San Marino. Dare la ‘sveglia al Paese’ non è un gesto azzardato

San Marino. Dare la ‘sveglia al Paese’ non è un gesto azzardato

SAN MARINO. Dare la “sveglia al Paese” dichiarando in Consiglio l’entità degli Npl (crediti non performanti), così come ha giustamente scritto il Corriere della Sera l’estate scorsa, non ritengo sia un gesto azzardato, – come invece afferma Andrea Belluzzi – ma una necessità per scuotere dal torpore forze politiche, amministratori pubblici e privati affinchè un grave problema possa finalmente essere affrontato e risolto. Trasparenza significa prima di tutto chiarezza e certezza di informazioni sulle quali poter progettare vie d’uscita.

Questo è il modo di procedere delle istituzioni finanziarie internazionali che del resto, molto prima di me, avevano già annunciato pubblicamente quale era la situazione dei crediti non perfomanti delle nostre banche. Il loro annuncio era però finito nell’indifferenza generale. Mi riferisco a Fondo Monetario e Banca Mondiale che addirittura hanno pubblicato interi grafici sulla situazione sammarinese, comparata con quella di altri Paesi, ponendoci all’ultimo posto dopo Grecia e Cipro. D’altra parte non c’è stato invece certo bisogno del mio annuncio per avviare l’azione della nostra Banca Centrale. Da quando infatti Presidente e Direttore, dopo pochi mesi dal loro insediamento, si sono resi conto della situazione, hanno immediatamente descritto con precisione e attuato con determinazione, il percorso per risolvere la difficile crisi in corso.

Primo step: ‘due diligence’ di Banca Centrale e ottimizzazione delle risorse umane. Secondo step: ‘asset quality review’ sugli attivi delle banche e verifica dei patrimoni. Terzo step: accordi con istituzioni finanziarie internazionali per ottenere sostegno al progetto. Quarto step: individuazione delle soluzioni e applicazione delle proposte. Un percorso ineccepibile professionalmente che vede già avviate con successo le prime tre fasi e che ha registrato la reazione degli istituti di credito controllati e delle forze politiche che osteggiano questo percorso in quanto sanno che porterà inevitabilmente a cambiamenti organizzativi e di sistema, togliendo forza a quei poteri che hanno potuto gestire la finanza per finalità non sempre in sintonia con il bene del Paese. Per decidere le scelte del quarto step dovranno essere coinvolte tutte le parti della politica e delle forze sociali, perchè è naturale che si prevedano provvedimenti che coinvolgeranno l’intera collettività.

Scelte che dando stabilità al sistema, rigenereranno le condizioni affinché le nostre banche tornino ad essere colonne portanti dell’economia sammarinese. Tutto ciò sarà possibile grazie all’autonomia con cui ha agito Banca Centrale nonostante l’ostilità che nel mondo bancario stesso e in parte di quello politico si era generata. Se “dare la sveglia al Paese” è servito anche solo per accellerare di un poco questo processo, non posso che esserne contento e mi piacerebbe che lo stesso sentimento venisse condiviso da chi vuole la trasparenza e intende sul serio cambiare San Marino.

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