San Marino continua ad adeguare il sistema bancario agli standard internazionali

San Marino continua ad adeguare il sistema bancario agli standard internazionali

Gli ultimi attacchi di Bankitalia non
rallentano la corsa di San Marino verso l’adeguamento del proprio
sistema bancario agli standard internazionali. All’indomani del
commissariamento della Cassa di Risparmio di Rimini, detentrice
della quote del Cis, uno dei quattro istituti storici del Titano,
la commissione consigliare Finanze approva un progetto di legge
volto a rafforzare l’autonomia di Banca centrale dall’esecutivo.
Con 8 voti a favore e sei contrari, i commissari hanno dato il
via libera per l’ultimo step consigliare al provvedimento che,
come spiega il segretario di Stato per le Finanze, Pasquale
Valentini, va a recepire alcune osservazioni mosse a San Marino
dal Fondo monetario internazionale. In particolare, l’intervento
“mira a rafforzare l’autonomia di Banca centrale dall’esecutivo-
spiega Valentini- per accrescere l’efficacia e la tempestivita’
della sua azione di vigilanza sul sistema sammarinese”. Per ora,
chiarisce il segretario di Stato, si da’ risposta alle richieste
“piu’ urgenti e mirate”, ma in futuro si provvedera’ a un
“complessivo aggiornamento dell’intera normativa statutaria di
Bcsm”.

Nello specifico Banca centrale potra’ avviare in autonomia i
procedimenti di amministrazione straordinaria o liquidazione
coatta. Saranno bypassati in sostanza diversi passaggi
dell’attuale iter che richiede sia il parere del Comitato del
credito e risparmio, composto da una delegazione dell’esecutivo,
sia la delibera del Congresso di Stato.
“Il progetto di legge- spiega il
segretario Valentini nella relazione al documento- va nella
direzione di rimuovere completamente ogni forma di intervento
governativo, prevedendo che il provvedimento di apertura della
procedura di amministrazione straordinaria o di liquidazione
coatta venga assunto con delibera del coordinamento della
Vigilanza”, organo interno a Banca centrale.
Ma l’autonomia di via del Voltone sara’ garantita anche
attraverso il nuovo procedimento della nomina del consiglio
direttivo: la scelta non sara’ piu’ subordinata alla proposta del
Comitato per il credito e il risparmio. Meglio specificati,
inoltre, i compiti del vice presidente e del direttore generale
ed eliminata ogni forma di “gradimento politico” al coordinamento
della Vigilanza. Infine, la proposta di legge definisce meglio
anche le incompatibilita’: oltre a consiglieri, segretari di
Stato, e giudici, anche i dirigenti di banca non potranno fare
parte della squadra di Bcsm.

Accoglie l’intervento come un “passo avanti importante”
Roberto Giorgetti, capogruppo di Alleanza Popolare, ma
l’opposizione minimizza, stroncandolo compatta. Per Stefano
Macina, Psd, si tratta di “una risposta insufficiente e debole”.
Diversamente e’ “urgente” accelerare il lavoro di revisione
generale della Lisf e dello Statuto di Banca centrale. “Non mi
sembra- rileva il consigliere Psd- che con questa legge si vadano
a risolvere i nodi indicati dal Fmi, nel rapporto tra Consiglio
direttivo, Comitato del credito e risparmio e della Vigilanza”.
Dubbioso anche il capogruppo di Su, Ivan Foschi per cui “ci
chiedono dieci- manda a dire- e facciamo uno”.
Per Pier Marino Mularoni, Ddc, la non
indipendenza del consiglio direttivo, richiesta dall’Fmi, non e’
garantita dal nuovo progetto di legge, che dunque “non interviene
sui nodi fondamentali”. Per esempio non viene tolto il potere al
governo di concedere licenze bancarie. “Siamo lontani-
sintetizza- dalle richieste dell’Fmi e dagli standard
internazionali”. Perplessa anche Silvia Cecchetti, Psrs, che
boccia il testo come “insufficiente”. “Purtroppo- lamenta il
consigliere socialista riformista- si tratta di un intervento che
non contiene una vera e proprio riforma, che e’ ad oggi
un’esigenza improcrastinabile”. Cecchetti rincara la dose,
ricordando infine che “non si puo’ piu’ attendere di avere un
presidente di Bcsm”.
Il segretario Valentini risponde alle critiche ribadendo che
l’intervento “coglie richieste urgenti, mentre altre richiedono
piu’ tempo perche’ vanno a toccare temi piu’ complessi”, come la
questione delle licenze che “non riguarda solo le banche”, o la
richiesta di nuove risorse e liquidita’. “Tolti questi aspetti-
puntualizza Valentini- gli altri sono tutti toccati da questo
provvedimento che non e’ di poco conto”. Il ministro quindi da’
rassicurazioni sui prossimi passi da compiere: “Tutto quello che
non entra in questo testo, su Lisf e Statuto, lo faremo”. Accolto
il progetto di legge, sono stati nominati i relatori per la
seconda lettura: per il Patto e’ Teodoro Lonfernini, Pdcs, e per
l’opposizione Pier Marino Mularoni, Ddc.
Infine, in mattinata la Commissione ha respinto con otto voti
contrari e sei favorevoli un secondo progetto di legge incentrato
su Banca centrale, proposto dalla forza di minoranza dei
Democratici di centro. Obiettivo dell’intervento era duplice:
istituire una audizione annuale di Bcsm nelle commissioni Finanze
e Affari esteri riunite congiuntamente, dall’altro prevedere che
come requisito per i dipendenti “di ogni ordine e grado”
dell’istituto la cittadinanza o la residenza sammarinese.

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