Da uno studio di Stiven Muccioli – Direttore di Libertas -. confezionato per la tesi di laurea, emergono alcune sorprendenti assonanze nella rilevazione delle caratteristiche della popolazione sammarinese e di quella statunitense.
Il che ha spinto Stiven a curiosare sui contatti che in passato si sono avuti fra i due Paesi.
Così emerge il grande interesse che per la piccola Repubblica italica hanno avuto i padri fondatori degli Stati Uniti d’America e di cui c’è traccia in tanti loro lavori considerati oltreoceano, per così dire, sacri.
Per spiegare questa peculiarità, è
necessario osservare come queste due culture apparentemente molto diverse, sono
venute a contatto nel corso dei secoli.
È risaputo che uno dei più grandi vanti di San Marino è da sempre quello di
potersi fregiare del titolo di “repubblica più antica del mondo”. Questa
particolarità in passato evidentemente più presa in considerazione, spinse molti
scrittori e giornalisti americani a raccontare di San Marino.
Uno dei momenti storici più particolari e significativi nella storia
sammarinese fu certamente quello che intercorse a cavallo fra il XVIII e il XIX
secolo. Fu proprio in questo periodo che gli Usa vennero a contatto con quella
che era la realtà sammarinese.
A sancire l’interessamento sincero degli stati uniti verso San Marino fu
John Adams, secondo presidente della storia americana. Egli, in seguito ad un
viaggio nella repubblica, promosse il racconto della sua storia attraverso
alcuni scritti pubblicati in patria.
Un altro contributo fondamentale a questo legame, fu indubbiamente dato da
George Washington Erving, un diplomatico americano che giunse ad affermare che
entrare a contatto con la realtà tipica sammarinese dovrebbe essere il motivo
principale di un viaggio in Europa da parte di un vero cittadino americano. Lo
Erving, ebbe lunghe discussioni con i governanti sammarinesi, su come fare
politica e su concetti costituzionali quali la libertà dell’individuo e il
concetto di indipendenza.
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