Patrizia Cupo – Corriere Romagna: L’inchiesta che fa tremare il Titano. Si difende l’ex responsabile dell’Antiriciclaggio della Banca commerciale sammarinese / Roberti: «Pronto a farmi interrogare» /
Parla uno dei due indagati: «E’ chiaro, si vuole arrivare all’antimafia»
SAN MARINO. «Pronto a farmi interrogare, ma tanto è chiaro dove si vuole arrivare: alla commissione antimafia». Tutta una questione “politica”, insomma, per Giuseppe Roberti, ex responsabile dell’Antiriciclaggio della Banca commerciale sammarinese, raggiunto la settimana scorsa dall’avviso di garazia nell’ambito della maxi inchiesta sul conto Mazzini assieme a un altro ex noto dirigente dell’istituto di credito dove il libretto era stato aperto.
Roberti tira dritto sulle domande circa le ipotesi di reato costruite su un suo presunto coinvolgimento nel libretto da 4 milioni e 700mila euro usato come “bancomat” da cinque politici sammarinesi, e allarga le braccia alla notizia dell’ennesima comunicazione giudiziaria: «Ma se sono appena stato interrogato a Rimini per rogatoria su un’altra vicenda che riguarda Bcs…», sospira con sorriso amaro. L’ex bancario risulta infatti indagato a San Marino, assieme ad altri ex consiglieri della banca, anche per amministrazione infedele, nell’ambito di un’inchiesta parallela a quella sul libretto Mazzini: “colpa” di un’operazione finanziaria da quasi un milione. Una cifra che avreb- be dovuto essere destinata a un preciso finanziamento, così come proposto al Cda da due ex consiglieri, e poi uscita dai conti dell’istituto con una veste totalmente diversa. (…)
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