Italia Oggi
San Marino, entro giugno parte la riforma fiscale
Gabriele Frontoni
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Via libera del governo di San Marino alla riforma fiscale che inizierà l’iter legislativo entro il prossimo 30 giugno. L’intento, è quello di rivedere le regole di calcolo della base imponibile per correggere i meccanismi che producono distorsioni o generano un gettito insufficiente. E allo stesso tempo, introdurre nuovi strumenti di accertamento capaci di garantire l’emersione dell’economia sommersa. Basti pensare che 2 mila delle 4.400 imprese esistenti, negli ultimi 6 anni non hanno pagato le tasse, perché a reddito a zero. Mentre il 20% delle imprese ha contribuito per il 92% del gettito del comparto, con aliquota inferiore a quella nominale del 17%. E così, tra le proposte della riforma fiscale della Rupe figura anche l’introduzione di una minimum tax per evitare distorsioni dovute a società presenti solo fittiziamente in territorio, con redditi zero e zero dipendenti. Il tutto, con un occhio di riguardo alla valorizzazione del sociale (carichi familiari, situazioni inabilitanti e anziani), oltre a un innovativo sistema di deduzioni che permetterà di considerare, nel calcolo del reddito imponibile, un insieme più articolato di oneri (come l’istruzione, la cultura e la conservazione del patrimonio artistico). Questo sarà possibile mediante una completa ridefinizione degli abbattimenti e detrazioni forfettarie, concessi senza alcun riferimento alla natura e alla qualità delle spese sostenute, né alla tipologia del contribuente. E per i contribuenti in perdita o con redditi inferiori al reddito minimo, sarà inoltre introdotto un livello minimo di prelievo attraverso cui garantire una maggiore equità sociale. A questo si aggiunga il rafforzamento dell’attività di controllo e monitoraggio che permetterà di analizzare le dinamiche di posizionamento dei contribuenti nelle varie fasce di reddito. «Più che un momento di lacrime e sangue è un passo necessario in un’ottica di maggiore chiarezza», ha spiegato il Segretario di Stato per le Finanze. Pasquale Valentini. «Fino a oggi, imprese e lavoratori hanno pagato tutti poche tasse. In alcuni casi ci sono state delle anomalie e delle zone di opacità che vanno fatte emergere».