San Marino. Custodia cautelare, scarcerato il sammarinese Nicola Albani. Antonio Fabbri

San Marino. Custodia cautelare, scarcerato il sammarinese Nicola Albani. Antonio Fabbri

L’informazione di San Marino

Custodia cautelare, scarcerato il sammarinese Nicola Albani

Il legale: “L’autorità giudiziaria ha riconosciuto il ravvedimento e la rivisitazione delle scelte di vita del ragazzo”. Dovrà tenersi lontano dalla zona del Riminese

Antonio Fabbri

E’ stato scarcerato nel pomeriggio di giovedì, il 38enne Nicola Albani, arrestato il 7 agosto scorso mentre si trovava in vacanza sul lago di Como.

L’arresto, da parte della polizia di Como che ha collaborato con la polizia di Rimini titolare dell’indagine, è stato disposto in funzione di una ordinanza di custodia cautelare pendente da oltre due anni e mai eseguita. Albani, ha spiegato il suo avvocato Francesco Petrillo, ignorava l’esistenza di questo ordine di arresto e non si è mai sottratto alla cattura, tanto che sia per lavoro, sia per impegni sportivi o per svago, ha normalmente effettuato viaggi e trasferte all’estero, soggiornando in diverse strutture alberghiere, senza che nessuno gli contestasse nulla.

La custodia cautelare era pendente nell’ambito dell’indagine che due anni fa vide, il 9 giugno del 2015, 28 persone finire agli arresti nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Rimini denominata “Titano”, su un traffico di stupefacenti fra la Riviera e San Marino.

Tra gli indagati anche Albani, la cui posizione tuttavia non è ritenuta di primo piano. 

La pendenza dell’ordinanza, dunque, ha fatto sì che la trasmissione alla Questura comasca dei dati di Albani, registratosi normalmente in un hotel Cantù, facesse scattare l’esecuzione del provvedimento.

A una settimana dall’interrogatorio del 10 agosto, avvenuto con l’assistenza dall’avvocato Petrillo, l’ordinanza di custodia cautelare è stata revocata.

“Riconosciuti da parte dell’autorità giudiziaria – ha spiegato il difensore di Albani, Alessandro Petrillo – il sostanziale ravvedimento e la rivisitazione delle scelte di vita del ragazzo, condizione che ha portato alla revoca del provvedimento”.

Il Pm Paolo Gengarelli e il Gip che ha emesso il provvedimento, Luigi La Battaglia, “hanno valorizzato positivamente, emerge anche dal provvedimento di revoca della misura cautelare, il sicuro percorso di ravvedimento del ragazzo rispetto ad alcuni episodi ormai passati caratterizzati da qualche problematica.”

Nessuna misura restrittiva della libertà personale è rimasta in capo al 38enne sammarinese, salvo il “divieto di dimora” nel riminese. Dovrà dunque tenersi lontano dalla zona di Rimini. Resta dunque il percorso processuale che dovrà compiere i suoi passi, posto che la vicenda, basata su una indagine partita nel 2013, non è ancora giunta alla fase del giudizio neppure in via preliminare, salvo aver visto da parte di qualche indagato la scelta del patteggiamento.

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