Antonella Zaghini di La Voce di Romagna San Marino: Operazione Titano. A una vittima minacciarono di rapire e sciogliere
i figli nell’acido. Un altro fu pestato perché raccontò una notte di sesso / Botte, minacce e paura
Così agiva il clan / A raccontare
gli episodi
pentiti come
Umberto e
Salvatore
Venosa e
alcune vittime
Dalle intimidazioni alle
botte. Gli uomini
di fiducia dei Casalesi
non esitavano a
menare le mani con chi sgarrava,
o per convincere qualcuno
a fare i patti.
A farne le spese
sono in parecchi: dal pestaggio
avvenuto in un capannone di
San Marino ai metodi “convincenti”
per portare a ragione
Roberto Zavoli e Livio Bacciocchi.
A raccontare ai magistrati di
Napoli quanto successe in un
capannone sammarinese fu lo
stesso Michel Burgagni, una
delle vittime del giro di estorsione
e usura, attività illecite
che in parallelo accompagnavano
le presunte operazioni di
riciclaggio individuate dall’operazione
Titano, coordinata
dalla Dda di Napoli. Burgagni, nel novembre
del 2010, fu caricato in macchina e portato sul
luogo, dove era in atto un pestaggio ai danni
Antonio Di Fonzo da parte di Francesco Agostinelli,
la “mente finanziaria” degli Schiavone
e il suo uomo di fiducia Francesco Sinatra.
Il
motivo del pestaggio?
Raccontò in giro di aver
fatto sesso sotto l’effetto di cocaina con Agostinelli
e la moglie. Ad assistere al pestaggio,
racconta ai magistrati Burgagni, c’era anche Roberto Zavoli. (…)