Adesso la Repubblica di San Marino dopo Visco, Siniscalco, Padoa-Schioppa e, ripetutamente, Tremonti, deve vedersela con Mario Monti che oltre alla carica di Ministro dell’Economia ha quella di Presidente del Consiglio.
Cosa pensa Mario Monti di luoghi come San Marino che ‘turbano il mercato interno’ dell’Unione Europea è cosa nota da quando appunto il professore era Commissario a Bruxelles, addetto a tale settore. Il suo progetto (pacchetto anti paradisi fiscali) di eliminazione di tali storture, a fine anni Novanta, sta alla base delle decisioni successive della Unione Europea, che ne ha mitigato la durezza.
Ora, San Marino, da Monti, a Roma, è visto non solo come un offshore dello spazio europeo come avveniva da Bruxelles, ma soprattutto dell’area italiana. E proprio nel momento in cui la lotta all’evasione fiscale deve necessariamente essere il suo principale cavallo di battaglia, perché la base del suo successo.
Se a Tremonti veniva attribuito, a torto o ragione, un comportamento ‘umorale’, non si può certo dire altrettanto di Monti. che fra l’altro, come tutti gli uomini dell’economia sociale di mercato (vedi Stefano Zamagni), fanno discendere il loro agire da solidi principi rigorosamente professati.
Pare passato un secolo da quanto San Marino si illudeva di poter risolvere tutto con un Uomo all’Avana.