San Marino. Credito Sammarinese, un pozzo senza fondo?

San Marino. Credito Sammarinese, un pozzo senza fondo?

Giuseppe Maria Morganti de La Tribuna Sammarinese: Emanato il decreto legge 11/10/2011 n° 169 che definisce l’intervento per tutelare i risparmiatori clienti del Cs / Un pozzo senza fondo? Lo Stato non incasserà imposte fino alla concorrenza della perdita.

Se per il buco di Banca del
Titano ogni cittadino sammarinese
dovette sborsare
500 euro
, per il Credito
Sammarinese
gli euro saranno
circa mille.

Pare infatti
che dei 41 milioni di
perdite definiti dal commissario
straordinario
nel
corso della sua ricognizione,
circa una decina siano
stati indicati a scopo prudenziale.
La cifra residua
coincide (casualmente) proprio
con quella della popolazione
residente calcolata
il 31 agosto 2011 dall’Ufficio
di Statistica che ha indicato
in 32.093 i presenti
sul territorio.

Come già
detto nell’edizione di ieri,
il piano di intervento prevede
che il sistema bancario
si faccia carico per otto
anni del finanziamento del
deficit, ma che questo potrà
essere integralmente recuperato
con crediti di imposta
pari al 15%
di quanto
versato nei primi sei anni
e del 5% nei due anni residui.

E’ l’articolo 2 del decreto
legge 11 ottobre 2011
n°169 a definire nel dettaglio
le forme attraverso cui
le banche finanziatrici potranno
recuperare integralmente
le cifre finanziate (il
decreto non cita gli interessi,
ma questi non vengono
esclusi). Ciò avverrà non
versando imposte sul reddito
per un importo pari a
quello anticipato, ma anche
non versando le ritenute
sugli interessi che le banche
effettuano per conto dello
Stato sui depositi.

Lo Stato
pertanto non registrerà
una voce di spesa, come
era accaduto per Banca del
Titano
, ma dovrà registare
minori entrate, il chè ovviamente
rappresenta la stessa
identica cosa.

Leggi comunicato Bcsm

Leggi Decreto
per operazioni a tutela del risparmio


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