San Marino. Controlli sulle aziende che vendono on line, UCS: “Ostacolati da cavilli burocratici”

San Marino. Controlli sulle aziende che vendono on line, UCS: “Ostacolati da cavilli burocratici”

La mission di chi fa impresa è legata a doppio filo ai profitti ma chiaramente ci deve essere anche qualcosa d’altro perché un’economia possa dirsi in salute. L’imprenditore dà lavoro e crea ricchezza e nel far questo è tenuto a rispettare tutta una serie di norme a sua tutela e a tutela della collettività.

Lo sostiene l’Unione Consumatori Sammarinese, che aggiunge: “Da anni e anni accanto a imprese serie che garantiscono la solidità del sistema, pullulano società il cui universo valoriale non sembra quello descritto sopra. A darne la misura le decine e decine di denunce che, come UCS, riceviamo ogni giorno: persone che riferiscono di essere state truffate avendo ricevuto oggetti di scarso valore o diversi rispetto a quelli pubblicizzati.

Mettersi sulle tracce di questi soggetti che vendono a San Marino non è sempre possibile. Chi vende con sistemi poco corretti, sembra avere tutto l’interesse a farsi di nebbia, in questo modo il consumatore è di fatto impossibilitato ad esercitare il diritto di recesso.

Dal canto suo la Legge che norma l’e-Commerce, la n. 58 del 2013, stabilisce che l’operatore è tenuto a rendere ben visibili “i recapiti attraverso i quali il cliente può contattare il venditore per ottenere informazioni o per presentare reclami. Queste informazioni includono tra le altre, l’indirizzo o gli indirizzi elettronici di mail, i numeri di telefono e qualsiasi altro mezzo che permetta all’operatore economico di essere contattato rapidamente e di comunicare in maniera diretta ed effettive”.

Sorprendentemente, da un incontro con l’Ufficio deputato ai controlli, è emerso che tantissime delle suddette imprese avrebbero cambiato l’oggetto della licenza e modalità di vendita e che per questo non sarebbero più tenute a rispettare la normativa n. 58 del 2013. Oggetto della licenza variata sarebbe non più la dicitura vendita on-line ma commercio effettuato per televisione, corrispondenza, radio, telefono.

Lo stesso ufficio ha inoltre affermato che con questo cambio, poiché non c’è una norma di riferimento, non è possibile chiedere una serie di adempimenti.

E qui, dopo quanto esposto verbalmente dall’ufficio, la domanda sorge spontanea: se non c’è una norma di riferimento perché è stato possibile per queste ditte cambiare?

Va da sé che chi opera poco seriamente e danneggia la reputazione di San Marino non può rimanere impunito perché ha intravisto la possibilità di sottrarsi a determinati obblighi, variando una semplice dicitura e andando così a ledere i diritti dei consumatori.

Abbiamo trovato nell’incontro con l’ufficio un clima di piena collaborazione e non esiteremo ad indirizzare chi non riesce a contattare le ditte ‘furbette’ all’ufficio stesso che sicuramente, in un’ottica di tutela del buon nome della Repubblica, siamo certi che opererà al meglio e col massimo impegno per dipanare, per quanto di propria competenza, questa incresciosa situazione.

Siamo probabilmente un disco rotto ma è urgente fermare coloro che sistematicamente violano e calpestano i diritti dei consumatori e ledono il buon nome della Repubblica, e sfidiamo qualsiasi sammarinese o amico di San Marino ad affermare o operare non in linea con questo principio”.

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