San Marino. Deficit: stop credito d’imposta, via Comitato di sorveglianza

San Marino. Deficit: stop credito d’imposta, via Comitato di sorveglianza

Stop al credito d’imposta e via il Comitato di sorveglianza

Questa una delle proposte per dimezzare il deficit assieme a rottamazione cartelle esattoriali titoli irredimibili, ecobonus… ma nel metodo e nel merito il confronto lascia perplessi i sindacati

Non ha lasciato troppo soddisfatti i sindacati il confronto di ieri sulla legge di bilancio. Prima per il metodo, troppo poco tempo per vagliare il documento e le nuove elaborazioni della maggioranza; poi per il merito, in particolare l’indebitamento col prestito ponte e gli argomenti inseriti di stretta pertinenza sindacale riguardanti materie contrattuali. Anche la CDLS, più indulgente dei colleghi della Csdl verso l’attuale governo, non è parsa soddisfatta all’uscita di palazzo Begni. 

Comunque le prime indiscrezioni dal confronto, l’unico alla vigilia del Consiglio della seconda lettura che si apre oggi, sono state rese note in serata da San Marino Rtv e vanno dalla rottamazione delle cartelle esattoriali con possibilità di estinguere subito i debiti con l’esattoria di Bcsm, evitando interessi e sanzioni, all’ecobonus e sisma bonus. Per aumentare le entrate è previsto anche il blocco dell’incremento del credito d’imposta alle banche, con conseguente abolizione del Comitato di sorveglianza, che ha però già visto una delibera per il pagamento delle sue competenze, pari a 72mila euro annui, giusto il 30 novembre, ma, come scritto su queste pagine ieri da Marino Cecchetti, sull’attività di detto Comitato non si sa pressoché nulla.

Ci sono poi incentivi per l’offerta turistica e per i matrimoni dei cittadini stranieri, proposta quest’ultima non nuova e già comparsa in precedenti leggi di bilancio. Dopo sindacati e categorie economiche incontrati ieri, oggi ci sarebbe il confronto con le opposizioni, a Consiglio già aperto.

Dal canto suo Libera replica al segretario Marco Gatti che ieri aveva lanciato qualche frecciata al partito di opposizione: “Ci spiace – scrive Libera in una nota – constatare come l’analisi del primo bilancio previsionale di questo Governo che arriva dopo un anno di nulla assoluto a livello di provvedimenti strutturali e di sostegno ad una economia messa in ginocchio dalla crisi pandemica si apra con dichiarazioni stantie, sentite e risentite, assolutamente prive di prospettiva del Segretario Marco Gatti. Libera ricorda a Gatti che il partito a cui è convintamente iscritto ha governato il nostro Paese negli ultimi 30 anni, ha spalleggiato personaggi politici che bloccavano ispezioni nel sistema bancario e che per- seguivano interessi particolari a discapito dell’interesse collettivo. Ricordiamo che la nostra forza politica per la prima volta ha fatto pagare, in via prioritaria, i responsabili dei dissesti bancari e vuole che i processi, in particolare Conto Mazzini, Caso Titoli e Tavolucci, vadano avanti, perché occorre dare risposte certe ai cittadini e individuare eventuali responsabilità. Per questo invitiamo il responsabile di Governo a concentrare le sue energie nell’impostazione di un progetto paese che e’ ad oggi completamente assente, di rivedere la scelta pericolosa del prestito ponte con il Delaware ragionando su alternative che Libera proporrà e che rispetti l’impegno (o la boutade?) di supportare con liquidità fresca famiglie e imprese. Con questi presupposti Libera, come sempre, è pronta a dare il suo contributo attivo in termini di proposte e idee per il futuro del Paese. Non vediamo l’ora di incontrare, per questo, il Segretario Gatti, nella giornata di domani, per iniziare tutti insieme a guardare avanti e distogliere per una volta lo sguardo dallo specchietto retrovisore anche perché continuando così potrebbero esserci spiacevoli sorprese”, conclude Libera.

E di “finanziaria non adeguata”, parla anche Repubblica Futura che evidenza come il confronto sia “tardivo” e ancora rimarca quanto affermato nei giorni scorsi sul prestito ponte, che era atteso per oggi, stigmatizzando il segreto su questa operazione da 150 milioni sulla testa dei sammarinesi.

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