da tre distinti progetti di legge, ognuno con un tema principale. Si poteva fare un bel lavoro di squadra approvando i tre progetti, ognuno completo sui temi dell’abitazione per affrontare l’emergenza casa. Invece, hanno bocciato i progetti dell’opposizione, prendendo qua e là ciò che piaceva, una pratica definita “cherry picking”. Questo ha fatto sì che progetti studiati tecnicamente, come il nostro sull’edilizia sovvenzionata, siano stati stralciati. Le nostre proposte erano calibrate sul caro vita. Vedo che nel testo ci sono decreti delegati, quando all’inizio della legislatura si volevano eliminare. Una legge si fa completa, non con decreti delegati su temi importanti come la fitta col riscatto, che il nostro ordinamento non prevede. Questa è la dimostrazione che la verità è oggettiva, fondata sui fatti. I fatti sono questi. Saranno i cittadini a valutare l’efficacia di questa legge che, dal nostro punto di vista, non risolve l’emergenza casa perché non c’è stato un confronto tecnico e approfondito sin dall’inizio.”

Giovanni Maria Zonzini (Rete): “L’arrivo in seconda lettura di questo progetto di legge è un segnale che l’aula ha attenzione al tema, ma di fronte al drammatico mercato immobiliare rischia di essere un pannicello caldo. A mio avviso non porta quella terapia d’urto necessaria per un cambio di passo radicale, specialmente negli affitti, che poi influenzano le compravendite. Tra il 2014 e il 2023 i prezzi degli affitti sono raddoppiati a fronte di un’inflazione più bassa e di stipendi aumentati solo del 10%. L’intervento è insufficiente, specialmente sull’offerta. Sulle residenze atipiche non si è intervenuti efficacemente alzando soglie ininfluenti. Il vero problema è che la loro esistenza influenza le aspettative dei proprietari. Non accogliere la nostra proposta di tassare gli immobili di società immobiliari è un grave errore, avrebbe immesso sul mercato appartamenti o dato maggiori introiti per l’edilizia sociale. Bisogna capire quali interessi si colpiscono; questa norma doveva propendere più dalla parte di chi non ha casa mentre tutela grandi proprietari. Il valore degli immobili rispetto agli stipendi è schizzato e oggi ottenere un mutuo è difficile. Spero che questa legge mitighi la situazione, ma temo non sarà molto efficace.”

Andrea Ugolini (Pdcs): “Ho visto l’unità di intenti nel portare avanti il progetto di legge del governo e della maggioranza, che ritengo risponda soprattutto alle persone e alle fasce più vulnerabili, ai giovani e alle famiglie. Riguardo alla dettagliata relazione del consigliere di minoranza, ricordo che criticava il metodo di avanzamento lavori e le convocazioni, quasi come se l’opposizione dovesse organizzarli. Gli emendamenti, sia di minoranza che di maggioranza, sono stati ampiamente discussi. La maggioranza si è incontrata più volte per arrivare preparata alla seconda parte delle convocazioni. Sono ottimista sugli impatti di questa legge. Come ha detto il collega, un mattone alla volta si daranno risposte. Abbiamo reintrodotto la garanzia dello Stato sul credito agevolato per i giovani e la possibilità di trasferire il privilegio in caso di mutate esigenze familiari. Ci sono incentivi fiscali per chi affitta a canone calmierato e sono stati accolti emendamenti dell’opposizione come il contratto di locazione con riscatto, la CIT e la coabitazione intergenerazionale temporanea, approvata all’unanimità. Il bonus ristrutturazione ha il duplice obiettivo di riattivare l’edilizia e riqualificare gli immobili esistenti per immetterli sul mercato. L’obiettivo di questo progetto di legge è migliorare le condizioni abitative, stimolare l’economia e promuovere la coesione sociale.”

Iro Belluzzi (Libera): “Ringrazio il segretario Ciacci e tutti coloro che hanno lavorato per la revisione della norma sull’emergenza casa, definita come tale. L’emergenza casa richiede risposte rapide, e questo progetto di legge tenta di farlo. Comprendo la radicalità del collega Zonzini, ma ricordo i danni del minimo storico del valore degli immobili a San Marino, legato agli NPL bancari. La riacquisizione di valore ha favorito la maggioranza dei sammarinesi proprietari. Purtroppo, la rivalutazione immobiliare non ha corrisposto al potere d’acquisto dei cittadini, un problema comune anche in Italia. Questo progetto contiene elementi interessanti per cooperare affinché tutti abbiano un tetto. Vogliamo premiare chi mette a disposizione immobili a canoni controllati con la detassazione. L’istituzione di una banca dati valuterà l’efficacia della legge. Avevo proposto la tassazione separata per incentivare ulteriormente. Valuteremo miglioramenti futuri. Tra Stato e privati dobbiamo mettere a fattor comune le risorse. Lo Stato ha stanziato cifre importanti e il sistema bancario erogherà mutui con garanzie statali per i meno abbienti. È importante lo stanziamento per la ristrutturazione finalizzata alla locazione”.

 

Gemma Cesarini (Libera): “Ringrazio tutti per il lavoro su questo progetto di legge, nato dall’urgenza. Questo è un passo importante verso una politica più equa, moderna e vicina alle esigenze delle persone, soprattutto dei giovani. È il primo tassello di un disegno più ampio che costruiremo insieme, e l’esperienza di questa legge ci aiuterà a tarare ulteriori misure. Abbiamo scelto soluzioni pratiche e mirate invece di limitarci alle denunce. Vorrei evidenziare il supporto al mutuo prima casa con aumento del contributo, semplificazione per le coppie e inclusione dei single con garanzie. Reintroduciamo la garanzia statale per i giovani under 45 con reddito procapita inferiore a €18.000, fissando un tetto allo spread. Incentiviamo la ristrutturazione per manutenzione o efficientamento energetico con un contributo decrescente legato al reddito, a condizione che l’immobile sia utilizzato o affittato. C’è stata apertura al contributo delle opposizioni, come la coabitazione intergenerazionale, la regolazione degli affitti brevi e l’affitto con riscatto. Inizieremo una mappatura dello sfitto per capire quante case vuote ci sono e come restituirle alla collettività. Questo è un primo mattone solido verso la giustizia sociale e l’equità, dando a tutti la possibilità di costruirsi un futuro stabile. La casa non è un privilegio, ma un diritto, e oggi ci facciamo carico di questo.”

I lavori del Consiglio si interrompono e riprenderanno domani 17 aprile alle ore 14:00

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