San Marino. Editoriale Antonio Fabbri: ‘Parole, favole e omissioni’. L’Informazione di San Marino

San Marino. Editoriale Antonio Fabbri: ‘Parole, favole e omissioni’. L’Informazione di San Marino

Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Parole, favole e omissioni’

Le parole non assolvono dalle omissioni. Così non è che se una cosa non la si può o non la si vuole fare, il solo fatto di dire che la si mette in pratica sani la mancata attuazione. E’ un po’ quello che succede con l’emendamento 19 bis, articolo 26 della legge di bilancio. In tre pagine viene riassunto come lo si andrà ad attuare, ma per la verità non lo si attuerà. Vogliamo dire che si fa un ulteriore passo verso la trasparenza? Diciamolo, anche se ci voleva poco a rendere più trasparente un sito come quello di Banca centrale nel quale non si trova lo storico dei soggetti vigilati i cui assetti scompaiono appena scatta, ad esempio, un commissariamento. Comunque, diciamo che dal primo luglio si fa un passo importante verso una maggiore comunicazione? Diciamolo. Non diamo ad intendere, però, che quella roba lì che si farà è l’attuazione dell’emendamento 19 bis, perché non lo è. Con tutte le motivazioni e le scuse – perché molte sono scuse – che si possono e si vogliono legittimamente trovare, ciò che si propone non è la pubblicazione dei beneficiari effettivi (persone fisiche) che hanno in mano le banche. Insomma, piaccia o no che lo si dica, gli effettivi beneficiari si continua a nasconderli alla popolazione. Perché? Qui le motivazioni che vengono date da palazzo Begni, coadiuvato dai professori di Banca centrale, sono sostanzialmente due. La prima: il mantenimento della concorrenzialità del sistema verso l’esterno al quale queste cose non interessano tanto che si rientra già negli standard internazionali in materia. “Nei paesi reputati maggiormente ‘trasparenti’ non si trova una norma analoga”, viene motivato. E allora? (…) E qui scatta la seconda giustificazione, tutta da giuristi: manca il “legittimo interesse, da parte del pubblico indistinto, alla conoscenza dell’identità delle persone fisiche che, in via indiretta, detengono partecipazioni nel capitale sociale di banche e finanziarie sammarinesi”. Inoltre si dice che adesso il mercato bancario è prevalentemente interno, e che gliene può fregare ai sammarinesi di sapere di chi sono le banche? “Non si vede in che modo – dicono Finanze e Banca Centrale – queste informazioni dovrebbero influenzare i rapporti tra le imprese ed i potenziali clienti”. Dunque, giusto per porre un paio di interrogativi, non è forse legittimo interesse dei cittadini sapere a chi affidano i loro soldi, chi li custodisce, sapere chi sui loro denari ci guadagna, ci investe e ci specula? Non è legittimo interesse dei sammarinesi sapere a chi copre le spalle la liquidità dei loro fondi pensione spalmati sulle varie banche in diverse quantità più o meno grandi? (…)

 Leggi l’intero articolo di Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino, pubblicato alle ore 17,20.

 

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