San Marino e i Vallefuoco. Camorra. La Tribuna Sammarinese

San Marino e i  Vallefuoco. Camorra. La Tribuna Sammarinese

La Tribuna Sammarinese: Nove mandati di cattura spiccati ieri mattina fra Pesaro, Rimini, Brusciano (Na) e Castelfranco Emilia / Arrestato Giuseppe Vallefuoco, ex titolare del forno di Gualdicciolo/ Con lui in manette anche Lucia Esposito e Gennaro D’Amore amministratori della società di recupero crediti Ises Srl riconducibile ad una società di San Marino

Dei nove mandati di arresto tre riguardano persone già in carcere: Francesco Vallefuoco, prima di tutto, boss del clan omonimo, arrestato nel corso dell’operazione Vulcano, Pasquale Perrone e Salvatore Lionesti, operanti nel modenese e arrestati nel corso dell’operazione San Cipriano, condotta dalle Fiamme Gialle.

Gli altri mandati di cattura si sono invece trasformati in carcere per Vincenzo Salomone, esponente dei Casalesi, Giovanni Abete del clan Vallefuoco e il rappresentante di commercio, Carlo Marini, che si è rivolto ai Casalesi per ottenere la restituzione di un credito. Proprio grazie alla sua storia si è sviluppato a questa branca dell’inchiesta condotta sempre dai Pm della Dda di Bologna, Enrico Cieri e Roberto Alfonso. I nove malviventi infatti sono stati i protagonisti di una serie di episodi di violenza a scopo intimidatorio nei confronti di un imprenditore di Porto Sant’Elpidio che è stato malmenato più volte per costringerlo a versare la somma di 70.000 euro che doveva al Marini, rappresentante di commercio nel settore dell’arredamento.

Ma gli arresti che coinvolgono più da vicino la Repubblica di San Marino sono quelli di Giuseppe Vallefuoco, fratello del boss Francesco, titolare del famoso panificio di Gualdicciolo che vinse un appalto per la fornitura del pane alle scuole dell’infanzia e la compagna del boss, Lucia Esposito che, dopo l’arresto di Francesco, ha assunto il ruolo di manager nella Ises Srl, la società di riscossione dei crediti di Rimini, dietro la quale si celava l’attività estorsiva. In carcere con loro anche Gennaro D’Amore, legale rappresentante della Ises stessa, società, che come indicano gli stessi inquirenti, era collegata ad una società di diritto sammarinese.     

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