Il Liechtenstein si prepara ad usare un braccialetto coi dati biometrici che dà l’allarme sulla base di temperatura corporea, ritmo respiratorio, battito cardiaco
Nel comune di Vo’ euganeo (PD) si è proceduto ad una rilevazione a tappeto della popolazione sotto la guida del prof. Andrea Crisanti (Università di Padova) mediante tampone al costo di 30 euro cadauno per un numero di 2800 su 3200 abitanti.
San Marino si è trovato in una collocazione sfortunata per quanto riguarda la diffusione della epidemia coronavirus: fra le province di Rimini e Pesaro-Urbino particolarmente colpite rispetto all’intero territorio italiano.
Ad altri paesi europei piccoli è andata meglio. Fortunatissimo il Liechtenstein: al 20 aprile aveva 79 contagiati e un solo morto. Ebbene, nonostante questa invidiabile situazione, il Principato (38mila abitanti) si sta preparando a fronteggiare una eventuale ripresa della epidemia nell’autunno prossimo sperimentando la distribuzione agli abitanti di un braccialetto coi dati biometrici che verranno trasmessi in automatico in tempo reale a un centro apposito.
Nel comune di Vo’ nella seconda rilevazione sono stati 2300 i tamponi eseguiti.
Nel comune di Montegrimano (1200 abitanti) la rilevazione è avvenuta con test sierologico su base volontaria al costo – a carico del singolo aderente – di euro 22 (prezzo sceso altrove fino 10 €, per numeri più importanti).
A San Marino da oltre una ventina di giorni abbiamo la possibilità di eseguire nel nostro ospedale entrambi i tipi di test: tampone e sierologico. Entrambi quindi – si ipotizza – con costi di gran lunga inferiori a quelli di Vo’ e di Montegrimano. Insomma ci sono le condizioni per concretizzare quanto promesso dal Segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta, nella conferenza stampa del 5 aprile: “uno screening sull’intera popolazione”.
La rilevazione a tappeto aiuterebbe ad assicurare i vicini che siamo tutt’altro che una zona rossa. L’altro ieri Lorenzo Furlani su Corriere Adriatico (Pesaro) ha titolato: “Mortalità, San Marino registra il record globale” . Questo sulla base di un ‘sito di statistica globale‘ che attribuiva a San Marino una mortalità di “1.208 vittime ogni milione di abitanti“. Commentava lo stesso Furlani: “un dato apparentemente aberrante, perché la repubblica in realtà ha poco meno di 34mila residenti, ma attendibile come indice“. Questa, però, la conclusione dell’articolo: “Se si utilizza lo stesso parametro del milione di abitanti si scopre che la provincia di Pesaro Urbino ha un indice di mortalità dell’epidemia superiore, pari a 1.359“.
Di certo una rilevazione a tappeto aiuterebbe San Marino anche a collocarsi, come Stato, in una posizione migliore in campo internazionale. Risulterebbe fra i più virtuosi al mondo nella lotta alla pandemia Covid-19 o Coronavirus.