Ancora nella Repubblica di San Marino la politica che si rifa ai poteri forti resisterà al varo di una trasparenza totale che risolverebbe i ben noti problemi verso l’esterno ed eliminerebbe quelle disparità fiscali all’interno ormai da paese a democrazia non realizzata?
La decisione va presa autonomamente da San Marino, con una propria specifica legge, e non come una imposizione contenuta in un trattato internazionale, come avvenuto il 26 novembre 2009 (addirittura con lo Stato di cui San Marino è enclave).
La decisione va presa nella massima chiarezza e da subito. In vista del varo definitivo della riforma fiscale e tenendo conto di quanto sta avvenendo a livello europeo, in materia di cooperazione fiscale. Scrive a questo proposito Edward F. Greco su Italia Oggi: dal 1° gennaio
2013, entrerà in vigore la Direttiva 2011/16/
Ue che impegna gli Stati membri allo scambio
di informazioni automatico per numerose
tipologie di reddito, quali le pensioni, reddito
di lavoro e da immobili, polizze assicurative. A
questo scenario in forte evoluzione va aggiunto
che gli Stati Uniti, d’intesa con Germania,
Francia, Regno Unito, Spagna e Italia stanno
sviluppando il progetto Fatca (Foreign account
taxpayer compliance act) che mira a creare dal
gennaio 2013 una piattaforma multilaterale
sullo scambio di informazioni finanziarie.