San Marino, ex Capitani Reggenti: sentenza azzeccagarbugli?

San Marino, ex Capitani Reggenti: sentenza azzeccagarbugli?

Il Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme ha emesso la sentenza  di sindacato in merito alla condotta degli  ex Capitani Reggenti, Giovanni
Francesco Ugolini e Andrea Zafferani
, a seguito dell’accusa   di
alcuni cittadini
, circa la procedura  seguita in  Consiglio Grande e Generale  al momento della     nomina del presidente di Banca Centrale della
Repubblica di San Marino
, prof. Renato Clarizia.

La nomina del prof. Clarizia è ritenuta regolare: la presente pronuncia attiene esclusivamente all’accertamento e alla valutazione delle responsabilità istituzionali dei Capitani Reggenti ed opera unicamente in tale specifico campo, non essendo in alcun modo idonea ad incidere sulla validità ed efficacia dell’atto conciliare di nomina del prof. Renato Clarizia a Presidente di Banca Centrale, che come tale resta pienamente valido ed operante.  

Però il comportamento dei Reggenti è stato in un certo qual modo  – ‘censurato’?-  senza  tuttavia una vera e propria attribuzione di colpa: “pur ritenendo sussistenti alcuni profili di addebiti da imputare a Ugolini e
Zafferani, si configura una forma di responsabilità istituzionale, ma attenuata,
in considerazione di taluni aspetti di opinabilità che oggettivamente devono
riconoscersi circa la valutazione interpretativa sull’esito della votazione
”.

Conclusione: Il Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme riscontrando che esistono profili di addebiti da imputare all’operato  dei Signori Giovanni Francesco Ugolini e Andrea Zafferani ai sensi “del fatto e del non fatto”, della Rubrica XIX del LIbro I delle ‘Leges Statutae’, dichiara – per le motivazioni che precedono – che sussistono elementi per l’accoglimento delle istanze presentate, nei sensi e limiti di cui in motivazione, e che, pertanto, ai Signori Giovanni Francesco Ugolini e Andrea Zafferani deve esser rivolto un rimprovero morale. Spese di lite compensate.   

Si ricorda che il 14 dicembre  2006,  una votazione  di parità  (legge sui giochi) venne ripetuta nella stessa sessione. Anzi nella stessa giornata. 

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