San Marino, Criminal Minds. Platone: ‘Non ero lo scagnozzo di Bianchini’. Corriere Romagna San Marino

San Marino, Criminal Minds.  Platone: ‘Non ero lo scagnozzo di Bianchini’.  Corriere Romagna San Marino

Corriere Romagna San Marino: “Criminal minds”, Bianchini libero Platone: ma la camorra non c’entra

Marco
Bianchini
, ex patron della Karnak, torna in libertà, ma con obbligo di dimora nel comune di Pesaro. Il giudice per le indagini preliminari Fiorella Casadei ha accolto lunedì scorso, nonostante il parere negativo della procura, l’istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata nei giorni precedenti dai suoi difensori (avvocati Giovanni Maio e Marco Martines)

(…)   Al pm Davide Ercolani che è andato ad ascoltarlo in carcere, Platone  stavolta ha dettagliato le modalità di pagamento (contanti, bonifico, fattura) delle somme corrisposte all’imprenditore anconetano Claudio Vitalucci  e negato che su quelle cifre abbia mai fatto la “cresta”. Ha spiegato inoltre di non essersi mai rivolto davvero alla camorra, e in particolare al clan Gallo-Cavalieri per “vincere” la battaglia in corso tra il patron di Karnak e lo stesso Vitalucci, dopo i dissapori tra i due per la presunta estorsione da tre milioni di euro.

La telefonata di un uomo del boss Pasquale Gallo ai “guardiaspalla” di Vitalucci sarebbe stata un’invenzione dello stesso Platone. Una millanteria a scopo difensivo, per mettere fine alle pesanti minacce, anche di morte, che lui aveva ricevuto da membri del gruppo rivale. In una telefonata, intercettata dai finanzieri, un tale Carletto «ropiano» si presenta ai guardaspalle di Vitalucci come un amico del boss (identificabile in Del Piano). E dice loro: i soldi che cercate stanno a Torre Annunziata. Se li cercate, «per qualsiasi problema, ci stanno i Cavalieri di Torre: ve lo sto dicendo papale papale, per dentro il telefono, stiamo a posto. Il carcere, me lo sono già fatto». «Quella chiamata – spiega ora Platone – la fece un mio amico che si spacciò per Carletto, ma in realtà non c’entra alcun boss».

Platone nega l’interpretazione degli investigatori: «Non ero lo scagnozzo di Bianchini, eravamo soci nella  MB
Class
, poi io rimasi solo e le cose andarono male. Lo avevo conosciuto all’inaugurazione di Fingestus». Quanto all’investigatore Vargiu: «Lo conoscevo, ma aveva contatti con il gruppo dirigenziale della Karnak».  

Leggi l’ordinanza a firma del Gip di Rimini   dott.ssa  Fiorella Casadei

 

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