San Marino, crollo delle entrate. La Tribuna Sammarinese

San Marino, crollo delle entrate. La Tribuna Sammarinese

Giuseppe Maria Morganti di La Tribuna Sammarinese: Aumentano le preoccupazioni sul possibile deficit di bilancio anche per il 2012 causato dal crollo delle entrate / Taglio del 30% della spesa pubblica, unica possibilità per salvare il bilancio dello Stato / L’imposta addizionale attuale e la prospettiva della imposta patrimoniale sono strumenti necessari ma non sufficienti per sanare un deficit crescente causato da una spesa corrente troppo elevata 

Lo Stato con l’attuale livello di spesa corrente, non ce la fa a mantenere in equilibrio il bilancio. Il crollo delle entrate rischia di generare un deficit per il 2012 di gran lunga superiore ai 51 milioni con cui si chiuderà il 2011. Ma il problema è che anche quando ci sarà la ripresa, il livello di vita nel paese si sarà comunque ridimensionato ai livelli degli anni ‘90 perdendo oltre il 30% del Pil, e la spesa corrente dovrà essere diminuita almeno di tale percentuale. La prossima settimana a tutti i cittadini e a tutte le imprese saranno inviate le cartelle per pagare l’imposta addizionale, anche chi ha chiuso l’esercizio in perdita dovrà pagare una minimum tax di 250 euro, mentre i dipendenti, che si troveranno la decurtazione direttamente in busta paga, se erano a credito pagheranno comunque una tassa minima. La novità sta nel fatto che l’addizionale ha già perso la caratteristica di ‘una tantum’, finalizzata a sanare le perdite 2011, ma resterà attiva per lo meno anche per il 2012. Ma le imposte destinate tutte ad aumentare, non bastano anche se i partiti si metteranno d’accordo per un’imposta patrimoniale che vada a recuperare almeno in parte la base imponibile sfuggita sempre ad ogni controllo relativa alle rendite prodotte dalla speculazione edilizia. Ma anche ciò sarà insufficiente, l’unica possibilità è quella di un taglio netto della spesa corrente di almeno il 30% il che significa intervenire sul personale sia in termini di reddito (stipendi) che di numero degli occupati.

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