San Marino. “Festino” via Gino Giacomini, no comment dei vertici Iss

San Marino. “Festino” via Gino Giacomini, no comment dei vertici Iss

Bruschi: “Non ritengo di dover spendere alcuna parola in merito”

Direttore sanitario e Direttore generale dell’Iss non rispondono

Antonio Fabbri

“Ho provveduto a denunciare alla gendarmeria la fake news non appena ne sono venuto a conoscenza. Ho dato mandato al mio avvocato di tutelarmi in ordine ad ulteriori reati conseguenti alla fake news. Considerato che è in corso un procedimento penale di accertamento dei fatti nei miei riguardi e quindi vi è un segreto istruttorio, non rilascio dichiarazioni”. Così il Direttore sanitario Dottor Sergio Rabini, riferendosi alla vicenda della e-mail inviata da un indirizzo fasullo a suo nome e alla conseguente denuncia che ha sporto alla gendarmeria. Nessuna dichiarazione, quindi, nella conferenza stampa in seguito alla sollecitazione della collega di Rtv Silvia Pelliccioni.

Da parte nostra abbiamo insistito nel chiedere “Però scusi, dottore, la sua presenza a quel chiamiamolo “festino”, c’era. La situazione era di un evento non autorizzato che si è svolto nel pieno di raccomandazioni che anche voi dell’Istituto per la sicurezza sociale avete più volte dato nel corso di questi giorni. Sinceramente è imbarazzante che sia vertici dell’Iss ma anche vertici politici, compreso il Segretario di Stato, presenziassero a quella situazione e non vi abbiano posto fine, non abbiano detto nulla. La solleciterei a dirci qualcosa di questo, perché ne va della credibilità di quello che ci dite ad ogni conferenza stampa e di quello che anche la politica scrive nei suoi decreti. Ed è questo quello che ha fatto maggiormente indignare la popolazione”. A questa domanda il Direttore Sanitario ha ribadito il no comment: “Ho già risposto prima”, ha detto.

La stessa sollecitazione è stata rivolta al Direttore Generale Alessandra Bruschi, che a sua volta ha risposto: “Io non ho commenti da rilasciare, penso che siamo qua per il nostro ruolo professionale”.

E’ stato da noi rilevato: “Però il vostro ruolo professionale è anche quello di dare una risposta alla cittadinanza, proprio perché avete raccomandato alle persone che non devono assembrarsi, che non devono tenere dei comportamenti che sono a rischio e non possono partecipare a degli eventi non autorizzati, come pare assodato che fosse quello di Via Giacomini”.

Ha ribadito la Bruschi: “Direi che ci sono accertamenti in corso e non ritengo di dover spendere alcuna parola in merito perché penso che i temi che dobbiamo affrontare sono altri e siamo qua chiamati a fare questo. Quindi per quanto mi riguarda ci sono istituzioni deputate a verificare e ad accertare i fatti, perché vedo che non si rispar- miano i commenti su facebook su ogni genere di tema. E’ molto importante attenersi ai fatti”. Sulla vicenda, insomma, la Direzione dell’Iss glissa, trincerandosi dietro gli accertamenti in corso che, dice il Direttore generale, competono ad altri.

La ferita, però, ai cittadini brucia, perché si sentono presi in giro. L’auspicio, per i vertici politici e amministrativi, pare essere quello che la questione possa decantare e pian piano scemare, magari aiutata dagli allentamenti delle misure restrittive – come già prevede il nuovo Decreto numero 63 emanato ieri – e dal calo dei contagi favorito dal progredire della campagna vaccinale e dal rialzo delle temperature, notoriamente meno favorevoli per la circolazione del virus.

Vero è che, ancora, l’indignazione è elevata e come qualcuno della maggioranza, governo o sostenitori, azzarda un intervento nelle conversazioni, vengono subbissati di contestazioni.

Si è aperta una ferita, insomma, che difficilmente si rimarginerà e, in ogni caso, lascerà parecchie cicatrici.

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