San Marino e Veneto, le fatture false. Operazione Chalet. Il Resto del Carlino San Marino

San Marino e Veneto,  le fatture false. Operazione Chalet.  Il Resto del Carlino San Marino

Il Resto del Carlino San Marino: Operazione Chalet. In manette il console a disposizione del Titano / Fatture false tra il Veneto e San Marino / Coinvolta la Bmc Broker di Colombelli / Società ad Acquaviva.
Ufficio di 50 metri quadrati,
con una sola dipendente
che fatturava 10 milioni

C’è anche il console a disposizione
di San Marino,
William
Colombelli
,
presidente della 
Bmc
Broker
di Acquaviva, al centro
dell’inchiesta che ieri ha portato
all’arresto oltre a lui, di altre tre
persone. Due inchieste, per la precisione,
una veneziana legata scaturita
da una precedente indagine
per tangenti e l’altra padovana nata
da una verifica fiscale, che hanno
portato alla scoperta di una società
sanmarinese dedita alla ‘creazione’
di fatture fasulle.
Colombelli dichiarava un reddito
di 12mila euro, ma in realtà il suo
tenore di vita era lussuoso: due
prestigiose barche, moto di lusso,
una villa sul Lago di Como e
un’altra sul lago di Lecco. Una società
con un ufficio sul Monte Titano
di 50 metri quadrati, privo
di fotocopiatrice e con un’unica
dipendente, ma che aveva emesso
fatture per 10 milioni per consulenze.
Specie consulenze tecniche
d’alto livello che la Mantovani poteva
gestire in proprio. Il Gruppo
Mantovani non è una società qualsiasi:
guida una cordata di imprese
che si è aggiudicata per 160 milioni
l’appalto per la realizzazione
della piastra del sito espositivo di
Expo Milano 2015. Inoltre è impegnata
nei lavori di costruzione del
Mose e in altri interventi pubblici
realizzati con il sistema del
project financing in Veneto (come
l’ospedale di Mestre), è infine
con il 6,8% il maggiore azionista
dell’autostrada Padova-Venezia.
Piergiorgio Baita, 64 anni, amministratore
delegato della Mantovani,
coinvolto negli anni Novanta
in Tangentopoli, e Claudia Minutillo,
48 anni, ex segretaria dell’ex
governatore del Veneto, Giancarlo
Galan e amministratore delegato
di Adria Infrastrutture, erano
sotto il mirino dei finanzieri di
Venezia in un filone di indagine
che aveva portato nel 2011 all’arresto,
per tangenti, tra gli altri,
dell’ex amministratore delegato
dell’autostrada Venezia-Padova,
Lino Brentan. Ma è stato l’accertamento
fiscale alla Mantovani dei
finanzieri padovani che ha aperto
un nuovo fronte, facendo scoprire
che nel 2005 la Bmc aveva emesso
fatture per oltre 10 milioni di euro
nei confronti delle societa’ del
‘Gruppo Mantovani’, indicando
nell’oggetto attività tecniche che
in realtà venivano svolte da altre
società italiane (che a loro volta
emettevano regolare fattura); in
altri casi le consulenze non erano
mai state fatte
. (…)

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