San Marino. Dibattito generale sulla finanziaria. Agenzia Dire Torre 1

San Marino. Dibattito generale sulla finanziaria. Agenzia Dire Torre 1

        MAGGIORANZA DEBOLE CHE NON SA SU QUANTI VOTI PUÒ CONTARE”
  L’opposizione spara a zero sulla legge di bilancio previsionale al vaglio del Consiglio grande e generale, accusando di incapacita’ governo e maggioranza. Nel secondo giorno di dibattito, dopo la seduta fiume di ieri terminata ben oltre le 3 di questa mattina, le posizioni dunque non si riavvicinano.
    Il consigliere del Partito socialista riformista sammarinese, Germano De Biagi, apre il giro di interventi accusando l’esecutivo di “deficit democratico” e bocciando “la politica del debito” messa in atto. Mentre il presidente, Paride Andreoli, mette in luce come “maggioranza e governo non abbiano i numeri per andare avanti”. Francesca Michelotti di Sinistra unita evidenzia come il governo “pensi solo all’autoconservazione”: lo sciopero di martedi’, aggiunge, ha dimostrato che “la sofferenza si sta trasformando in insofferenza e l’insofferenza in rabbia”.
 Per il vicino di scranno Alessandro Rossi il nodo centrale e’ la reputazione e il grande nemico e’ annidato nel settore edile, il cui governo “e’ in mano alla contaminazione pericolosa tra politica e settori imprenditoriali”. Ecco perche’, sostiene, serve un “nuovo patto sociale”, mentre e’ inutile “la politica dei piccoli passi”.     Anche Giovanni Lonfernini dei Democratici di centro difende lo sciopero generale di martedi’ (“occorre ascoltare e capire i segnali della cittadinanza”) e accusa il Patto per San Marino di avere perso il “senso della prospettiva politica” e avere realizzato una “singolare combinazione di frenesia a parole e di immobilismo nei fatti”. Chiude gli interventi della minoranza il capogruppo del Partito dei socialisti e dei democratici, Claudio Felici, sottolineando come la finanziaria non affronti l’emergenza, “disturba molti ma porta a casa poco, non affronta il problema, lo enuncia”. Ma il governo deve anche risolvere, sottolinea, la grana Eps e i nodi interni alla Democrazia cristiana. “Il Paese- conclude- ha bisogno di speranza e di una classe politica capace”.

—————————————————————————-

EPS ANNUNCIANO ASTENSIONE: PIÙ OMBRE CHE LUCI  (A stare agli interventi, la maggioranza, Europopolari a parte, appare compatta verso la legge di bilancio che sta per essere messa in votazione in Consiglio grande e generale. Ma date le ultime sofferte votazioni, le sorprese sono all’ordine del giorno. E proprio agli Eps Marco Gatti della Democrazia cristiana, chiudendo il primo giro di interventi, manda un messaggio chiaro: “Mi dispiace per il vostro comportamento, una verifica seria e’ necessaria per capire se ci sono le condizioni per andare avanti”. Con la finanziaria, aggiunge, c’e’ “una buona base di partenza per creare prospettiva, ma preoccupa il clima di scontro sociale”.

