San Marino. Dubbi di Valentini (Pdcs) sulla riforma della Commissione Giustizia

San Marino. Dubbi di Valentini (Pdcs) sulla riforma della Commissione Giustizia

Il Consiglio si è concentrato ieri pomeriggio su un tema più politico: il progetto di legge qualificata “Commissione consiliare per gli Affari di Giustizia”.

Dal report di San Marino News Agency sui lavori consiliari di ieri pomeriggio si apprende che il segretario di Stato per la Giustizia, Massimo Andrea Ugolini, ha spiegato che il progetto di legge qualificata “Commissione consiliare per gli Affari di Giustizia” tiene conto della settima raccomandazione del IV Rapporto di valutazione del Gruppo di Stati contro la corruzione (Greco) che, “in particolare, ha segnalato come sia difficilmente conciliabile l’automatismo legislativo che vede i componenti della Commissione Giustizia prendere parte al Consiglio Giudiziario, nostro organo a tutela dell’indipendenza della Magistratura, con gli standard internazionali in materia”.
Dunque, “se il progetto di legge costituzionale ha dovuto rivedere la composizione del Consiglio Giudiziario escludendo l’immediata partecipazione dei componenti della Commissione, si è comunque garantita una perfetta pariteticità tra laici e togati all’interno dell’organo”.
In riferimento al pdl di legge qualificata, si prevede che “la Commissione Giustizia mantenga un ruolo significativo (…), questo proposito, si è ritenuto che debba rivestire il delicato compito di filtro tra le attività del Consiglio Giudiziario e del Tribunale, nell’ottica del pieno rispetto di una dialogante separazione dei poteri”.

Nel corso del dibattito è emersa la proposta del consigliere di Rete, Alberto Spagni Reffi, di accorpare le funzioni della Commissione Giustizia a quelle della Commissione consiliare 1ª, mentre Giuseppe Maria Morganti (Libera) ha stigmatizzato il depotenziamento “ai minimi termini” dell’organismo.

Nicola Renzi (Repubblica futura) è stato molto critico sull’apertura alla presenza di avvocati in Commissione Giustizia. Pieno sostegno da Rossano Fabbri (Movimento ideali socialisti): “Vada avanti, segretario, con questa riforma che è il cuore della separazione dei poteri e rappresenta una delle novità più importanti che va sostenuta”.

Mentre dalla maggioranza c’è chi è dubbioso sul provvedimento:  “Non possiamo far nascere questa riforma importantissima in un clima di guerra – ha detto Pasquale Valentini (Partito democratico cristiano sammarinese) – perché non sarà ancora una volta la riforma che risolve il problema del rapporto tra giustizia e politica. Togliamo la Commissione dall’ordinamento, ma poi gli diamo più potere. Allora il problema del rapporto potere politica-Tribunale resta uguale”.

Nessun dubbio invece per Gian Nicola Berti (Noi per la Repubblica): “Credo che questo pdl tagli le lunghe brutte dita a quella politica distorta che vuole sistematicamente mettere mani sulla giustizia”.

La seduta del pomeriggio ha affrontato infine un ultimo progetto di legge in prima lettura “Disposizioni in materia di Collegi Sindacali e/o Revisori di nomina del Consiglio Grande e Generale”, presentato dal segretario di Stato per il  Territorio, Stefano Canti.

Il provvedimento mira a disciplinare requisiti e alle cause di incompatibilità in questi organismi. Nel dibattito, l’opposizione ha inclazato puntando il dito sulla tempistica e sul fatto che a presentarlo non sia la segreteria di Stato per gli Affari Interni, ritenuta più competente in materia. Per i consiglieri di Rf e Libera si tratterebbe infatti di un pdl “ad hoc”, presentato a seguito della vicenda che ha interessato un sindaco revisore dell’Azienda di Produzione.

Alla fine del dibattito, Nicola Renzi (Rf) ha presentato un odg sottoscritto dal suo gruppo e da Libera per chiedere la convocazione della Commissione IV entro il 30 ottobre per audire il Cda e il collegio sindacale sulla vicenda.

“Credo non serva presentare un odg e chiedere all’Aula di votarlo – ha replicato il segretario di Stato per il Territorio, Stefano Canti -. Mi prendo io l’impegno di convocare la Commissione IV, se non è ottobre sarà a novembre, alla presenza di Cda e collegio sindacale, perchè non ho nulla da nascondere. Chiedo di ritirare l’ordine del giorno che non è materia e competenza dell’Aula”. Alla luce dell’impegno del segretario di Stato per il Territorio, Rf ha ritirato l’ordine del giorno.

Leggi il testo integrale del report sui lavori consiliari di ieri pomeriggio

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