La ricetta per uscire dalla crisi è: credere in San Marino
Sopravvivere alla crisi internazionale. E’ l’imperativo di tutti i Paesi europei, alle prese con problemi di bilancio, diminuzione delle entrate, disoccupazione. L’andamento delle Borse, con l’euro ai minimi storici, conferma una congiuntura generalizzata, che ha messo in ginocchio un po’ tutte le economie. Una situazione che non può non avere ripercussioni su San Marino, che non solo è piccolo ed ha meno risorse delle grandi nazioni, ma è interamente circondato dall’Italia. La quale sta portando avanti ormai da tempo un fortissimo nazionalismo fiscale, cercando di fare entrare liquidità e capitali nel suo sistema economico con ogni mezzo.
Su San Marino ne sono state dette di tutti i colori, ben oltre le responsabilità che il nostro Paese ha accumulato nel corso degli anni. Siamo convinti che avere fiducia e credere nel nostro Paese sia la migliore ricetta per superare questo momento di crisi.
Sul cosa fare, quali strumenti mettere in campo per evitare ulteriori contraccolpi, ma soprattutto per avere una nuova visione del futuro, si è incentrato il confronto interno del Patto nella consueta riunione di inizio settimana.
Sono stati quindi messi a fuoco alcuni concetti, che dovranno tramutarsi, insieme con il governo, in precise linee operative per incentivare la spesa a San Marino, rimettere in circolo liquidità, competitività e attrazione occupazionale in settori quali commercio, turismo, sanità, cultura.
Poi c’è il risparmio, che deve essere incentrato soprattutto sui costi, o meglio sulla eliminazione degli sprechi nella gestione della macchina pubblica. Si tratta di ottimizzare le risorse che ci sono, per ridare fiato agli investimenti infrastrutturali e per potenziare il settore dei servizi.
Il Patto ha già in mano una bozza di progetto economico, alla quale sta lavorando da mesi e che, accelerando il confronto interno, può diventare operativa entro il mese di luglio.