Dichiarato lo stato di emergenza idrica
Alla fine di giugno l’Aass aveva invitato la cittadinanza, viste le scarse precipitazioni degli ultimi mesi e l’aumento delle temperature, a un uso responsabile dell’acqua, per cercare di scongiurare l’emissione di provvedimenti volti a limitare l’uso dell’acqua potabile. Purtroppo il protrarsi del periodo di siccità ha spinto la segreteria di Stato per il Lavoro e i rapporti con l’Aass a dichiarare lo stato di emergenza idrica “per scongiurare – scrive in una nota – il rischio di non poter garantire il sufficiente approvvigionamento per la stagione estiva”. Si invita quindi la cittadinanza, nel periodo di emergenza idrica, a rispettare il divieto di innaffiare prati, orti e giardini; lavare piazzali, scale, strade private; riempire piscine; riversare acqua in cisterne e pozzi; lavare veicoli, divieto che non si applica nel caso in cui l’attività sia svolta presso stazioni di servizio munite di impianti automatici. Sono previste anche sanzioni per i trasgressori: la prima infrazione costerà 150 euro, la seconda e 1.000 euro per ogni infrazione successiva alla seconda. Questo per quanto riguarda il “consumatore domestico”; in caso il trasgressore sia un “grande consumatore uso domestico o un consumatore usi diversi” la prima infrazione costerà 500 euro, la seconda 1.000 fino ad arrivare a 2.000 euro per ogni infrazione successiva. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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