    Prima di lui, proprio Pier Marino Menicucci degli Eps toglie ogni dubbio sul voto del partito: dopo l’astensione sulla presidenza di Banca centrale “ci asterremo anche sulla finanziaria” perche’ “ci sono piu’ ombre che luci”. E il “problema piu’ grande e’ lo stallo nei rapporti con l’Italia”. Ma preoccupa anche il deficit: 39 milioni di euro di buco e’ una “stima prudenziale e raddoppiera’”, e’ convinto Menicucci, che chiede anche “una verifica interna al Patto”.     Dall’ex collega di partito Federico Bartoletti, ora indipendente, arriva invece “pieno sostegno al titolare delle Finanze, Pasquale Valentini: i galantuomini nella storia sono sempre riconosciuti, e’ il segretario del buon senso e dell’onesta’”. Bartoletti difende poi lo sciopero di martedi’ e chiede uno stop alle strumentalizzazioni, quelle che in campo edile fanno vedere “il mattone come fosse cocaina”, e quelle politiche. “Con questa finanziaria non arriveremo alle lacrime e al sangue”, conclude lanciando un chiaro messaggio ai colleghi parlamentari: “Occorre uscire dalle manovre sotterranee”. “Giudizio positivo sulla legge di bilancio anche grazie ai correttivi apportati” da parte di Alberto Selva di Alleanza popolare, mentre il collega Stefano Palmieri sottolinea come venga chiesto “un sacrificio al minimo sindacale”. Ecco perche’ dopo serviranno “riforme radicali”, a partire da una corposa “cura dimagrante per la Pubblica amministrazione”.     Anche per Maurizio Rattini della Lista della liberta’ “la finanziaria non punisce nessuno”, mentre per Glauco Sansovini dei Moderati e’ “l’unica soluzione per limitare i danni. È ispirata al buon senso”, sostiene, condannando i “comportamenti incivili durante lo sciopero”.

——————————————————————-

ECCO GLI EMENDAMENTI ALLA LEGGE DI BILANCIO  Una politica espansiva in contrapposizione a quella recessiva proposta dalla maggioranza.

 Questa la filosofia che permea gli emendamenti alla legge di bilancio proposti in maniera compatta dai quattro partiti di opposizione: Partito dei socialisti e dei democratici, Partito socialista riformista sammarinese, Sinistra unita e Democratici di centro. La lettura dell’articolato, con relativa votazione delle proposte di modifica, sta per iniziare e andra’ avanti tutta la notte.
    Le proposte, si legge in una nota congiunta, individuano le risorse nell’allargamento della base imponibile e promuovono un ridimensionamento della spesa per tenere sotto controllo il deficit. Quattro le “macro aree” interessate: “Trasformazione del Paese e suo riposizionamento sulla scena internazionale”; “trasformazione dell’economia e suo rilancio”; “controllo della spesa pubblica e nuove entrate”; infine “abrogazione delle proposte deflattive del governo”.
    Piu’ nello specifico, la minoranza chiede per esempio di istituire “un tavolo fra forze politiche e sociali per definire una strategia d’uscita dalla crisi”, che deve passare per la richiesta di adesione all’Unione Europea; l’adozione unilaterale dello scambio di informazioni sul modello Ocse e il mandato a sottoscrivere lo scambio automatico di informazioni contestualmente alla firma di accordi contro le doppie imposizioni. Occorre inoltre istituire controlli piu’ efficienti e accertare tutte le posizioni fiscali pregresse.  La minoranza propone anche una “banca dati informatica centralizzata dei dati con rilevanza fiscale” e l’introduzione dell’Iva dal 1^ luglio 2011 e del quoziente familiare. E chiede di puntare decisamente sulla green economy e di istituire “un’immobiliare pubblica per la gestione del patrimonio dello Stato e per calmierare i prezzi del mercato immobiliare”. Non mancano le privatizzazioni, lo sviluppo dei settori strategici e il potenziamento del settore dei giochi in mano pubblica.
    Sul fronte del controllo della spesa pubblica e delle nuove entrate si chiede, tra l’altro, l’autorizzazione obbligatoria del Consiglio sugli investimenti in infrastrutture e sulle garanzie da prestare a terzi; la riduzione del 10% delle retribuzioni lorde per i segretari di Stato e di tutto il personale di nomina politica; un limite alle consulenze esterne alla Pa pari al 5 per mille della spesa complessiva e il divieto degli enti autonomi di stipulare rapporti di consulenza diretti. Negli emendamenti c’e’ anche la richiesta di fissare obiettivi di contenimento della spesa corrente per il 2012 e il 2013 per una riduzione del 35% nei due anni. Sono infine da abrogare la riforma tributaria demandata a decreto, l’imposta complementare sui servizi, l’addizionale Igr, l’imposta straordinaria sui redditi da pensione, l’imposta sulle attivita’ assicurative, il prepensionamento del personale dello Stato e il turn over.  

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy