San Marino. “Festino”, Libera: “Governo e maggioranza sono politicamente morti”

San Marino. “Festino”, Libera: “Governo e maggioranza sono politicamente morti”

“Governo e maggioranza sono politicamente morti”

Libera chiede una soluzione ponte e poi elezioni “Dopo quanto accaduto esecutivo non più in grado di fare ciò di cui il Paese ha bisogno”

Maggioranza e governo non più credibili. Poiliticamente morti perché non più in grado di produrre quello che serve al Paese. Periodo di transizione e poi elezioni.

Questo in estrema sintesi il pensiero di Libera, alla luce dei fatti del primo aprile e del festino in Via Giacomini. “Libera a proposito dei fatti del primo aprile ha tenuto un atteggiamento di salvaguardia delle istituzioni. Da subito ha presentato una interpellanza per capire chi fossero gli esponenti politici o persone con incarichi pubblici che hanno partecipato, i verbali della gendarmeria e la posizione del governo in merito. E’ stata minata la credibilità istituzionale da parte di chi era presente e ricopre determinati incarichi e posizioni. In particolare dei soggetti che ci devono tutelare dal punto di vista sanitario. La situazione del nostro ospedale è al limite della sopportabilità. I nostri operatori sono assolutamente sfiniti, allo stremo delle forze. Ci chiediamo allora come si possano chiedere ancora sforzi quando poi non si è conseguenti, soprattutto se si ricoprono determinati ruoli che dovrebbero garantire credibilità e autorevolezza”, così Marica Montemaggi. “E’ un periodo di grande confusione ed estremamente grave. Venerdì ci sarà una commissione che non prevede alcun aggiornamento sulla sanità. Il momento è grave e non è una strumentalizzazione, come si addita spesso l’opposizione, ma noi siamo parte di quella istituzione e c’è l’assoluta necessità che quelle istituzioni vengano tutelate e garantite. Non possiamo permettere che atti definiti di ‘leggerezza’ possano minare quell’equilibrio già precario”.

Sui decreti e i possibili nuovi provvedimenti. “Spero che non sia la linea di cui sentiamo parlare, quella di aprire tutto. Spero non sia questa la quadra da trovare in maggioranza, a discapito dei cittadini. Se è vero che dobbiamo guardare i dati, occorre anche essere responsabili e conseguenti. In questo momento di tenebre che stiamo vivendo e di assoluta confusione rispetto a quello che sta accadendo a livello istituzionale, Libera ritiene che si debba ripartire dalle proposte e dalle idee anche della nostra nuova generazione”.

Così Montemaggi introduce Michelangelo Caprioli responsabile di “Generazione libera”, il gruppo giovanile del partito composto da giovani tra i 18 e i 30 anni. “Penso di parlare a nome dei giovani del partito, ma non solo, sui fatti accaduti il primo aprile. Noi giovani siamo una fascia sociale molto colpita dalle limitazioni delle libertà e del modo di vivere, il fatto accaduto fa molto arrabbiare, perché fa vedere una incoerenza e una presa in giro da parte di quelli che ci governano. Fa capire che c’è una élite, una classe sociale che, dispiace dirlo, ma a San Marino c’è sempre stata, che può permettersi di fare certe cose a fronte di chi, invece, non può permetterselo. Ciò che dispiace molto è il ruolo istituzionale che è stato messo in discussione, soprattutto perché queste persone deliberano limitazioni per la salvaguardia della salute e della collettività, ma evidentemente si ritengono fuori da questi decreti. Una cosa che mi ha positivamente colpito, è che non c’è più quel quieto vivere da parte della popolazione e di molti giovani, ma di fronte a questi avvenimenti c’è stato molto movimento, indignazione e si auspica un cambiamento di pensiero e di regime”, dice Michelangelo Caprioli.

Molto diretto e duro Luca Boschi “In questi giorni abbiamo cercato di mantenere calma e lucidità, ma tutto porta verso queste considerazioni: noi abbiamo la sensazione che questo governo, questa maggioranza e legislatura, siano politicamente morti. Poi potranno trovare tecnicamente dei modi per andare avanti, per tirare a campare, ma politicamente sono morti. E sono morti perché esponenti di rilievo di questo governo e di questa maggioranza hanno mancato di rispetto a tutta la popolazione in un momento storico in cui i nostri concittadini sono in ginocchio perché piegati dalla crisi sanitaria ed economica. Quindi noi pensiamo che questo governo e questa maggioranza non possano più produrre niente. E purtroppo, in questa fase, ci sarebbe bisogno di produrre molto. Perché questo governo e questa maggioranza si erano impegnati a gestire il debito, a fare le riforme, e quindi a chiedere dei sacrifici alla popolazione, ma soprattutto guardando a domani, venerdì scade il decreto: con quale faccia, con quale autorevolezza questa maggioranza potrà produrre un nuovo decreto? E purtroppo le limitazioni non possono sparire, quindi il decreto deve essere fatto. Allora qui ci sono due strade: o libera tutti, ma sarebbe un dramma a livello sanitario; o mantengono le limitazioni che loro stessi hanno violato. Ma io poi mi chiedo più nello specifico: il dottor Rabini è ancora Direttore sanitario dell’Iss? I consiglieri che erano al festino sono ancora Consiglieri della Repubblica? Il signor Roberto Ciavatta è ancora Segretario alla sanità? E mi fermo qui per amor di Stato.

Quindi – conclude Boschi – abbiamo assistito a qualcosa di veramente inaspettato. Non ci possiamo credere neanche noi che siano stati toccati livelli così bassi. Il peggio è arrivato nei giorni dopo. Perché le scuse sono peggio del fatto. Ma Segretario Ciavatta – dice rivolgendosi a distanza al Segretario alla Sanità – se lei va 5 minuti a una festa abusiva, deve chiamare la gendarmeria e fare terminare quella è festa”. Poi le questione delle scuse: “C’è chi dice: ‘non ci sono le prove’. Non ci sono le prove? Ma ci sono le foto, ci sono decine di cittadini che hanno visto cosa è successo e di testimonianze oneste che prendono le distanze da quello che è accaduto. Adesso la nostra preoccupazione più grande come Libera è quella di non lasciare il paese in mano a un governo che politicamente non può produrre più niente. Ci aspettiamo segnali da questa maggioranza, ma non per andare al governo, ma per gestire questa situazione. I decreti devono uscire, i provvedimenti devono essere fatti. Libera si mette a disposizione per trovare nelle sedi istituzionali una soluzione per superare il periodo e poi arrivare a delle nuove elezioni”, conclude Boschi.

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