San Marino e Venezia: lo scandalo sui media italiani

San Marino e Venezia: lo scandalo sui media italiani

Fabio Tonacci e Francesco Viviano di La Repubblica: Inchiesta Mose. Era
destinata a Tremonti la mazzetta di Milanese
. I pm chiamano l’ex
ministro
L’ex titolare dell’Economia non è indagato ma l’ex segretaria di
Galan lo accusa. “Così il suo dicastero sbloccò i fondi”

Fabio Poletti  di La Stampa: Galan mi smentisce?
Pronta a un faccia a faccia”
  / L’ex segretaria: “Mi occupavo dei conti? Ma se sono laureata in Lettere”


Chi le vuole ancora bene continua a chiamarla «Minu», come ai bei
tempi in cui il Mose era una Grande Opera e la tangente solo il rapporto tra gli
angoli delle paratie.

Sara Monaci di IlSole24Ore: Emergenza corruzione. Lo scandalo Mose / A Galan sequestrati beni per 5 milioni / La Guardia di Finanza esegue le misure disposte dai Magistrati. Scatole cinesi e intrecci societari con società fittizie

La Guardia di Finanza esegue le misure disposte dai magistrati – Scatole
cinesi e intrecci societari con consulenze fittizie

A Venezia, dentro il consorzio che si occupa della realizzazione del
Mose, li chiamavano “i soliti quindici”. O anche: “quelli delle
consulenze”.

Roberto Galullo di IlSole24Ore: Il ruolo del Titano. Secondo la Procura era il principale collettore, più di
Svizzera, Canada, Cipro e Gran Bretagna /   San Marino cassaforte dei fondi
ner
i
L’accredito.  Dalle carte emerge che l’ex governatore
Galan aveva un conto corrente nella piccola Repubblica: nel 2005 versati 50mila
euro

Canada, Svizzera, Cipro e Gran Bretagna battevano nel cuore del gruppo
Mantovani ma mai come San Marino. Secondo la ricostruzione della Procura di
Venezia, infatti, la cassaforte societaria dei fondi occulti passava dal Titano.

Andrea Pasqualetto di Il Corriere della Sera: La segretaria spiega il sistema Galan «Assumemmo la figlia di uno 007» / «Chisso protestava: Mazzacurati paga solo alle feste comandate»

Sveglia,
bella e scaltra, la cinquantenne Claudia Minutillo sedeva al centro del
grande sistema corruttivo. Prima come attenta segretaria di Giancarlo
Galan
, poi come spregiudicata imprenditrice e prestanome per affari non
proprio specchiatissimi. Infine da supertestimone della grande
inchiesta, indagata e ora anche un po’ pentita. È lei, questa veneziana
che vive in una casa alberata della prima periferia di Mestre, ad aver
dato il via all’inchiesta che sta scuotendo il Veneto e la più grande
opera pubblica d’Italia, il Mose. Con i pm di Venezia è stata un fiume
in piena
.

Il Fatto quotidiano:  Parla la ex segretaria / Claudia Minutillo, la dark lady che sta inguaiando Galan

Vittorio Malagutti di L’Espresso: Claudia Minutillo: la segretaria ne ha fatta di super strada / L’ex
assistente del governatore Galan ha costruito un impero di società con
base a San Marino. Che si danno molto da fare nei grandi appalti della
regione

Gian Antonio Stella di Il Corriere della Sera: La Dama Nera che accusa il vecchio Re / Le tre vite di «Minu» Da ombra del Doge a grande accusatrice / La segretaria comandava gli assessori

“Alza il culo e vieni qua!”. Non avete mai immaginato una segretaria
dare ordini così ad un assessore regionale? Dovete leggere le carte
dell’inchiesta sul Mose. Dove Claudia tutto pare tranne che la
dattilografa di Giancarlo Galan.


Non per altro, prima di confessare tutto assumendo il ruolo di «gola
profonda», era chiamata la «Dama Nera». Nera, era nera senz’altro. Neri
gli occhi, neri i capelli, neri i tailleur a tubino che indossava sempre
come una divisa, neri i gioielli e nere talvolta le unghie laccate. Che
fosse una «Dama» in senso stretto, piuttosto, è tutto da dimostrare
.

Sara Monaci di Il Sole 24 Ora:  Ogni fattura veniva gonfiata del 50%: così sono stati accumulati 40 milioni
in sei anni / Quell’intreccio di società estere / L’INTRECCIO Coinvolti anche gli enti vigilanti (Corte conti, Gdf,
Magistratura acque) Nell’ordinanza anche l’ex ministro Matteoli

Consorzio Venezia Nuova, impegnata nei cantieri del Mose, assicurava da decenni
una “cresta” del 50% su tutte le risorse pubbliche che riusciva a ottenere per
la prosecuzione dei lavori. E i fondi così creati partivano dalla Croazia. Ma
non soltanto. Transitavano anche attraverso società fittizie canadesi e
austriache e finivano quindi in conti in Svizzera o a San Marino, dove la
disponibilità liquida era immediata
. Con il riciclaggio e l’esterovestizione
sono stati accumulati in soli 6 anni, dal 2005 al 2011, 40 milioni. Ma il
meccanismo andava avanti da molto tempo, solo che i magistrati di Venezia non
sono potuti andare ancora più indietro perché i reati di corruzione e
concussione sarebbero caduti in prescrizione
.

 

 

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