Morena Ranocchini su L’Informazione di San Marino: Felice come un arcobaleno
Il trapianto è una terapia e non
solo una operazione chirurgica.
Ha delle implicazioni civili,
etiche, morali e religiose.
E’ un atto d’amore indirizzato
alle persone e soprattutto verso
la vita. Nel caso il ricevente
sia giovane, avrà, a sua volta,
l’opportunità di concepire altre
vite così che quella donazione si
moltiplica all’infinito.
Io e Luca, ad esempio,
speriamo di diventare nonni…
La nostra tradizione cattolica permette il
trapianto come terapia e, per quanto riguarda
l’aspetto morale, è consolidata l’idea che la
donazione è gratuita, lo deve essere, è implicito
nella parola “donazione”.
Un pochino più complesso è avere una visione
condivisa di cosa si intende per atto civile,
perché sarebbe la dichiarazione della propria
volontà.
Firmiamo tante convenzioni sui diritti delle
persone e quegli atti vanno tramutati in azioni
per avere valore.
Mio figlio ha bisogno di essere messo nelle
condizioni di essere curato ed essere malati
non è essere identificati con la malattia di cui si
soffre, ma essere riconosciuti come persona che
ha una malattia. E’ diverso! (…)