San Marino. Csu bacchetta le aziende

San Marino. Csu bacchetta le aziende

“Le norme sulla sicurezza in azienda non possono essere scaricate sui lavoratori”.

Lo dice apertamente la Centrale sindacale unitaria, spiegando in una nota che, “a seguito dell’approvazione del decreto legge n. 51 del 14 marzo 2020, alcune aziende industriali non essendo in grado di effettuare la rilevazione della temperatura corporea dei lavoratori secondo quanto disposto dalla relativa circolare esplicativa, per mancanza di strumenti, stanno chiedendo ai propri dipendenti di sottoscrivere una autocertificazione di questo tenore: ‘Il sottoscritto dipendente, consapevole che chiunque renda dichiarazioni false o mendaci è punito a norma delle leggi penali vigenti ai sensi dell’articolo 24 della legge 159/2011, sotto la propria responsabilità dichiara di non presentare alterazioni della temperatura corporea e di non presentare sintomi influenzali come febbre, tosse e difficoltà respiratorie’”.

Il sindacato, pur essendo “consapevole delle difficoltà a reperire in tempi celeri gli strumenti necessari a ottemperare agli adempimenti previsti”, giudica comunque tale iniziativa “inaccettabile”.

Il suddetto provvedimento, infatti, “vincola lo svolgimento delle attività lavorative alla sussistenza di specifiche condizioni e pone in capo all’impresa la responsabilità di accertare le condizioni di salute dei propri dipendenti all’inizio di ciascun turno di lavoro e vigilare sull’insorgenza di eventuali sintomi durante lo svolgimento della prestazione”.

Quindi, “fermo restando che i lavoratori devono attenersi a tutte le disposizioni atte a prevenire la diffusione del Covid-19, ivi compresa l’astensione dal lavoro in caso di febbre o altri sintomi compatibili con il contagio da coronavirus”, la Centrale sindacale unitaria manda a dire che “non può essere scaricata sulle loro spalle una precisa responsabilità attribuita alle aziende e dunque non devono sottoscrivere nessuna autocertificazione”.

Infine, nel caso in cui le aziende “non siano in grado di adempiere a tutte le misure di sicurezza previste dalla normativa, a tutela della incolumità degli occupati e delle loro famiglie, devono sospendere l’attività fino a quando non saranno soddisfatti tutti i requisiti richiesti”.

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